Un cantiere ad altissima quota, 145 operai a meno 30 gradi e venti fino a 240 km: è la funivia trifune più alta del mondo

Ieri, 29 settembre 2018, ha segnato quella che per gli addetti ai lavori è “una data memorabile nella storia degli impianti a fune”. Perché con l’inaugurazione della funivia trifune più alta del mondo sul Piccolo Cervino si registrano contemporaneamente, in un’unica opera, diversi record.

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Dopo un tragitto di quattro chilometri la funivia raggiunge quella che, a quasi 4mila metri d’altezza sul livello del mare, è la stazione funiviaria più alta d’Europa. Con un investimento di 55 milioni di franchi l’opera costituisce una pietra miliare nella storia quasi quarantennale del comprensorio sciistico svizzero.

Dopo due anni e mezzo di lavori, è stata inaugurata un’opera di elevata complessità tecnica. I responsabili del progetto si lasciano così alle spalle un periodo particolarmente impegnativo, che ha sottoposto uomini e materiali ad una prova straordinaria. La sola fune traente, con i suoi otto chilometri di lunghezza, pesa ben 67 tonnellate e nella campata più lunga dell’impianto è sospesa su una distanza di tre chilometri. Anche le condizioni di lavoro, nell’ambiente alpino d’alta quota con temperature che scendono fino a meno 30 gradi e venti che soffiano con raffiche fino a 240 km/h, hanno richiesto prestazioni fisiche e logistiche estreme alle 145 persone coinvolte nella realizzazione dell’opera, com’è facile immaginare pensando soprattutto alla stazione a monte, costruita a un’altezza di 3.821 metri sul livello del mare.

“Composta da tecnici altamente specializzati, la nostra squadra ha dedicato, solo per la progettazione, la bellezza di ben 27mila ore di lavoro, dovendo inoltre affrontare e superare un gran numero di sfide, dalla logistica dei trasporti fino al lavoro nelle difficilissime condizioni meteorologiche in alta quota passando per il premontaggio delle delle stazioni nello stabilimento di Vipiteno”, rivela Martin Leitner, amministratore delegato del gruppo LEITNER.

Una costruzione piena di sfide

In quota la temperatura si abbassa di circa 6,5°C ogni 1000 m: sulla stazione a monte del Piccolo Cervino nella media è quindi di 26°C più fredda rispetto al livello del mare. Poiché il calcestruzzo può essere gettato in opera solo con temperature fino a +5°C, doveva essere precedentemente preparato con acqua calda e durante il trasporto con la teleferica non doveva raffreddarsi al di sotto di +8°C.  A un’altitudine di quasi 4mila metri sul livello del mare, un operaio può raggiungere il 60-80% del normale rendimento, a seconda della sua acclimatazione. La ragione di ciò è il basso contenuto di ossigeno nell’aria che respira. Questa situazione iniziale ha reso più complessi i lavori di costruzione sulla stazione a monte.

A ciò si aggiungano le condizioni meteorologiche di alta montagna sulla stazione a monte: temperature diurne fino a -30°C e picchi di vento fino a 240 km/h erano condizioni frequenti.

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145 persone, 38 aziende per la costruzione

Dalla data d’inizio dei lavori fino all’inaugurazione sono trascorse circa 600 giornate di lavoro. Il progetto di costruzione è fino a oggi il più grande investimento nella storia di Zermatt Bergbahnen AG. Con un costo di circa 55 milioni di franchi svizzeri, rappresenta oltre il 10 per cento degli investimenti totali dalla nascita della società nel 2002. I lavori di costruzione hanno impegnato 145 persone di 38 aziende provenienti da tutta la Svizzera e dall’Italia.

Prima di poter dare inizio ai lavori di costruzione è stato necessario proteggere il futuro cantiere della stazione a monte dalla caduta di massi. Nell’inverno 2015/16 i dipendenti di Gasser Felstechnik AG hanno iniziato ad applicare a mano le reti di protezione dai massi. Dapprima armati di piccozze e palanchini si sono calati sulla parete rocciosa dalla cresta all’altezza di 3883 m e hanno staccato dalla roccia, su una superficie 3mila metri quadri, i sassi che avrebbero potuto cadere. Successivamente hanno steso sulla superficie rocciosa una rete di protezione a maglie esagonali fabbricata con dieci tonnellate di acciaio. Altre quattro reti di protezione sopra la stazione a monte la proteggono contro la caduta massi e le valanghe su una superficie di 4 x 200 metri.

A causa della topografia critica del terreno, circa un terzo dello scavo è stato realizzato con una perforatrice a mano agganciata a una fune. Con questo sistema ogni giorno sono stati scavati nella parete rocciosa trenta buchi successivamente riempiti di esplosivo, asportando in media 100 metri cubi di roccia. L’intero scavo di 10mila m3 (circa il volume di quattro piscine olimpiche) ha richiesto novanta giorni di lavoro e cinque tonnellate di esplosivo. Con l’aiuto di Air Zermatt, nel giugno 2016 è stata montata una gru per gli altri lavori, in modo che, al termine dello scavo, fosse possibile gettare le fondamenta della stazione a monte su una superficie di 265 m2.

Trasporto di materiale ad alta quota

Dal momento che inizialmente il cantiere sul Piccolo Cervino poteva ricevere i rifornimenti solo con l’elicottero, nel giugno 2016 è stata costruita una teleferica speciale per il trasporto di materiali tra le stazioni Laghi Cime Bianche in Italia e il Piccolo Cervino. La teleferica per materiali, della lunghezza di 4.015 metri, è progettata per un peso di 8 tonnellate e trasporta la maggior parte del materiale in cantiere attraverso il deposito intermedio di Laghi Cime Bianche. Il materiale per i tre piloni di sostegno è stato trasportato in cantiere attraverso la stazione italiana Testa Grigia per mezzo di un battipista con una slitta al traino.

Altri trasporti di materiali sono stati effettuati con gli elicotteri di Air Zermatt. Circa 3.800 tonnellate di materiali edili sono state trasportate in elicottero. Anche il montaggio della gru da cantiere è stato possibile solo con l’aiuto di Air Zermatt.

Stazioni di trasferimento dei componenti

Sono decine di migliaia i singoli componenti che sono stati montati per la realizzazione delle due stazioni del Matterhorn glacier ride. I componenti per le stazioni sono stati fabbricati nello stabilimento LEITNER ropeways di Vipiteno, in Alto Adige. Qui sono stati assemblati per un primo premontaggio e poi nuovamente smontati in parti trasportabili per il montaggio finale a Zermatt. Da Vipiteno in Italia hanno raggiunto Cervinia, per poi proseguire con la teleferica fino alla stazione Testa Grigia e giungere infine a Trockener Steg su slitte trainate da un battipista attraversando il ghiacciaio.

Il Matterhorn glacier ride viaggia su tre funi per intervia. Due di esse sono funi portanti saldamente ancorate nelle stazioni. Esse formano la via di corsa per le cabine, stabilizzano la funivia anche in caso di forti venti e garantiscono un trasporto regolare durante il viaggio. La terza fune, la fune traente, gira intorno alle pulegge nelle due stazioni e traina le cabine a una velocità massima di 7,5 metri al secondo

Cabine nel design Pininfarina con migliaia di cristalli Swarovski®

matterhorn-glacier-ride-6Il “Matterhorn glacier ride”, questo il nome della nuova attrazione sul Piccolo Cervino, proprio grazie alla tecnologia trifune, è ideale per fare fronte alle proibitive condizioni meteorologiche. Il sistema, già installato sul ghiacciao dello Stubai in Austria, offre infatti la massima stabilità al vento e, grazie alla maggiore lunghezza delle campate rispetto ad altri tipi di impianti, vanta i presupposti fondamentali per dare vita ad un progetto di questo genere e a queste condizioni. Gli elevati standard di questo ambizioso progetto si riflettono anche nel design. L’impianto, che funzionerà 365 giorni all’anno, è composto da 25 cabine, ognuna con 28 posti a sedere, realizzate nella versione premium con ampia area d’imbarco, vetrate panoramiche e materiali pregiati come pelle e Alcantara.

Durante il tragitto i passeggeri possono così ammirare il paesaggio “mozzafiato” del ghiacciaio da una prospettiva completamente nuova. Sul Cervino le cabine Symphony, “firmate” dal maestro del design italiano Pininfarina, presentano anche un’altra novità mondiale. Per la prima volta nella storia di LEITNER ropeways, infatti, quattro delle 25 cabine sono impreziosite sulla vetrata esterna da migliaia di cristalli Swarovski®, che decorano anche la scritta sui confortevoli sedili all’interno.

Design e rispetto ambientale

Grazie a un’ulteriore caratteristica tecnica queste cabine rendono i i nove minuti di viaggio un’esperienza indimenticabile: dopo tre minuti, a un’altezza di 170 metri dal suolo, il pavimento in vetro, da opaco che era, diventa trasparente, rivelando in pochi secondi una grandiosa veduta del paesaggio glaciale sottostante. Ciò è reso possibile da un vetro stratificato attivo che, grazie alla corrente elettrica, si trasforma da bianco opaco a trasparente.

Anche il design delle stazioni – spiegano in azienda – si inserisce armoniosamente nello stile del nuovo impianto. La stazione a monte ricorda l’aspetto di una roccia, imitando così le forme dell’ambiente in cui si trova. Le stazioni a valle e a monte sono costituite da elementi fotovoltaici e lastre di vetro di grandi dimensioni che seguono una disposizione ritmica dal bordo inferiore del piano di rimessaggio fino al bordo superiore del tetto. Nel complesso le due stazioni sono dotate di 765 pannelli solari. Con il suo impianto solare il  Matterhorn glacier ride potrebbe fornire energia elettrica a 62 economie domestiche.

funiviaCon il nuovo impianto trifune, dopo poco meno di quattro decenni, a Zermatt comincia una nuova era. “Da quando nel 1979 i primi passeggeri hanno conquistato la vetta del Piccolo Cervino con la funivia va e vieni, molto è stato fatto. Una cosa però non è cambiata: il fascino con cui il Piccolo Cervino ammalia le persone. Con il “Matterhorn glacier ride”, un capolavoro della tecnologia di LEITNER ropeways, questa montagna così incantevole diventa più comodamente e rapidamente accessibile per i nostri ospiti. Èd inoltre è stata posata la prima pietra dell’Alpine Crossing, che in futuro offrirà anche un agevole collegamento a piedi, aperto tutto l’anno, tra le località di Zermatt (CH) e Cervina (IT)”, afferma Markus Hasler, CEO di Zermatt Bergbahnen AG. L’impianto trifune rappresenta il primo passo verso un valico alpino tra l’Italia settentrionale e Zermatt unico nel suo genere e, nel lungo termine, verso il collegamento dei tre comprensori sciistici di Zermatt, Cervina/Valtournenche e Monte Rosa.

Anche per Martin Leitner il “Matterhorn glacier ride” è, sotto ogni punto di vista, un impianto superlativo. “Un’opera prestigiosa di caratura mondiale che mi riempie d’orgoglio: non solo accresce il valore della nostra azienda, ma dimostra che si può rendere possibile anche ciò che in apparenza sembra impossibile!