Voglia di lavoro e di impresa: una nuova (giovane) pizzeria apre in pieno lockdown

Ci hanno pensato un po’, visto che una vera inaugurazione – fissata per il 18 marzo – non sarebbe stata possibile per il divieto di creare assembramenti. “I decreti si succedevano, era difficile capire cosa fare: all’inizio non era possibile neanche servire cibo da asporto, ma quando si è capito che potevamo lavorare, ci siamo buttati”, spiega Giada Bergamin.

Ha aperto i battenti in pieno lockdown la pizzeria (al momento solo da asporto) “LaLo Pace”, e in questo primo periodo di attività sta registrando il tutto esaurito. Niente male per un piccolo paese come Monfumo, 1.300 abitanti in provincia di Treviso.

Un progetto coltivato da tempo: il locale è di Giada, 34 anni, con il marito Claudio Gazzola: una sfida di coppia a base di verdure dell’orto di casa, farine a km zero, lievitazioni lunghe, pizze reinventate ogni settimana, varietà, consegna gratuita nel comune, prezzi dai 4,50 ai 9 euro, uno staff giovane e tanta voglia di fare. Il nome è un omaggio al nonno di Giada, che si chiamava Ilario (detto Lalo), con il soprannome di famiglia, Pace.

stafflalopacemonfumo-jpegDoveva essere una pizzeria tradizionale con 80 posti a sedere e 40 tipi di pizza: il progetto ha dovuto essere adattato ai tempi, ed è diventata una pizzeria gourmet da asporto con una scelta di 20 pizze lievitate naturalmente per 48 ore, condimenti particolari e tanta fantasia.

“Abbiamo aperto lo stesso – spiega Giada,  anima del locale  – e abbiamo assunto Marco, 24 anni, pizzaiolo. Lavoriamo in tre, quattro, a volte anche in otto e ci dividiamo tra impasti, cotture e consegne a domicilio. Domenica scorsa abbiamo sfornato 135 pizze, è stata la serata migliore, noi non ci scoraggiamo e guardiamo avanti. Probabilmente gli 80 posti dopo questa fase dovranno diventare 40 per le regole sanitarie che impongono il distanziamento, ma andiamo avanti lo stesso, e vogliamo rendere un servizio nuovo al territorio”.

Il team, lo vedete nella foto, è giovane: questo di Pasqua sarà il secondo weekend di lavoro, con qualche piatto semplice oltre alle pizze (l’apertura del locale va da venerdì al lunedì). Un messaggio a chi – è capitato spesso – lamenta una presunta poca voglia di lavorare nei festivi da parte delle nuove generazioni. “Non abbiamo avuto nessun problema a trovare personale, anzi: c’è grande collaborazione e voglia di fare”. Le consegne si sono allargate ai Comuni vicini, fino ad Asolo e Castelcucco: tutto in piena sicurezza, fra mascherine, guanti, gel igienizzante a ogni consegna o scambio di denaro, una cassa adibita solo per il trasporto del cibo.

Per Giada e Claudio la pizzeria è una nuova sfida, che segue a quella iniziata 11 anni fa con il ristorante l’Osteria La Chiesa (oggi chiuso per decreto), sempre a Monfumo, dove le abilità culinarie di Claudio, le tradizioni apprese nella cucina materna, passione  e fantasia hanno già reso questo piccolo restante degno della Guida Michelin, che ne loda le caratteristiche citando “una cucina che parla di creatività ed innovazione”.

Lo staff:

Marcello Zanesco, 23 anni

Marco Dal Bello (pizzaiolo), 24 anni

Claudio Gazzola, 42 anni

In basso  da sx

Giada Bergamin, 33 anni

Arianna Cadorin, 22 anni

Francesca Bordignon, 32 anni