A Vicenza il bando per la ex centrale del latte premia la “progettazione partecipata”

Un primo bando era andato deserto nel 2013. Ora il Comune di Vicenza ci riprova, cambiando le regole: “Questa volta abbiamo puntato in modo netto sulla riqualificazione della parte pubblica, azzerando gli aspetti di mera utilità economica per il Comune”, spiega l’assessore alla progettazione e sostenibilità urbana Antonio Dalla Pozza, che con l’assessore alle risorse economiche Michela Cavalieri lo ha presentato. In sostanza, “non ci interessa guadagnare da questa operazione, ma bonificare l’area e finalmente restituirla al quartiere che ha dovuto subire la sottrazione di una parte di città”.

Dal sito Vicenza Unesco

Dal sito Vicenza Unesco

L’area è quella della ex centrale del Latte in quartiere San Bortolo; l’obiettivo, individuare un soggetto per un accordo di programma che preveda la cessione di aree fabbricabili in cambio di opere da destinare alla collettività.
Il guadagno per l’amministrazione – ha aggiunto l’assessore Cavalieri – sta proprio nella restituzione di quest’area ai cittadini, perché in cambio della cessione della parte edificabile arriveranno le opere pubbliche. La rinuncia a incamerare un surplus (che nessun operatore immobiliare oggi è disponibile ad offrire) punta a realizzare l’obiettivo principale: la riqualificazione dell’area e la consegna al quartiere degli spazi pubblici che oggi mancano, dall’area verde ai parcheggi, dalla biblioteca alla sala polifunzionale, fino allo spazio per le associazioni.

Grazie al nuovo focus tutto puntato sulla riqualificazione, l’importo a base d’asta relativo alla cessione dell’area edificabile è stato notevolmente ridotto rispetto alla gara del 2013: in cambio della realizzazione di opere pubbliche per 2,3 milioni di euro, l’offerta minima richiesta è pari a 3,3 milioni di euro, comprensivi della bonifica stimata in 950 mila euro, vale a dire che il Comune chiede 1,550 milioni di euro in meno rispetto allo scorso bando.

Anche i criteri di aggiudicazione della gara sono stati rimodulati per valorizzare la restituzione dell’area alla città: al valore tecnico, architettonico e ambientale della riqualificazione verranno assegnati fino a 50 punti, mentre l’offerta economica ne varrà al massimo 20, tanti quanti i punti assegnati in modo del tutto innovativo alla qualità della proposta metodologica che preveda il coinvolgimento progettuale dei portatori di interesse, “cioè dei comitati del quartiere – ha spiegato Dalla Pozza – il cui apporto nel corso di questi lunghi anni è stato prezioso”.

In cambio della riqualificazione delle opere pubbliche, nell’area di circa 13 mila metri quadrati il privato otterrà 5 mila metri quadrati di superficie e 20 mila metri cubi di volume per costruire edifici alti al massimo 13,5 metri.
Tutti i documenti relativi all’avviso di gara sono pubblicati nella home page del sito del Comune (qui il link diretto)

Il contenitore contenente la documentazione amministrativa, la proposta tecnica e l’offerta economica deve pervenire all’ufficio Protocollo entro le 12 del 30 ottobre. La gara è fissata per il 3 novembre alle 9.30.