Rinuncia ai premi aziendali e viaggi in seconda classe: così il lavoro gira risorse alla solidarietà

Sono 240 i dipendenti diretti di Lattebusche, cooperativa (380 i produttori associati su sette province, cinque venete e in più Trento e Pordenone) che hanno detto sì al nuovo integrativo aziendale. Un accordo che contiene una parte innovativa, emersa durante la contrattazione. Finora, la parte di premio aziedale accantonata dall’azienda ma non distribuita veniva ripartita fra tutti i lavoratori, che ora hanno deciso di rinunciare a questa quota per devolverla in beneficenza. Il premio è legato a diversi parametri: qualità, presenza sul posto di lavoro, risultato economico raggiunto dall’azienda.

E capita che a causa di mancate prestazioni qualche addetto non lo maturi. La cifra così raccolta sarà destinata ad associazioni di volontariato del territorio, individuate di comune accordo di anno in anno insieme ai sindacati nelle province in cui è presente la cooperativa. Lattebusche, dal canto suo, raddoppierà l’importo sottratto al premio di risultato.

Lattebusche, la sede

Lattebusche, la sede

«C’è la consapevolezza che soprattutto in questo periodo il mondo delle associazioni svolge un ruolo vitale – spiegano in azienda – Una linfa vitale per la nostra convivenza che va sostenuta, anche garantendole le risorse economiche necessarie, soprattutto in un periodo di difficoltà”.

Lattebusche ha da poco festeggiato i 60 anni. Ha cinque siti produttivi e un fatturato che sfiora i 100 milioni.

Generali Italia (la nuova realtà assicurativa del Gruppo Generali) conta invece 10mila dipendenti, una parte dei quali viaggia regolarmente per lavoro. Il contratto prevede il biglietto di prima classe, ma dalla scorsa estate è stata lanciata l’iniziativa del “viaggio solidale” che  dà ai dipendenti la facoltà di viaggiare per lavoro in seconda classe, destinando la differenza di prezzo tra i due biglietti a favore di progetti di solidarietà.
Circa un collaboratore su tre ha aderito all’iniziativa: 3.600 viaggi e 882 viaggiatori in pochi mesi hanno permesso di raccogliere 60mila euro, che attraverso un sondaggio interno sono stati destinati ad AIL, impegnata da 40 anni nella lotta contro le malattie del sangue. L’associazione, grazie al contributo ricevuto, potrà far ripartire il programma per sostenere la mobilità sanitaria di quei pazienti in difficoltà economica che hanno bisogno di cure lontano dalla propria residenza. AIL si occuperà di far viaggiare i pazienti e i loro familiari che ne avranno fatto richiesta provvedendo all’acquisto dei biglietti necessari.