Utili distribuiti ai dipendenti e più welfare, nell’azienda flessibile che non guarda alle otto ore

Mirco si occupa del conteggio delle monete e il suo turno di lavoro inizia alle ore 7. Per gestire meglio il figlioletto esce per la pausa pranzo alle 11:30 e rientra alle ore 13, per terminare poi la giornata lavorativa alle ore 16:30.

Sandro lavora nell’ufficio acquisti e il mercoledì pomeriggio non ha nessuno che lo può aiutare con il figlio. Ha concordato un orario flessibile il mercoledì: lavora solo al mattino e, se non decide di utilizzare i permessi, può programmare il recupero delle ore non lavorate.

Elisabetta, ufficio del personale, per motivi personali aveva deciso di lasciare il suo posto di lavoro full time. L’azienda le ha proposto l’aspettativa per alcuni mesi e, al suo rientro, le ha offerto il part-time.

Sono tre dipendenti della CDA – Cattelan Distributori Automatici – di Talmassons, in provincia di Udine, che per il secondo anno consecutivo , ha deciso di distribuire al personale una parte degli utili. Per il 2017 ammonta in totale a 50mila euro la cifra erogata dalla società friulana che, da diversi anni, si è ricavata un ruolo di portabandiera della responsabilità sociale d’impresa.

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«Il mercato ci svela che le aziende di successo sono quelle dove i lavoratori stanno bene al loro interno, quelle in grado di generare profitto e benefici non solo per chi le guida, ma anche per quanti contribuiscono con il loro lavoro alla vita e allo sviluppo quotidiano delle stesse» spiega Fabrizio Cattelan, ceo. «Nel 2016 la decisione di coinvolgere, in occasione dei 40 anni di CDA, il personale nella divisione degli utili ha portato risultati positivi in termini non solo di qualità del lavoro e produttività, ma anche di clima lavorativo. I nostri collaboratori sono preziosi per il buon andamento dell’azienda che ha chiuso l’ultimo bilancio registrando un +5% rispetto all’anno precedente, superando la soglia dei 9 milioni di euro di fatturato – sottolinea Cattelan, promotore in azienda della divisione degli utili. – Siamo convinti che al capitale umano vada riconosciuto un grande valore. I nostri 68 collaboratori sono una componente determinante per assicurare buone performance all’impresa: quotidianamente la maggior parte di loro fa visita a uno e più dei nostri 2.500 clienti presenti nel Nordest per l’approvvigionamento e la manutenzione dei distributori automatici e presta il proprio volto in nome dell’azienda».

In CDA, dove le 8 ore lavorative non sono il parametro che misura la produttività, per favorire la conciliazione famiglia-lavoro si punta alla flessibilità dell’orario, al part-time e si guarda con interesse al lavoro agile (smart-working). Che cosa significa esattamente? L’azienda ha risposto con gli esempi concreti per personale che ha trovato una soluzione flessibile alle proprie esigenze personali e familiare, come quelli raccontati all’inizio.

uffici1Nel futuro più prossimo prenderà il via lo sviluppo di un articolato piano di welfare aziendale, di fatto uno strumento di responsabilità sociale delle imprese, cavallo di battaglia di Fabrizio Cattelan, anche alla luce dell’esperienza, appena conclusasi, da presidente dell’associazione AnimaImpresa. Attualmente è in corso l’elaborazione di un’indagine interna all’azienda per conoscere i bisogni concreti dei lavoratori e individuare le tipologie d’intervento più idonee (assistenza sanitaria, educativa, economica, sociale). Al termine dell’indagine sarà selezionata una rosa di servizi e strumenti utili e tangibili per i dipendenti della CDA e, di conseguenza, anche per i loro familiari.

«Sono convinto che, se più aziende cominciassero a ragionare in quest’ottica, – sottolinea Fabrizio Cattelan – il mondo del lavoro ne trarrebbe grande giovamento. Le iniziative di welfare aziendale contribuiscono ad accrescere la competitività delle aziende. I “benefit” non sono una prerogativa delle grandi imprese; anche per le Pmi rappresentano un’opportunità da cogliere. Dal punto di vista fiscale la Legge di stabilità 2017 prevede il potenziamento delle misure incentivanti riguardanti gli interventi di welfare aziendale; queste politiche sono uno strumento utile per attrarre, trattenere e motivare le risorse umane e la loro adozione produce benefici che si ripercuotono positivamente anche sul territorio in cui vivono aziende e collaboratori. A propria volta, le imprese stesse non possono che beneficiare dell’incremento della qualità della vita delle comunità locali in un circolo virtuoso destinato a creare ulteriore valore».

cdaNegli anni sono stati numerosi i progetti messi in campo da CDA legati al mondo della responsabilità sociale d’Impresa. Basti pensare al progetto “Semaforo Verde” del 2012 che prevedeva la riduzione delle emissioni di CO2 della flotta aziendale e una innovativa politica di incentivazione del personale (chi più risparmiava alla guida, maggiormente veniva premiato con un bonus di tipo economico), piuttosto che alla redazione del primo bilancio sociale nel 2011. Si è agito anche sul fronte dell’offerta alimentare per promuovere il benessere delle persone. Ne è un esempio la creazione della “Wellness Division” che diffonde il messaggio del consumo di alimenti di qualità green e bio secondo il sistema di valutazione “Impronta Nutrizionale”, ispirato alle linee guida statali e ideato proprio da CDA, che gli è valso il Sodalitas Award. Ultimo da un punto di vista temporale, ma non d’importanza, Dining – il self service di piatti pronti di qualità da prenotare comodamente al distributore automatico, proposto per dare una risposta buona e sana a chi pranza fuori casa, a chi lavora a turni, la notte, e anche a chi vuole ordinare un piatto conveniente e senza sprechi da gustare a casa.