Lunedì 25 settembre, ore 5: gli operai della Roncadin, produzione di pizze surgelate nel Pordenonese, fanno le prove tecniche di produzione. Sembra passato molto tempo, ma era solo venerdì – 72 ore fa – quando per cause accidentali ancora non identificate dagli inquirenti in fabbrica è scoppiato un incendio che ha devastato la parte dello stabilimento che ospitava le quattro linee entrate in funzione negli ultimi dieci anni, ma che non ha neppure sfiorato le due linee separate e indipendenti installate più di recente (l’ultima delle quali inaugurata all’inizio di settembre 2017).
Se tutto andrà bene, da domani la produzione sarà di 237mila pizze al giorno, per incrementare progressivamente il volume e andare a regime con la capacità settimanale che c’era prima dell’incendio (oltre due milioni di prodotti), quando però si lavorava 5 giorni la settimana su tre turni da sei ore, mentre ora si opera 7 giorni su 7 con tre turni da 7 ore. «Intanto partiranno i lavori per la realizzazione di un’altra linea, così da tornare nel giro di 6 mesi ai turni di lavoro abituali», spiega Dario Roncadin, amministratore delegato di Roncadin Spa, azienda con sede a Meduno (Pordenone), nata nel 1992 per la produzione di pizza italiana di qualità per la grande distribuzione nazionale ed internazionale.
Le prove tecniche di produzione sono partite oggi alle 5 con la realizzazione dell’impasto della base delle pizze, che è stato poi messo a lievitare in una cella a temperatura controllata per cinque ore. Poco prima di mezzogiorno l’impasto verrà messo sulla linea per i vari test.
«E’ un piccolo miracolo per cui devo ringraziare tutti: dipendenti, fornitori, istituzioni, forze di sicurezza e dell’ordine. Risorgere subito è stato il mio primo pensiero. E anche se dobbiamo ancora essere sicuri di farcela davvero, sono commosso e soddisfatto», dice Edoardo Roncadin, fondatore e presidente della società.
“Edoardo Roncadin, all’età di 16 anni, parte dal Friuli e arriva in Germania. Senza nessuna esperienza e appoggio, inizia a lavorare come garzone in una bottega. Molti dei clienti che incontra sono italiani immigrati come lui, e fra una chiacchiera e l’altra Edoardo comprende che tutti hanno una gran nostalgia dei sapori e dei profumi della loro terra d’origine”.
Così si legge sul sito aziendale di una azienda che oggi fattura (dato 2016) 97 milioni di euro con una produzione a quota 82 milioni di pezzi fra pizze e snack, realizzate con un esclusivo metodo brevettato e con l’impiego del 100% di energia sostenibile.
«La parte nuova si è salvata perché tutti i protocolli di sicurezza e le barriere antincendio hanno funzionato a dovere e questo ci ha permesso, lavorando di buona lena mentre ancora si stavano spegnendo gli ultimi focolai, di recuperare il salvabile, riallestire la catena produttiva e ripartire a 72 ore dal rogo», spiega Dario Roncadin.
Una cronaca continua sui social dell’azienda, a cominciare dalla pagina Facebook, ha raccontato la situazione:
Siamo ancora qui, insieme.
«In queste ore abbiamo ricevuto una quantità incredibile di messaggi di solidarietà. Per noi sono ore difficilissime, ma sentire la vicinanza delle istituzioni, dei clienti, dei fornitori, dei semplici cittadini e, mi fa molto piacere dirlo, anche dei nostri competitor, dall’Italia e dall’estero, ci aiuta a guardare avanti. Grazie di cuore a tutti» hanno scritto Dario e Famiglia Roncadin.
La domenica è stata di lavoro. La pioggia non ha frenato le attività nello stabilimento ferito. L’area colpita dall’incendio completamente isolata, pulite e sanificate le zone raggiunte dal fumo, utenze totalmente ripristinate, palazzina uffici pronta all’uso, ordinate tutte le strutture mobili che faranno da supporto alle lavorazioni, messo a punto il piano operativo di produzione e 100 dipendenti, tra impiegati e operai (impegnati su tre turni) che da oggi rientrano in azienda. Tutto in giornata di febbrile lavoro, con il «Comitato per la ripartenza» operativo già dalla mattina, per coordinare le imprese esterne che hanno eseguito i lavori di pulizia, ripristino e sanificazione degli ambienti, contattato i tanti fornitori che da oggi devono mettere l’azienda nelle condizioni di poter davvero ripartire con la produzione da martedì 26 settembre. Sono stati salvati quasi 500 pallet di materie prime fresche tra formaggi e salumi non raggiunti dai fumi dell’incendio. “Trenta i nostri dipendenti impegnati nell’opera e tre i nostri partner coinvolti nella logistica: TCE, Svat Group e L Autotrasporti Tavano & C. Srl”, dicono in azienda.
Una giornata documentata dalle immagini: “Tiriamo il fiato, ma solo un attimo. Il tempo di recuperare le energie e poi #Roncadinriparte. Non smetteremo di ripetere quanto sia prezioso l’aiuto dei Vigili del Fuoco – Associazione Vigili del Fuoco Pordenone ONLUS e Comando Provinciale Vigili Del Fuoco Di Udine- eccezionali nelle operazioni di soccorso ieri e di messa in sicurezza e coordinamento quest’oggi. Nella foto Dario ed Edoardo Roncadin”.
“Saremo operativi sette giorni su sette, su tre turni da sette ore ciascuno, intervallati dalle operazioni di pulizia delle linee – spiega Dario Roncadin-. Si tratta di uno sforzo che coinvolge tutti i lavoratori dell’azienda, a tutti i livelli, e che ci permetterà di soddisfare in toto gli ordini dei nostri clienti e le future commesse”.
E già oggi un centinaio di dipendenti ha varcato i cancelli di via Monteli a Meduno (Pn): gli impiegati riprendono possesso degli uffici e gli operai sono impegnati sia nei test di pre produzione sia nelle operazioni logistiche per la consegna delle pizze stoccate nelle celle frigorifere. In giornata di domani, dallo stabilimento di Meduno partiranno 5 bilici per un totale di poco più di 100mila pizze, mentre dai magazzini esterni prenderanno il via le consegne di altre 200mila pizze.
I dipendenti che tornano al lavoro oggi sono stati contattati personalmente, per tutti gli altri l’azienda predisporrà, entro le 12,30 di domani, comunicazioni alle bacheche del centralino sulle modalità operative e sull’assetto produttivo che prenderà il via martedì 26 settembre.
Le informazioni sono disponibili anche sulla pagina facebook di Roncadin, che in questi giorni è diventata un vero e proprio punto di incontro: più di 120mila le visualizzazioni dei post in due giorni e migliaia i messaggi di solidarietà giunti all’hastag #Roncadinriparte