Dopo il pastificio più alto d’Italia una nuova impresa madrina – molto Sportiva – per insegnare agli studenti il lavoro

Questa settimana, in Trentino, sono partite due nuove aziende simulate: vanno ad aggiungersi agli altri casi già collaudati.

Il progetto Simulimpresa è nato ormai oltre 20 anni fa. Insegna – nella scuola – a comprendere, gestire e sviluppare una piccola e media azienda, usando documentazione reale: alle spalle dell’organizzazione, no profit, lavora una centrale di simulazione che svolge diversi ruoli, come quello della banca, del fornitore, del cliente, ma anche di Inps, Inail, ufficio Iva e dogana. Gli allievi si trovano in una vera realtà produttiva: quando avranno finito il percorso scolastico, è la tesi, avranno un’esperienza paragonabile a una pratica lavorativa reale, sapranno adattarsi a un posto di lavoro, avranno collaborato con i “colleghi” ed espresso opinioni per far funzionare meglio l’azienda, che si tratti di un pastificio, di una Pmi metalmeccanica o di una agenzia turistica. Al loro fianco docenti che avranno seguito un corso di formazione di 14 ore.

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La nuova madrina è “La Sportiva”, azienda trentina leader mondiale nel settore delle calzature ed abbigliamento outdoor che da novant’anni opera nel contesto ambientale della Valle di Fiemme, ai piedi delle Dolomiti patrimonio mondiale dell’umanità.

sportivaIl 17 gennaio è partita l’impresa simulata Skyrunners srl che commercia in scarpe: protagonisti, scrivono sul sito, “la 3°RB della “Rosa Bianca-Weisse Rose” di Predazzo. Questa scuola è un istituto tecnico economico e noi frequentiamo l’indirizzo di amministrazione, finanza e marketing, per questo è importante fare esperienza pratica. I prodotti che offriamo sono: scarponcini da trekking, scarponi da alta quota, scarpette d’arrampicata e calzature da mountain running”.

Il 18 gennaio ha iniziato la propria attività la Wear Free srl, che invece vende abbigliamento. Il progetto vede coinvolte due classi  terze (IIIA e IIIB) dell’indirizzo amministrazione finanza e marketing dell’Istituto “La Rosa Bianca” sede di Predazzo, che a turno – un giorno alla settimana – dedicano la mattina al lavoro nell’azienda simulata. Per la simulazione ci si appoggia alla piattaforma www.simulimpresa.com gestita dalla centrale di simulazione di Ferrara. In totale quest’anno le classi coinvolte sono quattro: due  terze con “La Sportiva”, due quarte con Pastificio Felicetti.

L’attività di simulazione viene svolta durante la classe terza e quarta e rientra nell’attività di alternanza scuola lavoro, (400 ore obbligatorie ai fini dell’ammissione all’esame di Stato). Durante i due anni scolastici i ragazzi riescono a svolgere più o meno 150 ore di simulazione. “Come sempre gli studenti in questo progetto sono molto entusiasti, pieni di idee e di voglia di fare, per loro è un modo per mettersi alla prova, per fare, sbagliare e capire il senso di tutto ciò che imparano a scuola”, dicono gli insegnanti coinvolti: i prof Giacomelli (referente del progetto), Baccolo, Piovesan, Besseghini, Trentini e Neri.

foto-di-classe-wear-freeLe simulate avviate negli anni precedenti (le attuali classi quarte) che hanno come azienda madrina il pastificio Felicetti hanno ottenuto lo scorso anno 100 su cento di punteggio dalla Centrale di Ferrara che certifica la qualità con cui è stata condotta l’attività di simulazione. “Avere anche “La Sportiva” fra le aziende madrine rinforza il legame e la sinergia positiva fra scuola-territorio. La simulazione prevede anche la visita aziendale all’impresa madrina per vedere come è organizzata l’attività”, spiega la prof.ssa Giacomelli.

Per l’Istituto trentino questo è il quinto anno di simulimpresa. 

Molte altre le esperienze avviate a Nordest, come quella dell’istituto Gritti di Mestre.

Chi sono le aziende madrine? Il pastificio Felicetti è il pastificio più alto d’Italia, alle spalle una storia di oltre un secolo e un secondo stabilimento produttivo da poco inaugurato a Molina di Fiemme, a pochi chilometri da dove l’impresa è nata.

foto-di-classe-skyrunnersQuanto a La Sportiva, è una realtà che ha fatto della “sostenibilità” una parola chiave del proprio sviluppo già a partire dal 1928, anno di fondazione del primo laboratorio di calzoleria artigianale, evolutosi nei novant’anni seguenti nel marchio globale di oggi: “Sostenibilità significa essere parte del contesto socio-ambientale in cui l’azienda si muove, trarre da esso energia ed ispirazione condividendo le risorse con la propria comunità e l’ambiente circostante”.

Da questo credo nasce il primo bilancio di sostenibilità, documento che ripercorre attraverso le sue sessanta pagine, ciò che più conta per La Sportiva: “L’uomo, l’ambiente e la loro integrazione in reciproca armonia, ponendo grande attenzione sia agli aspetti etici dell’impresa che al miglioramento delle performance ricercate quotidianamente per ridurre gli impatti ambientali e valorizzare le risorse naturali che offre il territorio della Val di Fiemme e del Trentino. Rivolgere la propria attenzione all’ambiente e al proprio contesto economico e sociale, significa oggi non solo osservare tutte le leggi e le disposizioni vigenti in materia, ma anche elevare costantemente i propri standard etici, di sostenibilità e qualità”.