La Little baby home trentina: giovani creativi e imprese locali rendono il territorio a misura di famiglie (e turisti)

Una casetta in legno multifunzionale al servizio di mamme e papà per l’allattamento e il cambio pannolino, trasportabile su ruota, a basso costo, con un sistema di security e domotico, attenta al rispetto dell’ambiente. Ce ne sono attualmente 11, tutte installazioni pilota nei diversi comuni del Trentino, più una che viene usata per le occasioni pubbliche, dal Festival dell’economia a quello della famiglia.
La “Baby little home” è un esempio di come un territorio possa diventare a misura di famiglia, ma anche di come valorizzare le risorse e le aziende locali.

L’Agenzia per la Famiglia ha collaborato con ARCA Casa Legno Srl (sistema di certificazione per gli edifici in legno) e con la X-Lam Dolomiti srl: insieme hanno deciso di ampliare il mercato del progetto Baby home dopo gli studi iniziali, e lo hanno fatto cercando di dare alle casette una revisione architettonica che rendesse le casette di legno più di pregio anche da un punto di vista estetico.
little

Per questo è stato lanciato un concorso per giovani creativi, aperto a giovani professionisti under 35, chiamati a ideare proposte di design per questi spazi dedicati ai più piccoli. Ha vinto Francesca Libardoni, architetto, che ha voluto rendere l’idea di un nido, un guscio capace di dare protezione e sicurezza da inserire nei diversi ambienti (montano, marittimo, lacustre, ma il bando prevedeva anche versioni per ambienti interni come centri commerciali). «Ho fatto arrivare la luce da una sorta di oblò in vetro, altri tagli riprendono in modo stilizzato dei rami di alberi, e all’esterno una altalena e una panca per fratellini più grandi che aspettano», racconta.

little2Oggi, a cinque anni dall’idea inziale, le baby home hanno conquistato interesse e riscontri più che positivi. Si trovano nei Comuni di Pinzolo, Cavalese, Riva del Garda (due), Cles, Piscine Fogazzaro di Trento, Malé, Roncegno, Caldes e Bocenago e sono in corso di realizzazione due esemplari per la Comunità degli Altipiani Cimbri. La dimensione “family” raggiunge i genitori che si trovano sul territorio e che – impossibilitati per mancanza di strutture e servizi adeguati ad allattare o cambiare pannolini – potrebbero abbandonare il progetto di una gita, di una visita a un museo o di un’escursione.

La storia completa qui: http://www.trentinofamiglia.it/Attualita/Archivio-2014/Agosto/La-nascita-della-Baby-little-home-dall-idea-al-progetto

www.trentinofamiglia.it