A Trieste la prima videochiamata anti hacker tra tre Stati

Una “videochiamata anti hacker”, che ha uti lizzato un innovativo sistema di crittografia quantistica.

Si è svolta a Trieste giovedì 5 agosto, durante la tappa scientifica del G20, la prima dimostrazione pubblica di una comunicazione quantistica internazionale fra tre stati: Italia, Slovenia e Croazia. La trasmissione quantistica si è sviluppata su fibre ottiche che collegano tre nodi (Trieste, Lubiana e Fiume) per una distanza compresa tra gli 80 e i 100 Km.

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Il collegamento criptato con tecnologia quantistica si è svolto alla presenza dei ministri Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico), Vittorio Colao (Innovazione tecnologica e transizione digitale) e delle delegazioni estere presenti al G20.

Nella chiamata, dopo i saluti dei rappresentanti istituzionali, tre quartetti musicali hanno eseguito un brano in ciascuno dei tre Stati. La performance musicale è stata realizzata grazie alla collaborazione del conservatorio triestino “Giuseppe Tartini” con l’Accademia Musicale di Lubiana e l’Accademia di Musica di Zagabria.

La comunicazione quantistica risponde all’esigenza di sicurezza nelle comunicazioni, una priorità per tutti i governi del mondo. Questa tecnologia consente livelli di sicurezza irraggiungibili con gli attuali protocolli di cifratura grazie al particolare funzionamento delle “chiavi” crittografiche quantistiche. Le chiavi quantistiche sono sequenze di numeri casuali che vengono generate a distanza attraverso lo scambio di fotoni. Se un hacker tenta di intercettare questa chiave lascia immediatamente una traccia che permette di rilevare l’intrusione e intervenire subito.

La dimostrazione è particolarmente rilevante anche in vista della futura infrastruttura europea di comunicazione quantistica (EuroQCI), promossa dai 27 Stati Membri e dalla Commissione Europea, con il supporto dell’Agenzia Spaziale Europea, alla quale l’Italia sta contribuendo con i propri centri di ricerca.

La dimostrazione è stata organizzata congiuntamente dal Prof. Angelo Bassi del dipartimento di Fisica dell’Università di Trieste e dal gruppo di Comunicazioni Quantistiche dell’Istituto Nazionale di Ottica del CNR guidato dal Dr. Alessandro Zavatta nell’ambito del Progetto “Quantum FVG” finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. La realizzazione è avvenuta grazie alla collaborazione con il dott. Davide Bacco dell’Università della Danimarca DTU e all’azienda italiana di comunicazioni quantistiche QTI, nata come spin off del CNR, con il supporto di TIM e Sparkle che hanno fornito i collegamenti in fibra ottica, assieme a Lightnet. Ha contribuito alla dimostrazione anche il Comune di Trieste.

Per la Slovenia, hanno partecipato all’organizzazione i Prof. Rainer Kaltenbaek e Anton Ramsak della Facoltà di Matematica e Fisica dell’Università di Lubiana, con il supporto tecnico di Telekom Slovenije. Per la Croazia hanno partecipato i Prof. Mario Stipčević e Martin Lončarić del Ruder Bošković Institute di Zagrabria, con il supporto tecnico di OIV e Stelkom.

“Il nostro Ateneo si trova in una città che rappresenta un nodo strategico per estendere la rete quantistica verso il Nord e l’Est Europa – dichiara il rettore dell’Università degli Studi di Trieste Roberto Di Lenarda – Siamo molto orgogliosi di contribuire a questo progetto che dimostra l’avanguardia della ricerca italiana in questo settore cruciale per garantire la sicurezza negli scambi di comunicazione tra Stati”.

“Queste tecnologie nascono da anni di ricerca di base svolta dal CNR, confermando così che la filiera del trasferimento tecnologico parte sempre dalla ricerca fondamentale – aggiunge la presidente del CNR, Maria Chiara Carrozza – È un aspetto che non dobbiamo mai sottovalutare, come anche l’esperienza della pandemia e dei vaccini insegna per la traslazione terapeutica”.

“Oggi posiamo per così dire la prima pietra di una nuova costruzione europea – chiarisce Tommaso Calarco, Presidente della Quantum Flagship Community Network – La ricerca della prima fase della Flagship quantistica trova il suo coronamento nell’offrire ai cittadini di tutta Europa una infrastruttura per proteggere la privacy dei loro dati con sicurezza senza precedenti, garantita dalle leggi della Natura.”

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La tecnologia quantistica garantisce altissimi livelli di sicurezza – spiega Angelo Bassi (foto sopra) del dipartimento di Fisica dell’Università di Trieste – proprio perché risponde al problema di come ‘recapitare’ in maniera sicura le chiavi crittografate agli attori della comunicazione. Mentre classicamente, intercettando la copia della chiave trasmessa è possibile duplicarla senza che il mittente o il destinatario se ne accorgano compromettendo così la riservatezza della comunicazione, questa azione è impossibile per le chiavi quantistiche”.

Lo scambio di chiavi quantistiche è oggi una realtà commerciale che, grazie alle tecnologie da noi sviluppate in laboratorio per investigare gli enigmi posti dalla fisica quantistica, può adesso essere implementata su fibre ottiche commerciali come quelle messe a disposizione per questo evento”, conclude Alessandro Zavatta (in foto), che è anche uno dei fondatori di QTI.
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