Mano robotica e supermercato 24 ore: giovanissime idee che valgono (intanto) un anno di università pagata

Cercavano giovani “snait”, parola che in lingua friulana indica ingegno. E li hanno trovati. La terza edizione della Start Cup Young – promossa dall’Università di Udine e dalla Fondazione Crup – ha messo in gara le classi quarte e quinte delle scuole secondarie di secondo grado del Friuli VG: in palio c’era l’iscrizione gratuita al primo anno dell’ateneo e altri pagamenti di tasse universitarie. Neanche un mese dopo la premiazione, le idee vincitrici puntano a farsi conoscere da un pubblico più ampio (investitori? Perché no).

Dopo aver visto un video girare su internet Massimo Bosco, – 5C dello Scientifico Malignani di Udine, una passione per la robotica – ha pensato che era possibile fare di meglio.

Il gruppo movhand

Il gruppo movhand

Così ha creato un team con due compagne, Isabella Concina e Giulia Pelos (alla faccia delle ragazze distanti dalle materie tecniche) per realizzare una mano robotica capace di riprodurre fedelmente e all’infinito qualsiasi movimento e, dunque, studiata per essere applicata nelle catene di produzione industriale. L’idea, battezzata “Movhand – Easyrobot”, ha vinto il primo premio. I sue tre artefici (il lavoro è stato svolto lo scorso anno scolastico) oggi sono universitari: «Grazie al Malignani siamo entrati nell’incubatore di Friuli Innovazione – racconta Massimo, oggi matricola di Ingegneria meccanica a Udine – Dalle nostre prime ricerche pare che le differenze esistenti rispetto alle mani robotiche già esistenti siano tali da giustificare un brevetto: ci stiamo lavorando».

Sul podio è salito anche il gruppo “Super21” formato da Lia Bortolossi, Luca Colussi, Ilaria Fedele, Davide Pividori e Mattia Rossi dell’Istituto tecnico “Antonio Zanon” di Udine. La loro idea, studiata fin nei minimi dettali, un supermercato accessibile ventiquattro ore al giorno con costi ridotti di personale e servizio self service, con prodotto adatti ad esigenze last minute: «Abbiamo pensato anche alla sicurezza, con un’entrata a bussola simile a quella delle banche che registra i dati dell’utente in ingresso – spiega Davide – Un sistema di telecamere potrebbe così risalire all’autore di furti o danneggiamenti, e gli accessi sarebbero controllati. Nel caso di catene della grande distribuzione con una pluralità di punti vendita, i costi del personale per il monitoraggio da centrale, di pulizie e rifornimento potrebbero essere suddivisi e dunque notevolmente ridotti».

Ma un’idea da premiare può essere anche una ricetta: è il caso del “Dolce Udine ssrl” che si è classificato secondo ex aequo con il supermarket sempre aperto.

Il team del dolce

Il team del dolce

Una produzione di un dolce da forno artigianale che possa diventare il dolce tipico della città di Udine, e che ricordi nel nome e nell’immagine impressa il simbolo della città, ovvero il “cjiscjel”, il castello: lo hanno messo a punto Lidjia Bogojevic, Davide De Stefano, Mihiai Andrei Gabara, Jessica Pestrin e Nderim Topalli dell’Istituto tecnico commerciale ‘Deganutti’ di Udine. Niente burro nè margarina, solo ingredienti tipicamente friulani come farina di mais e di castagne e, come ripieno, composta di marroni, miele e noci e nocciole macerate nel vino verduzzo. La prima promozione è quella arrivata dal Comune di Udine, porte aperte alle aziende del settore pronte a infornare: l’obiettivo del piano marketing è di 30mila pezzi.