Raul Randon è brasiliano, ma è anche italiano, anzi vicentino. Da molti anni ha la doppia cittadinanza iure sanguinis: suo nonno Cristoforo emigrò in Brasile nel 1888 da Muzzolon di Cornedo Vicentino. Dal 2006 è Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.
Classe 1929, Raul Anselmo Randon di cose, nella vita, ne ha fatte tante, a partire da quell’officina meccanica messa in piedi dal nulla assieme al fratello Hercílio nel lontano 1949. Oggi si calcola che quasi la metà dei rimorchi che ogni giorno attraversano le strade brasiliane abbiano impresso sul retro il marchio “Randon”.
A Muzzolon di Cornedo Vicentino la nuova sede del Gruppo Alpini è stata realizzata nel 2013 grazie ad un suo generoso contributo ed è intitolata a Cristoforo Randon, il nonno che nel 1888 – ventunenne – attraversò l’Oceano per emigrare in Brasile. Qualche anno fa era tornato per e aveva spiegato come il legame fra chi è emigrato e la terra dei padri sia forte, fortissimo, con risvolti anche molto pratici: «Prima di tutto guardo alla qualità; poi, è chiaro che quando devo acquistare macchinari o apparecchiature speciali per le mie aziende, ho un occhio di riguardo verso il Paese delle mie origini», aveva raccontato.
Oggi, venerdì 26 maggio, alle 17 in aula magna Galileo Galilei dell’Università di Padova, via VIII febbraio 2, Randon verrà insignito della Laurea magistrale ad honorem in Ingegneria gestionale con la seguente motivazione: “è in possesso di un elevato profilo manageriale che spazia dalla meccanica pesante all’industria alimentare e si qualifica anche per la sua intensa attività sociale”.
Le Empresas Randon oggi sono un gruppo di 10 aziende con quartier generale a Caxias do Sul (Rio Grande do Sul-Brasile), ai primissimi posti al mondo nella produzione di rimorchi per camion, vagoni ferroviari, mezzi pesanti fuoristrada, sospensioni e sistemi frenanti. Con ricavi lordi intorno a 1,7 miliardi di dollari e fabbriche in Brasile, Argentina, Stati Uniti e Cina che esportano in oltre 100 Paesi e danno lavoro, attualmente, a circa 9mila addetti.
Parallelamente all’industria pesante, Raul Randon ha sempre avuto la passione per la terra: alla fine degli anni Settanta ha iniziato a coltivare mele e uva a Vacaria, mille metri di altitudine nella regione denominata “Campos de Cima da Serra” nel Rio Grande do Sul, approfittando di alcuni incentivi offerti da un progetto statale per la riforestazione di quell’area. Oggi produce più di 80 mila tonnellate di mele nelle varietà “Gala” e “Fuji” e poi Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot Noir, Chardonnay, Gewurztraminer, Pinot Gris e Viognier. Grazie ad un accordo con Miolo Wine Group (altra famiglia gaúcha di origine veneta), Randon coltiva l’uva (660 tonnellate) e Miolo produce e commercializza i vini della linea RAR (acronimo di Raul Anselmo Randon). L’ultima novità in questo campo è il Cuvée RAR, uno spumante “golden edition” destinato ai consumatori più raffinati.
«La soddisfazione più grande? È stata a Stoccolma, qualche anno fa – confessa emozionato – stavo facendo colazione in albergo e dal buffet della frutta ho preso in mano una mela che aveva il bollino della mia azienda».
Non solo, fra tutte le avventure intraprese da Randon, al di fuori della meccanica pesante, quella più sorprendente è nel settore caseario con il suo “Gran Formaggio” che in pochi anni si è imposto nel mercato di fascia alta. Un’idea nata da una battuta di un amico, ma Randon fa sul serio: dopo aver messo nero su bianco il progetto industriale, si è fatto arrivare dagli Stati Uniti, con due aerei cargo, le prime 130 vacche da latte “olandesi”; poi ha importato i macchinari dall’Italia, ha messo in piedi stalle, laboratori, magazzini automatizzati per la stagionatura a temperatura e umidità controllate. E dalla Pianura Padana sono volati in Brasile alcuni mastri casari per insegnare alle sue maestranze l’arte millenaria di fare il Grana. Nello stile Randon nulla è lasciato al caso.
Il primo “tipo Grana” prodotto nelle Americhe in pochi anni si è imposto nel mercato dei formaggi di fascia alta. Non c’è ristorante di lusso, a San Paolo, Buenos Aires o Santiago del Cile, che non proponga alla propria clientela internazionale il Gran Formaggio di Randon assieme al Parmigiano Reggiano importato dall’Italia.
Un successo che ha indotto Randon a passare alla fase 2 del progetto: le vacche ora sono 1.500 e la produzione è passata da 24mila forme l’anno (850 tonnellate) a 75mila. Un business che ha anche importanti ricadute sull’economia locale: il settore agroindustriale milionario messo in piedi da Randon occupa complessivamente 1.200 lavoratori diretti, che diventano 3.500 nei periodi di raccolta della frutta.
Ci sono poi i 17 mila ulivi piantati su un’area di 35 ettari che quest’anno daranno 50 mila litri di olio. Imprenditore di successo, Raul Randon è anche un uomo dalle qualità umane altrettanto straordinarie. Umile, semplice, estremamente alla mano, non ha mai dimenticato le sue origini modeste ed è sempre stato convinto che il successo di un’azienda dipenda, in maniera determinante, dall’apporto dei suoi dipendenti. Per questo si è sempre impegnato nel welfare aziendale con iniziative che spaziano dalla prevenzione delle malattie, professionali e non, ai corsi di aggiornamento professionale, al miglioramento della qualità di vita dei suoi collaboratori sul lavoro e nel tempo libero. A cui si affianca il progetto “Florescer” in cui centinaia di bambini in stato di vulnerabilità sociale vengono accolti gratuitamente ogni pomeriggio in una grande area delle Empresas Randon adeguatamente arredata e lì – con l’ausilio di insegnanti qualificati –fanno i compiti e seguono corsi di musica, canto, pittura, inglese e informatica.
A quasi 88 anni, Randon ha ancora un ruolo attivo nelle sue Aziende (è Presidente del CdA), anche se il timone del Gruppo è passato da qualche anno nelle mani del primogenito David. In 15 anni di attività il progetto Florescer ha accolto 5.490 ragazzi dai 6 ai 14 anni. Altri 5.160 hanno beneficiato di questo progetto per il tramite di altre aziende che hanno adottato il modello Florescer nelle città di Bento Gonçalves, Vacaria, Ribeirão Preto e Maringá.
La rivista economica brasiliana Exame ha recentemente inserito il nome di Randon ai primi posti nella classifica degli imprenditori brasiliani che godono della più alta reputazione nel Paese.
Randon ha mantenuto un legame strettissimo con l’Italia. Tutto il suo cammino di imprenditore di successo è in qualche modo legato alla terra delle sue origini. Così è stato negli anni ’70 quando, di ritorno dalla Fiera Campionaria di Milano, ritornò in Brasile con le idee ben chiare su come si sarebbe sviluppato il trasporto su gomma negli anni a venire. Così è stato quando ha deciso di investire nell’agroindustria, puntando su prodotti (il formaggio, il vino e l’olio) che rappresentano l’eccellenza del made in Italy nel mondo. Nelle scuole e nelle Università italiane sono venuti a studiare o a perfezionarsi i suoi 5 figli, tutti laureati.
Ma l’attaccamento e la passione per l’Italia di Raul Randon si traduce anche in dati concreti. Le Empresas Randon e la Rasip Agro Pastoril di Raul Randon solo negli ultimi sette anni hanno acquistato macchinari, prodotti e attrezzature (soprattutto da aziende venete, lombarde ed emiliane) per un valore che supera i 120 milioni di Euro.
A chi chiede a questo self-made man di origini vicentine la ricetta dei suoi successi, lui risponde candidamente che segreti non ce ne sono. Tutt’al più alcune regole fondamentali. Primo: se devi fare una cosa, parti da un progetto serio e poi cerca di farla bene, perché la qualità del prodotto ripaga sempre. Secondo: tieni gli occhi ben aperti perché, nel business, un affare tira l’altro. Terzo, ma non ultimo: circondati di persone capaci che abbiano competenze specifiche e prendi le decisioni collegialmente.
A proposito, lo sapete che il Talian – ancora oggi parlato dai Randon -, lingua oriunda nata da una somma di dialetti perlopiù veneti, è stata riconosciuta ufficialmente dalla repubblica federale, la prima lingua certificata come “patrimonio culturale immateriale” del Paese sudamericano?