L’azienda dei surgelati che salva e conserva i libri danneggiati dall’acqua alta a Venezia AGGIORNATO

Aggiornamento: 362 colli, peso medio oltre 15 chili, sono dlla tarda serata di sabato 23 novembre ricoverati nella cella frigorifera di Bofrost a Casale sul Sile, in attesa di partire per San Vito al Tagliamento.  Missione compiuta

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L’idea è nata in famiglia: lei,  Antonella Cappellesso, dipendente di VEZ, la rete bibliotecaria del Comune di Venezia;  lui Roberto Gatti, capo settore alla Bofrost, la principale azienda italiana della vendita diretta a domicilio di surgelati senza nessuna interruzione della catena del freddo, 2.400 addetti in tutta Italia, sede centrale a San Vito al Tagliamento (Pordenone).

Quando lo scorso 12 novembre (e poi nei giorni successivi) l’acqua alta ha toccato livelli eccezionali, a soffrire sono state le abitazioni, le attività commerciali e artigianali e il patrimonio artistico. La Fondazione Querini Stampalia – che ospita nei suoi spazi una sala adibita a biblioteca civica – ha subito danni ingenti all’intero piano terra del Palazzo: “Risultano coinvolti in modo significativo l’Area Scarpa, l’Auditorium, i Depositi librari, il Bookshop e la Caffetteria. La Fondazione ha disposto la chiusura al pubblico di Biblioteca, Museo e Aree espositive fino a lunedì 18 novembre compreso, per permettere la messa in sicurezza della struttura. Annullando ogni attività”.

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In particolare le collezioni d’arte non hanno subito danni, il patrimonio librario purtroppo sì: “35 metri lineari di miscellanee di fine ‘800 – ha fatto sapere la Fondazione – tra cui parte del Fondo Piero Treves, celebre studioso del mondo antico, dovranno essere urgentemente sottoposte a trattamenti di conservazione, altri 600 metri lineari circa di pubblicazioni della biblioteca moderna e periodici sono stati completamente sommersi dall’acqua. Questi ultimi erano in parte conservati nel Palazzo, in parte custoditi in magazzini esterni, sempre nel centro storico di Venezia”.

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Danni difficili da quantificare con precisione, ma che ad una prima stima sono stati valutati in svariate centinaia di migliaia di euro. E’ di fronte a questa situazione che nasce la proposta di una soluzione. “Io e mia moglie ci siamo ricordati che avevamo letto di libri congelati in attesa dei restauri per evitare l’aggravarsi dei danni, dopo un’alluvione in Toscana”, spiega Roberto Gatti, a lungo responsabile delle vendite per Venezia. La proposta è passata direttamente ai vertici dell’azienda: “Non è la prima volta che riceviamo richieste di questo genere – spiega Fabio Roncadin, direttore della supply chain dell’azienda – E’ accaduto anche dopo disastri come i terremoti dell’Aquila e dell’Emilia: anche in quel caso abbiamo custodito opere d’arte nelle nostre celle frigorifere”.

E qui, negli spazi refrigerati di Venezia o, se il quantitativò sarà ingente, a San Vito al Tagliamento, arriveranno i libri della Querini Stampalia. L’operazione è in programma per sabato, quando ogni volume verrà impacchettato e poi trasportato su pellet a bordo di una barca, anch’essa dotata di frigoriferi. “Speriamo che sabato tutto vada per il meglio , siamo motivati e con tanta voglia di fare: ci saranno 500 cartoni di libri da trasferire”.

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La direttrice della Fondazione Marigusta Lazzari spiega che “negli ultimi trent’anni sono stati impiegati ingenti investimenti per lavori di restauro che hanno messo in sicurezza la struttura dalle acque alte, sino a quota 160 cm. Mirate e quotidiane azioni di riduzione delle spese sembrano vanificate da questo evento drammatico ed è con grande amarezza che dobbiamo registrare che ciò inciderà pesantemente sulla struttura nel prossimo futuro. Ringrazio il grande numero di persone e aziende che in questi giorni hanno dimostrato affetto e solidarietà per questa Istituzione, a partire da tutti i ragazzi, universitari e liceali, che si sono resi disponibili nell’emergenza, offrendo un grosso, concreto aiuto nel recuperare il patrimonio librario messo a rischio dall’acqua”.

Bofrost è una azienda molto attenta a ridurre l’impatto ambientale degli impianti di refrigerazione industriale, che notoriamente sono  energivori: nella sede di San Vito al Tagliamento viene usata energia pulita prodotta da un impianto fotovoltaico, e lo stesso avviene anche in molte filiali in tutta Italia, dove – quando possibile – sono stati installati impianti analoghi. Fra le ultime novità c’è la nuova linea di prodotti biologici, con una filiera tracciata e certificata dal luogo di produzione alla tavola, presentata con packaging interamente riciclabili. Al fianco del tradizionale catalogo con oltre 500 specialità surgelate, la proposta si amplia con una selezione di 33 proposte bio. Biologici sono anche gli ingredienti delle Happy Pappe, la prima linea di pappe per lo svezzamento surgelate lanciata in Italia da Bofrost. «Tutto questo è solo l’inizio – spiega Natascha Roncadin, responsabile Ricerca e Sviluppo di Bofrost Italia –. Siamo costantemente all’opera per ampliare ulteriormente la gamma dei prodotti biologici e sostenibili da offrire alla nostra clientela, così come prosegue il lavoro sull’introduzione della tecnologia Blockchain che consente ai consumatori di tracciare in modo trasparente e sicuro tutti gli step della filiera dei prodotti».

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Per chi volesse sostenere direttamente la Fondazione segnaliamo la possibilità di effettuare un bonifico bancario o una donazione direttamente sul sito.

Il conto corrente della Fondazione Querini Stampalia presso la Banca Nazionale del Lavoro Sede di Venezia ha IBAN: IT 76 O 010 0502 0000 0000 0032 500

Causale: Acqua alta_12 novembre 2019

Per chi effettuasse il bonifico bancario, la Fondazione “chiede gentilmente di inviare una mail a fondazione@querinistampalia.org avremo così modo di ringraziarvi direttamente“.

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Foto Alessandra Chemollo