L’azienda da 8 mesi non paga gli stipendi: a Trento un protocollo per anticipare i crediti dei lavoratori

Succede sempre più di frequente: aziende in crisi e stipendi non pagati. Solo in questi giorni, 139 dipendenti della Solland Silicon di Bolzano sono in arretrato di quattro mesi più la tredicesima, mentre alla Sprint Form di Fontanelle (Treviso) si accende lo scontro per le promesse non rispettate.

A Trento, la crisi della Malgara (settore alimentare) si trascina da tempo: ci sono lavoratori che non percepiscono lo stipendio anche da 8-9 mesi. Nel corso del 2015 una trentina di loro si sono messi volontariamenti in mobilità e i rimanenti 80 sono a loro volta a rischio di perdita del posto di lavoro. Per loro la Provincia autonoma ha messo a punto un intervento straordinario che, considerato che il 20 gennaio prossimo scade la cassa integrazione straordinaria, si traduce in una “boccata d’ossigeno”.

malgara

La Provincia, nella recente legge Finanziaria, ha inserito un’apposita norma per consentire l’attivazione di un nuovo aiuto ai lavoratori, affiancato agli altri strumenti già in precedenza messi in campo, come il reddito di garanzia. La norma recita che “per agevolare l’anticipazione da parte del sistema bancario delle indennità di competenza dell’nps e degli emolumenti garantiti dall’Inps non corrisposti a dipendenti di imprese in stato di difficoltà, la Provincia può coprire gli interessi e gli oneri accessori relativi all’anticipazione”.

Quella per la Malgara è una iniziativa resa possibile da una norma provinciale appositamente inserita nella legge di Bilancio 2016, e si giustifica “unicamente con la grave situazione che colpisce un numero consistente di lavoratori, vittime di una gestione imprenditoriale dissennata, che ha portato alla mancata corresponsione dello stipendio per molti mesi”.

La firma dell'accordo

La firma dell’accordo

Sia chiaro, precisano gli uffici provinciali: la Provincia non intende sostituirsi alla legge. La decisione di costruire uno strumento ad hoc per sostenere il reddito delle famiglie colpite ha lo scopo di anticipare ai lavoratori ciò che comunque è loro dovuto in base alla legge e ai contratti. “Ciò non toglie  – fanno sapere negli uffici provinciali – che con questa iniziativa dimostriamo ancora una volta che le istituzioni trentine, grazie ad un confronto serrato con i lavoratori e alla cooperazione delle strutture interne all’amministrazione, sanno affiancare chi deve affrontare gli effetti di una crisi aziendale. Il fatto che la Provincia si sia dovuta fare carico di una situazione così grave mette peraltro a nudo ancora maggiormente le responsabilità di una conduzione aziendale che non dipende dalla crisi economica generale e che ha agito nel disprezzo dei basilari capisaldi di un corretto sistema delle relazioni industriali”.

L’auspicio “è che nel prossimo futuro l’ importante patrimonio aziendale che ha sede a Borghetto passi nelle mani di un imprenditore in grado di valorizzarlo adeguatamente”, spiega il vicepresidente della Provincia e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi, che ha firmato il Protocollo d’intesa con i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Usb.

L’accordo consente di intervenire con un sostegno di carattere finanziario nei confronti dei dipendenti (ed ex-dipendenti non ancora rioccupati) della Malgara, attraverso il meccanismo della cessione del credito. La garanzia alle banche che sottoscriveranno l’accordo (Cassa Centrale delle Casse rurali trentine è la prima ad avere manifestato la sua volontà di aderire ) è fornita dallo stesso Inps, al quale spetta l’erogazione delle indennità e degli emolumenti ai lavoratori interessati in supplenza dell’azienda. La Provincia coprirà i costi relativi agli interessi su quanto anticipato e agli oneri accessori; i lavoratori quindi non sosterranno nessun costo per l’attivazione del finanziamento.
L’intervento consentirà al lavoratore di percepire un’anticipazione del Tfr spettante, fino a un tetto disponibile di 20mila euro.

Il Protocollo d’intesa siglato con il sindacato, all’indomani delle verifiche effettuate da Cassa Centrale riguardanti le condizioni di bancabilità degli affidamenti agevolati, disciplina gli aspetti operativi della nuova misura. In sintesi: per ciascun lavoratore, l’importo massimo del finanziamento potrà arrivare fino al limite del 60% del Tfr maturato e dovuto al dipendente, fino a un importo massimo di euro 22mila, di cui 20mila disponibili per il beneficiario. Il lavoratore potrà scegliere liberamente ed autonomamente la banca presso cui richiedere il finanziamento, purché aderente al Protocollo.

Per l’adesione all’iniziativa da parte degli istituti di credito trentini si consiglia la consultazione del testo integrale sul sito della Provincia nella sezione “In evidenza”.

 

  • Barbara Ganz |

    No, direi che non siamo noi a dire che va tutto e sempre bene. Qui comunque è la provincia di Trento ad agire non una propria norma, non il Governo. Saluti, B

  • Barbara Ganz |

    No, direi che non siamo noi a dire che va tutto e sempre bene. Qui comunque è la provincia di Trento ad agire non una propria norma, non il Governo. Saluti, B

  • luca |

    Ma non siete voi del Sole a dire che va tutto e sempre bene per ordine di Renzie? A proposito ma che fine ha fatto Squinzi? Non si sente più parlare…

  • luca |

    Ma non siete voi del Sole a dire che va tutto e sempre bene per ordine di Renzie? A proposito ma che fine ha fatto Squinzi? Non si sente più parlare…

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