Nell’Europa centrale operano stagionalmente oltre 6mila gelaterie, con più di 20mila addetti: due terzi di loro hanno origini venete. A Longarone, Belluno, si è chiusa la 55. Edizione della MIG, Mostra internazionale del gelato (artigianale).
Nella scorsa edizione era stato organizzato un desk per lo scambio fra domanda e offerta di lavoro: non è stato riproposto solo perché si sono già formati dei canali che permettono di proporsi per un impiego, in Italia o all’estero, a misura di giovani alla prima esperienza ma anche di persone che si siano ritrovate a cercare una occupazione dopo aver fatto tutt’altro, ad esempio perché l’azienda ha chiuso.
«So che molti cinquantenni hanno trovato posto per la stagione in Germania – spiega Oscar De Bona, presidente di Longarone fiere – La vera difficoltà è semmai trovare giovani disponibili a lavorare il sabato e la domenica, mettendosi in tasca oltre allo stipendio qualche centinaio di euro di mance. Non a caso in Germania si registra l’arrivo di migliaia di giovani brasiliani di origine italiana (nipoti di emigrati), che talvolta fanno esperienza, altre volte rilevano attività esistenti prive di ricambio generazionale».
In settembre Longarone Fiere ha partecipato alla manifestazione “Expo Inter” a Porto Alegre, capitale dello Stato brasiliano del Rio Grande do Sul, per promuovere il gelato artigianale italiano (rappresentato dai maestri bellunesi Fausto Bortolot, Luigino Dal Farra e Fortunato Calvi). Molti i contatti avviati, e prospettive anche nel campo della formazione di futuri gelatieri.
A Longarone, intanto, nei giorni scorsi sono giunte in fiera delegazioni da Russia, Brasile, Turchia, Marocco e Qatar, e operatori di Cina, Filippine, Argentina, oltre che da Germania, Austria, Olanda, Spagna, Belgio, Slovenia.
Come cercare lavoro fra coni e coppette?
L’Uniteis, l’associazione che riunisce un migliaio di gelatieri artigiani operanti in Germania presieduta da Dario Olivier, si dice «più che disponibile a mettere in contatto i nostri associati che cercano persole con chi vorrebbe un impiego. Non vorremmo che la nostra tradizione si perdesse, e va considerato che la stagionalità è sempre meno influente: si lavora almeno otto, nove mesi, ma dove ci sono centri commerciali o nelle grandi città anche tutto l’anno». Nel sito c’è anche il mercatino.
Da gennaio anche la rivista dei Bellunesi nel mondo pubblica le ricerche di personale in questo settore, ma anche cessioni o affitti di aziende già avviate. In Italia basta lasciare il curriculum in buon anticipo sull’inizio della stagione. A questo link ci sono tutte le associazioni di categoria.
Come e dove imparare il mestiere
In Germania la figura del gelatiere artigiano è stata riconosciuto a livello nazionale (è in vigore al 1. agosto 2014 il nuovo regolamento dei corsi per “Fachkraft für Speiseeis”). E in Italia?
«Ci sono dei corsi – spiega Marco Viel, presidente regionale Veneto della categoria Confartigianato – ma attenzione a quelli strettamente aziendali: non danno un titolo riconosciuto». Per chi non può imparare nel modo più classico – nel locale di famiglia – esistono altri corsi: il Centro consorzi di Sedico, Belluno, ad esempio ha appena chiuso le iscrizioni al corso finanziato per diventare gelatiere artigianale: 8 ore di orientamento, 120 in aula e 280 di tirocinio.
Anche la provincia autonoma di Bolzano riconosce la figura del maestro artigiano del gelato, con corsi di preparazione ed esame finale. Fra le attitudini indicate: senso della pulizia, interesse per la preparazione di alimenti, marcato senso del gusto e dell’olfatto.
In realtà, spiega ancora Viel, «in Italia manca una formazione specifica per il settore, spesso considerato una nicchia della pasticceria. Se solo i giovani avessero voglia di adattarsi ai ritmi e agli orari di questo mestiere, che lascia tanto spazio alla creatività».
Giovani gelatieri di talento
Qualcuno, però, c’è, e già mostra di avere talento. Nei mesi scorsi si è svolto il concorso nazionale di gelateria “Carlo Pozzi”. Alla finale sono arrivati gli allievi di undici istituti alberghieri, selezionati in tutta l’Italia. Il successo finale, con tanto di mantecatore professionale, è andato a Mattia Carrieri e Chiara Lucaselli dell’IISS “Elsa Morante” di Crispiano (Taranto) per il “Gelato alle clementine con spaghetti di marroni e salsa di cioccolato al rhum e tartufo”. Alle loro spalle Marika Giubilato e Nicola Capizzi dell’alberghiero “V. Titone” di Castelvetrano (Trapani), terzo posto ex aequo per Ludovica Faiotto ed Eva Bottosso del “Giovanni XXIII” di Caorle (Venezia), e Gioia Terminiello e Gianmario Lionetti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “A. Munthe”di Capri (Napoli).
Da segnalare anche il primo premio del 13. concorso “Gelaterie in web 2014”, riservato ai migliori siti internet della gelateria: quest’anno vincitore è stato il sito www.eiscafevenezia.de dell’omonima gelateria di Birkenfeld (Germania), mentre la gelateria “La Cremeria” di Forlì ha vinto il 1. Concorso “La gelateria più Selfie su AppGelato”.
Gusti da premio
Per la cronaca: La 45. Coppa d’Oro, ovvero l’Oscar mondiale del gelato artigianale (quest’anno dedicata al gusto di cachi), è andata a Mauro Crivellaro della “Bottega del gelato” di Mirano (Venezia), già vincitore dell’edizione 2006, mentre per la campagna promozionale 2015 in Germania, dopo il successo di Pera e parmigiano, è stato scelto Fragole e aceto balsamico.