Un ponte da 5mila tonnellate di acciaio per collegare i Balcani alla Comunità Europea: lo ha realizzato la trevigiana Maeg

Per costruirlo sono stati allestiti due cantieri sulle sponde della Sava: uno in territorio bosniaco, l’altro in terra croata e le maestranze hanno lavorato andandosi incontro. Al confine tra Croazia, Paese Ue, e Bosnia Erzegovina ora c’è il ponte di Svilaj a due corsie distinte, lungo 640 metri e largo 29: in questi giorni la trevigiana Maeg Costruzioni di Alfeo Ortolan vi ha calato l’ultimo concio, a completamento della struttura in metallo che sorreggerà le solette di calcestruzzo per il transito degli autoveicoli. Un ponte atteso, una pietra miliare a rafforzare le relazioni tra i due Paesi.

DCIM100MEDIADJI_0259.JPG

“Quel ponte sulla Sava che a Belgrado va a congiungersi col Danubio”, ha detto Alfeo Ortolan (in foto), fondatore e presidente di Maeg Costruzioni Spa, quartier generale a Vazzola, in provincia di Treviso, “è parte del corridoio paneuropeo 5c, che collega il porto croato di Ploče con la capitale ungherese Budapest, ed è strategico per le vie di comunicazione e di trasporto dell’Europa centro-orientale”.

alfeo-ortolan-presidente-maeg-spaComposto da sette campate per un peso complessivo di 5mila tonnellate di acciaio che poggiano su quattro pile, due delle quali all’interno del corso fluviale, la struttura del ponte è stata realizzata in Veneto e pre-assemblata a terra. I conci sono stati poi sollevati e installati con l’impiego di torri dotate di gru e poggiati su torri temporanee. Per alloggiare i macro-conci, sono state costruite nel letto della Sava due piazzole con l’utilizzo di palancole ad arginare il flusso del fiume, soggetto a forti piene.

Spettacolare, oltre che emozionante, la posa dell’ultimo concio che apre di fatto i collegamenti diretti tra Croazia e Bosnia Erzegovina lungo il corridoio paneuropeo dal porto di Ploče sul Mar Adriatico a Budapest in Ungheria.

La stazione appaltante è costituita dal Governo della Repubblica di Croazia e dal Consiglio dei ministri della Bosnia ed Erzegovina e finanziata, grazie a dei fondi europei, per oltre 26 milioni di euro dai due Stati, di cui 10,5 milioni per le strutture metalliche. Vincitore dell’appalto per la costruzione delle strutture metalliche è risultato nel 2017 lo specialista Maeg Costruzioni SpA di Vazzola. Non c’è ancora il manto stradale, ma da giovedì scorso le due sponde della Sava si sono ricongiunte e si rafforza così la posizione della Bosnia come candidato potenziale all’ingresso nella Comunità europea.

DCIM100MEDIADJI_0255.JPG

Maeg Costruzioni, società per azioni controllata totalmente dalla famiglia di Alfeo Ortolan, fondata nel 1978, è un international player nel settore delle costruzioni, sia come General Contractor che come specialista nella lavorazione di carpenteria in acciaio medio-pesante. Offre un servizio completo attraverso la progettazione, la produzione e la posa in opera di ponti, viadotti ed edifici ad uso civile e industriale. Le opere Maeg sono presenti in oltre venti Paesi in tutto il mondo: tutte sono interamente Made in Italy e coordinate in-house.

Sono 65mila le tonnellate/anno che determinano la capacità produttiva dei cinque stabilimenti di 160mila metri quadrati coperti, distribuiti tra le province di Treviso e di Pordenone (Vazzola, 2 a Codogné, Maron di Brugnera e Budoia). Con circa 900 addetti ha realizzato nel 2017 un fatturato di 118,6 milioni di euro con un Ebitda di 8,8 milioni di euro.