Un fablab in ogni scuola superiore con il crowdfunding gestito dagli studenti (che chiamano a raccolta genitori, insegnanti, imprese)

Una rete di fablab nelle scuole del NordEst, ognuno costruito sulle esigenze della scuola e del territorio, per dare agli studenti la possibilità di unire l’attività didattica alla collaborazione con le imprese. E sono proprio i giovani in prima fila fin dal principio: è già attivo il sito  tramite il quale ogni scuola attiverà una campagna di crowdfunding gestita direttamente dai suoi allievi: definiranno loro la cifra da raccogliere in base alle tecnologie che riterranno utili al loro fablab, escogiteranno la migliore strategia per promuovere la raccolta e coinvolgeranno il territorio. A proposito: si cercano studenti che vogliano raccontare il progetto, educatori e genitori che ne diventino ambasciatori, imprese che ne vogliano far parte e makers, pronti ad adottare i fablab.
fablabIl progetto nasce da una considerazione: quella che l’innovazione, oggi, nasce non solo dalle nuove tecnologie, ma soprattutto dalla possibilità di condividere esperienze, macchinari, risultati.
Un fablab è tutto questo: un laboratorio di prototipazione aperto a tutti, in cui la tecnologia è collaborativa e, soprattutto, diffusa. Un po’ come le botteghe di un tempo, vero nodo di un’economia locale, in grado di unire tutti gli attori di un territorio.

Il cuore del fablab è la stampante 3D, una tecnologia che permette di innovare i processi produttivi velocizzando senza precedenti la prototipazione e personalizzando a più livelli i prodotti che un’azienda può offrire.

 

 

Che cosa si può fare?

Abito stampato in 3D

Abito stampato in 3D

Quelli del Centro Moda Canossa di Trento, per dirne una, hanno stampato un abito: «La stampa 3D nel nostro settore, quello dell’abbigliamento, sembrava una cosa solo di qualche stilista strampalato e visionario. Qualcosa lontano dal mondo della moda, figuriamoci dal mondo delle scuole di moda. Poi l’incontro con la Fondazione Nord Est e il progetto Fablab a scuola… d’improvviso ci siamo trovati ad aprire menti e percorsi, fino a portare il nostro capo stampato in 3D a Roma e ora a Bruxelles», così raccontano la loro esperienza.

Le scuole che hanno aderito finora sono: ITIS Rossi di Vicenza, ITS Meccatronico di Vicenza, ITIS Marconi di Padova, ITIS Ferraris di Verona, IPSIA Giorgi + ITIS Marconi di Verona, IPSIA Galileo Galilei di Castelfranco (TV), ISISS Cerletti + Fondazione ITS Agrialimentare e Vitivinicolo di Conegliano (TV), ITIS Segato di Belluno, ITIS Malignani di Udine, Liceo artistico Sello di Udine, Centro formazione professionale Centro Moda Canossa di Trento.

Quelli dell’Ipsia Galilei  sono già pronti; il loro fablab si intitola “Maker Lab” – aperto a studenti, docenti e territorio, e vuole essere uno strumento didattico di supporto, integrazione, approfondimento delle attività ordinarie. Si lavorerà su una conoscenza, sperimentazione, utilizzazione dei droni, della stampante 3D, di Arduino, di altri progetti digitali.

Fablab a scuola è un progetto di Fondazione Nord Est. Il sito, il software e la formazione relativi al crowdfunding sono a cura di Ginger, startup emiliana giovane e con un team al femminile. I partner sono UniCredit, DWS Systems e Roland.
«Il NordEst, uno dei territori che più ha contribuito allo sviluppo del Made in Italy, per continuare a essere competitivo deve vincere la sfida dell’innovazione e puntare sulle nuove generazioni – si legge nel manifesto del progetto – . I veri protagonisti di questa rivoluzione saranno i giovani che oggi si formano nelle scuole e che saranno una risorsa per le nostre imprese. Costruire un fablab in ogni istituto superiore permette di formare gli studenti prima ancora che essi si affaccino al mondo del lavoro. Ma non solo. Introdurre la manifattura digitale a scuola vuol dire creare un laboratorio di ricerca per le imprese e gli artigiani, un passo fondamentale per la crescita di un territorio. La formazione al fare impresa avrà inizio da qui».

E per iniziare subito, a essere innovativa non è solo l’idea, ma anche la sua promozione: «L’esperienza collaborativa del fablab partirà dalla sua costruzione: un luogo aperto a tutti e finanziato da tutti».
Per questo fablab a scuola è un progetto che nasce sul territorio con le scuole, le banche, le istituzioni pubbliche. Ma si rivolge anche alle famiglie, agli educatori, alle imprese e ai makers, i nuovi artigiani digitali. Il crowdfunding – dall’inglese crowd folla e funding finanziamento – permette di finanziare un’idea innovativa coinvolgendo il territorio in cui si sviluppa, e tutti possono contribuire alla creazione di nuovi fablab nelle scuole nordestine: ognuno, infatti, potrà scegliere uno o più istituti e donare per la realizzazione dei laboratori di prototipazione.

Il denaro, raccolto tramite la piattaforma gestita da Ginger, viene versato direttamente sul conto corrente bancario di Fablab a scuola. Si può scegliere la scuola in cui si vuole finanziare la costruzione del fablab; ogni istituto avrà infatti una pagina personalizzata in cui verrà descritto il progetto con relativo budget e ricompense (anche queste diverse da scuola a scuola).

Pronti a iniziare? Il primo passo si fa tramite questo modulo .

  • Barbara Ganz |

    Grazie, giro subito la sua disponibilità a chi segue il progetto

  • Barbara Ganz |

    Grazie, giro subito la sua disponibilità a chi segue il progetto

  • Marco Ferriani |

    Complimenti per l’idea e dell’impostazione: molto importante sarà la finalizzazione di ogni creazione.
    Consideratemi disponibile fin d’ora per l’indirizzo pelletteria, estremamente difficile nel saper ottenere un prodotto finale che sappia “vivere” con chi lo sceglie.
    Marco Ferriani,
    “Il Borsaiolo”

  • Marco Ferriani |

    Complimenti per l’idea e dell’impostazione: molto importante sarà la finalizzazione di ogni creazione.
    Consideratemi disponibile fin d’ora per l’indirizzo pelletteria, estremamente difficile nel saper ottenere un prodotto finale che sappia “vivere” con chi lo sceglie.
    Marco Ferriani,
    “Il Borsaiolo”

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