L’idea dell’Alto Adige: Tagesmütter anche nelle aziende (e intanto un nuovo contratto collettivo e più tutele)

Tagesmütter significa “madre di giorno”: è la figura professionale che si occupa, nella propria casa, di un numero limitato di bambini, diventando una figura di riferimento. Un modello di accoglienza dei bambini fino a tre anni molto diffuso nel Nord Europa, e radicato anche in Alto Adige, dove ci sono novità. “Il prossimo 11 incontreremo il ministro della famiglia del nuovo governo austriaco – spiega l’assessora provinciale di Bolzano Waltraud Deeg – Ci faremo spiegare anche la presenza delle Tagesmütter anche nelle aziende, che da loro è già efficace”.

In Alto Adige ci sono 250 Tagesmütter: tutte hanno ricevuto una specifica formazione, tutte hanno un accompagnamento e una supervisione dal parte delle cooperative alle quali appartengono. Tutte sono donne, “ed è un po’ un peccato perché sarebbe interessante che ci fossero anche figure maschili”, sottolinea Deeg. Anche in altre regioni si è diffuso qualcosa di simile, con regole che cambiano a seconda dei territori e a volte con la formula del nido in famiglia. Sul sito della cooperativa sociale Tagesmütter ad esempio è spiegato il percorso per diventare una “mamma di giorno”.

Gina Narvaez, center, reads a Blues Clues book to her daycare children Frida before breakfast. Narvaez, a home child care provider, is one of 15 providers that the child development center has, which is currently at a critical shortage. The maximum capacity of home child care providers is currently 30.

Intanto, per le Tagesmütter altoatesine arrivano maggiori tutele pensionistiche e sociali: le garantisce il nuovo contratto collettivo di settore, entrato in vigore pochi giorni fa e frutto della collaborazione fra il Dipartimento famiglia e amministrazione della Provincia di Bolzano, le cooperative delle Tagesmütter e dei parlamentari altoatesini a Roma. Il passaggio dal contratto collettivo delle collaboratrici domestiche a quello delle cooperative sociali comporta innanzitutto migliori condizioni sociali e pensionistiche, ma anche sul fronte delle ferie, delle ore libere pagate o della liquidazione. L’assessora provinciale alla famiglia Waltraud Deeg definisce il risultato la conseguenza dell’ottima collaborazione fra molti attori. Tutti i partner coinvolti hanno riconosciuti l’importanza della sfida. Così in relativamente breve tempo si è giunti a questo risultato. “Tutti i partner coinvolti hanno compreso l’importanza del tema. Solo grazie a questo si è riusciti a raggiungere in così breve tempo un miglioramento dell’inquadramento della professione”, sottolinea la Deeg.

Le linee guida licenziate nel 2015 dalla giunta provinciale per la custodia dei bambini da zero a tre anni prevedeva un miglioramento delle condizioni lavorative del personale impegnato in questo compito. Un primo passo in questa direzione si è compiuto con la legge per la tutela del lavoro autonomo licenziata un anno fa dal Senato, che contiene anche un passaggio che garantisce maggiori tutele alle Tagesmütter. “L´inserimento di questo passaggio si deve all’ottima collaborazione fra i nostri deputati e senatori, così come fra i consiglieri provinciali che per primi hanno portato in aula una proposta che andava nella stessa direzione”, chiarisce l’assessora. In seguito le quattro associazioni altoatesine delle cooperative e i rappresentanti delle singole cooperative a livello provinciale hanno elaborato un accordo per un contratto collettivo comune per le Tagesmütter entrato ora in vigore da qualche giorno. “Per le Tagesmütter ciò significa migliori tutele sociali e pensionistiche ma anche un miglioramento nella valutazione di una figura professionale che meriterebbe di essere ulteriormente valorizzato a fronte della enorme rilevanza sociale che essa ricopre”, conclude Waltraud Deeg.

Le quattro confederazioni cooperative e i rappresentanti sindacali si sono incontrati presso la Raiffeisenhaus di Bolzano per sottoscrivere il nuovo accordo a beneficio delle assistenti domiciliari all’infanzia.

Chi opera in Alto Adige come “Tagesmutter” (assistente domiciliare all’infanzia), fino ad oggi non poteva usufruire di numerose prestazioni considerate ovvie per altri profili professionali: ad esempio, non aveva diritto a permessi né ferie in senso stretto, mentre il TFR, al pari altre indennità, gli veniva retribuito in maniera forfettaria. Tutto questo è destinato a cambiare con il nuovo accordo in materia di contrattazione collettiva, entrato in vigore il 28 maggio.

I rappresentanti delle quattro grandi confederazioni cooperative altoatesine (Federazione Raiffeisen, Confcooperative Alto Adige – Südtirol, Legacoopbund e A.G.C.I Alto Adige – Südtirol), insieme agli esponenti dei sindacati locali ASGB, AGB-CGIL, SGBCISL Fisacat, ÖDV-Fp e SGK-UIL, hanno elaborato e sottoscritto a Bolzano un nuovo contratto collettivo per le “Tagesmutter”. Le clausole vincolanti, disciplinate in maniera standardizzata, sono già in vigore e offrono alle assistenti domiciliari una maggiore tutela sociale.

Nella foto da sinistra: Chieregato Mirko, Confcooperative Alto Adige – Südtirol, Christian Tanner und Christof Gamper, Raiffeisenverband Südtirol, Petra Bisaglia, Legacoopbund, Nicola Grosso, A.G.C.I Alto Adige Südtirol, Andreas Dissertori, Raiffeisenverband Südtirol, Claudio Alessandrini, SGBCISL Fisascat, Günther Patscheider, ÖDV-FP, Hans Rungg, ASGB, Marco Maffei, AGB-CGIL, Claudio Cacciatori, SGK-UIL.

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