Una “mano santa” per il turismo: Veneto e Friuli VG si contendono una visita del papa (e per fare la guida al santuario c’è un corso)

È iniziata un po’ in sordina, con l’invito a spedire (il primo termine era fissato al 28 febbraio) una cartolina a papa Francesco per invitarlo sul monte santo di Lussari, quota 1.790, frazione di Tarvisio, provincia di Udine. E con una motivazione che fa anche sorridere: «La Madonna è andata a Roma l’anno scorso, ora il Santo Padre è invitato con il cuore a ricambiare la visita».

La Madonna del Lusseri, amata da Benedetto XVI, è in effetti stata portata nel 2012 in Vaticano, Sala Nervi. La petizione, – lanciata da una albergatrice del posto, perché questa è zona turistca e sede di gare di coppa del mondo di sci – è stata appoggiata dal Comune, che ha predisposto un bussolotto per raccogliere le firme; ma una valanga di adesioni è arrivata anche dall’estero. Il monte è al confine con Austria e Slovenia, a 40 chilometri da Klagenfurt (capoluogo della Carinzia), 90 da Lubiana. Sulla cima c’è un borgo del 1300 e il santuario, viene raggiunto da migliaia di pellegrini che affrontano la ripidissima salita; altri centomila fedeli all’anno vanno su in telecabina, come il parroco che va a dire messa lassù ma vive a fondovalle, a Camporosso.

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«Aspettiamo il papa sul Lussari, anche la Slovenia lo vuole» ha titolato l’altro giorno il quotidiano Primorski Dcvenik. E le adesioni – sindaci, operatori turistici, parroci, anche la friulana Maria Giovanna Elmi – veleggiano sopra quota 5mila.

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Non c’è solo il Friuli VG a tirare per la tonaca sua santità: nel Trevigiano, Riese Pio X si prepara alle celebrazioni per il centenario della morte del suo condittadino salito al soglio di Pietro, e sindaco e regione si sono mossi per chiedere una visita del pontefice (sarebbe la seconda: qui nel 1985 si recò Wojtila).

Gli ottimisti già si sbilanciano immaginando una tappa veneziana del viaggio, perché di conferme ufficiali non c’è traccia «ma con Bergoglio non si sa mai».

Il papa argentino dal Nordest ha già ricevuto una scultura del cividalese Benedetti, consegnata dal presidente di federlegno Roberto Snaidero, e una statua a grandezza naturale fatta con un blocco di 1,5 tonnellate di cioccolato fondente, fatto con cacao proveniente da un presidio del lago di Atitlan in Guatemala, firmata dal Maestro cioccolatiere bellunese Mirco Della Vecchia.

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Intanto, accompagnare i moderni pellegrini lungo gli itinerari della fede diventa un’opportunità di lavoro. Un corso di alta formazione ha preso il via lo scorso 10 marzo, organizzato dall’Istituto superiore di Scienze religiose "Santa Maria di Monte Berico" di Vicenza con il supporto della Regione del Veneto.

Si intitola "Munus docendi. Beni culturali ecclesiastici del Veneto tra comprensione e promozione", terminerà l’11 giugno prossimo e vedrà i partecipanti, operatori del turismo culturale di interesse religioso, impegnati in 30 giorni di lezioni e approfondimenti e quattro giorni dedicati a visite di approfondimento.

(il chiostro)

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È la prima volta che in Italia viene organizzata una iniziativa formativa di questo genere. Un percorso su tre aree disciplinari: la prima affronta «le tematiche legate alla teologia all'universo simbolico e al patrimonio devozionale della religiosità veneta». La seconda tratta le differenti forme del patrimonio culturale – architettonico, artistico e librario, e la terza prende in considerazione le questioni più tecniche: diritto, tecnologia, management e pianificazione. Alla docenza si alternano studiosi e professionisti da università e centri di ricerca di tutta Italia.

(Monte Berico, interno ed esterno)

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