I vicini di casa se la cavano bene con le startup (e attirano le multinazionali)

Aziende fortemente innovative, avviate nella vicina Austria, sono state capaci di attirare multinazionali come partner e sono emerse nel settore della tecnologia. I dati arrivano da ABA – Invest in Austria e riguardano lo scenario delle startup che qui stanno registrando un vero boom. Nel corso degli ultimi vent’anni il numero delle imprese di nuova fondazione in Austria è più che raddoppiato.

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Gli esempi noti non mancano: il primo riguarda Bwin, lanciata nel 1997 con 12 dipendenti, l’azienda ora ha 3.100 dipendenti in tutto il mondo e con un fatturato di 760 milioni di dollari è il più grande fornitore di gaming online del mondo.

Più recente il successo dell’app dedicata agli amanti del fitness Runtastic: fondata da quattro studenti dell’Università di Scienze Applicate di Hagenberg nel 2009, l’azienda, con 85 dipendenti e oltre 50 milioni di download, è oggi considerata leader mondiale nel mobile fitness tracking. Nel 2015 l’azienda di abbigliamento sportivo Adidas ha acquisito la maggioranza della società per 220 milioni.

runtasticSempre in tema di innovazione, l’imprenditore viennese Franz Salzmann ha lanciato in Austria Lock 8, il primo lucchetto intelligente per biciclette, da aprire e chiudere con uno smartphone, destinato ai comuni, agli alberghi e ai privati. Ha una storia simile Peter Stebe, ex consulente aziendale, che a New York ha costituito con alcuni soci la start up nextSociety, un’app che facilita il networking professionale: Stebe ha deciso di insediare a Vienna il centro di sviluppo globale.

L’Austria si afferma come nazione ricca di opportunità per tutti coloro che intendono innovare. Nel corso degli ultimi vent’anni il numero delle imprese di nuova fondazione in Austria è più che raddoppiato, salendo da 14.361 del 1993 a 37.120 del 2014. Nell’ultimo periodo le startup, intese come società di nuova costituzione che creano prodotti innovativi, servizi o modelli di business che non esistevano in precedenza sul mercato, hanno registrato un vero e proprio boom grazie anche agli incentivi a loro dedicati (qui nella guida).

Sono aziende con una prospettiva internazionale, che vantano un elevato potenziale di crescita e svolgono un ruolo molto importante nell’innovazione e nella competitività dell’economia nazionale. In particolare la zona di Vienna si è dimostrata in questo senso un dinamico centro innovativo in Europa e terreno fertile per la nascita e crescita di start up. Nella capitale austriaca la quota di startup ammonta all’8 per cento del totale delle imprese di recente costituzione in Austria.

Sostiene Aba che alla base ci sia l’interazione di diversi fattori che favoriscono l’attrattiva e l’incremento della reputazione dell’Austria su scala internazionale. Innanzitutto il livello di formazione tecnica è molto elevato e garantito da scuole e università specializzate. Il sistema dei finanziamenti è diversificato e viene attutato da due enti predisposti: l’Austrian Research Promotion Agency (FFG) e l’Austria Wirtschaftsservice GmbH (AWS). Un’altra causa risiede nella possibilità di auto-organizzazione delle startup in spazi cluster di coworking e la promozione attraverso grandi eventi come il Pioneers Festival.

La rete di sostegno, costituita da investitori early-stage, incubatori e business angels, come ad esempio l’Austrian Angel Investors Association (AAIA), è sempre più ampia e autorevole. Inoltre, la costituzione di una nuova società viene facilitata anche attraverso il deposito minimo del capitale sociale ridotto a 5mila euro al posto di 17.500. Infine, il sistema fiscale austriaco garantisce il 12% dei credito d’imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo e assicura un’imposta sulle società del 25 per cento.