Sicurezza sul lavoro: Cna NordEst lancia una web app per la formazione (e per tagliare la burocrazia)

Oggi, 27 giugno, alla Camera l’Inail ha presentato il suo rapporto annuale, che certifica incidenti mortali in calo del 2,8% rispetto all’anno precedente. Nel 2017 sono state accertate al momento 617 morti sul lavoro (il 58% fuori dall’azienda)a fronte delle 1.112 denunce arrivate. Se anche i 34 casi ancora in istruttoria risultassero tutti riconosciuti sul lavoro si arriverebbe a 651 morti con un calo del 2,8% (rispetto ai 670 del 2016) al minimo storico dal 1951.

Sempre oggi, si piange una nuova vittima a Mestre (è accaduto ieri), e la Filctem Cgil di Venezia denuncia “quali sono i limiti che riscontriamo come sindacato: c’è una forte paura da parte dei lavoratori in tutte le aziende di denunciare problemi legati alla sicurezza, possiamo dire che esiste una forma di omertà che è generata dalla precarietà che viene data non solo dai contratti stabili ma soprattutto per la facilità nei licenziamenti. È ovvio che un periodo di crisi può far assumere a molte lavoratrici e molti lavoratori una posizione in cui è meglio stare zitti piuttosto che perdere il posto di lavoro”.

Cosa si può fare?

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CNA NordEst, che unisce le CNA regionali di Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia (28mila imprese), ha tenuto a battesimo l’innovativo “Libretto formativo digitale del lavoratore”, strumento collegato alla formazione sulla sicurezza.

Oggi un lavoratore, per adempiere agli obblighi formativi su salute e sicurezza, deve seguire 108 ore di formazione, da aggiornare ogni 5 anni. Tutto su carta: registri, presenze, attestati. E se poi cambia azienda, c’è il rischio che si perda tutto e si debbano rifare i corsi. Il progetto CNA, dopo tre anni di sperimentazione coordinati da CNA-SHV Alto Adige, con ECIPA Veneto, ente di formazione della confederazione e INAIL di Bolzano, con la consulenza tecnica del professor Gianni Finotto, docente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, è stata digitalizzata la procedura partendo dalla tessera sanitaria come strumento identificativo. Ora CNA NordEst mette in rete il prodotto ottenuto, per il quale ha chiesto il riconoscimento di best practice al Ministero del Lavoro, al fine di poter diffondere il sistema in tutta Italia, in ogni settore economico enti pubblici compresi.

“Il Libretto formativo digitale è uno dei progetti che portiamo avanti congiuntamente per dare alle nostre imprese un nuovo modo di fare rappresentanza e servizi innovativi, che tagliano la burocrazia e puntano sulla digitalizzazione. Solo mettendo assieme più territori è possibile fornire queste risposte. Faremo pressioni come NordEst su CNA nazionale e sul nuovo Governo affinché venga ridotta la burocrazia a carico delle PMI, secondo il modello del Libretto formativo digitale”, ha affermato Alessandro Conte, Presidente di CNA Veneto oggi a Bolzano alla presentazione ufficiale di lancio del nuovo servizio.

paginaIl sistema informatizzato può sostituire il registro d’aula dei corsi di formazione sulla sicurezza e sul lavoro e, se utilizzato e condiviso su scala nazionale, può garantire diversi vantaggi ad imprese e lavoratori risolvendo le criticità presenti e di difficile soluzione nella gestione della formazione obbligatoria, consentendo anche un più facile controllo da parte degli organi preposti. Il sistema, pensato in questa fase per gli obblighi relativi alla salute e alla sicurezza sul lavoro, è facilmente trasferibile ad altri ambiti e utilizzabile per tutta la formazione di ciascun lavoratore.

Il libretto formativo digitale del lavoratore consiste in una web app raggiungibile all’indirizzo http://www.fascicoloformativo.it da pc, smartphone e tablet. L’applicazione permette la registrazione elettronica, tramite tessera sanitaria e apposito lettore, ai corsi di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, consentendo a tutti i soggetti interessati (lavoratori, imprese, enti di formazione, docenti e tutor, organi di vigilanza, amministratore del sistema) di consultare la banca data della formazione sostenuta per ciascuna persona. L’amministratore, gli Enti di formazione, i docenti, i tutor, le imprese e i loro collaboratori vengono abilitati ad operare ciascuno per il proprio livello di competenza, per aggiungere, modificare e cancellare i dati dei corsi di formazione, quelli dei propri lavoratori per stabilire eventuali necessità di aggiornamento o integrazione della formazione già ricevuta. Il singolo lavoratore può consultare tutta la formazione frequentata e produrre, quando necessario, le relative attestazioni. Il sistema traccia la vita lavorativa dell’individuo anche con diversi datori di lavoro.

I vantaggi principali del sistema sono la condivisione selettiva di informazioni in modalità cloud, che per il lavoratore sarebbe anche un’opportunità in caso di ricerca di nuovo impiego, potendo dimostrare la qualificazione professionale; completa eliminazione della documentazione cartacea, dal registro all’attestato, trasferendo tutto nel cloud; trasparenza dell’attività corsuale erogata dagli Enti di formazione, condivisione centralizzata delle informazioni per aggiornamenti in tempo reale; procedure digitali simili a quelle tradizionali già in uso.

Per il Libretto formativo digitale è stata presentata al Ministero del Lavoro la richiesta di riconoscimento di “buona prassi”, che sarebbe un passo importante per diffondere il sistema in tutta Italia, in ogni settore economico e anche tra gli enti pubblici. Il sistema è da subito patrimonio della neonata CNA NordEst (28mila imprese rappresentate), come ha chiarito Alessandro Conte, presidente di CNA Veneto: “Il Libretto formativo digitale è uno dei progetti che portiamo avanti congiuntamente per dare alle nostre imprese un nuovo modo di fare rappresentanza e servizi innovativi, che tagliano la burocrazia e puntano sulla digitalizzazione. Solo mettendo assieme più territori è possibile fornire queste risposte. Faremo pressioni come NordEst su CNA nazionale e sul nuovo Governo affinché venga ridotta la burocrazia a carico delle PMI, secondo il modello del Libretto formativo digitale”.

Maurizio Meletti, vicepresidente vicario CNA Friuli Venezia Giulia, ha aggiunto: “Un altro obiettivo raggiungibile con la digitalizzazione è l’armonizzazione della formazione dei lavoratori in ambito europeo, visto che la nostra regione, così come il Trentino Alto Adige, ha molti transfrontalieri. CNA NordEst sta spingendo il cambiamento, ponendosi essa stessa non come traguardo ma come punto di partenza per best practice a livello nazionale”.

Guerrino Gastaldi, vice presidente CNA nazionale, ha rimarcato il ruolo del NordEst: “Realtà territoriale che ha fatto tesoro di 9 anni di crisi tragica per le imprese ed ha saputo fare sistema, diventando riferimento in Europa al pari della Baviera. CNA sta puntando a mettere in rete i parchi tecnologici di tutta Italia, collegandoli al fertile tessuto delle piccole e medie imprese, fungendo da acceleratore per le start-up e le imprese tecnologiche. Il Libretto formativo digitale diventa la nostra bandiera di ciò che può fare la sperimentazione collegata alla digitalizzazione. Al contempo, diventa un modo per incentivare la formazione con la quale riqualificare le aziende per renderle competitive”.
Partner del progetto è l’Inail Direzione provinciale di Bolzano, rappresentata da Claudio Corezzola: “L’Inail punta sulla trasparenza, sulla vicinanza al cittadino e sulla prevenzione. Il Libretto formativo digitale garantisce la raggiungibilità di questi obiettivi perché ogni soggetto coinvolto in qualsiasi momento sa cosa ha fatto, cosa sta facendo e cosa dovrà fare”.
La presentazione del “Libretto” è stata conclusa da Hubert Hofer, direttore del Reparto Development di Idm Südtirol, che ha illustrato il funzionamento del NOI Techpark come piattaforma dell’innovazione per mettere in contatto centri di ricerca e imprese, ma anche associazioni di categoria.

E a proposito di sicurezza sul lavoro: il dipendente licenziato per il rifiuto di svolgere incarichi pericolosi ha diritto a reintegra? Qui il parere del legale.

Il dipendente licenziato per il rifiuto di svolgere incarichi pericolosi ha diritto a reintegra? (in sintesi: dipende)