È una serata di pioggia e di vento, quella della prima partita della coppa dei Campioni stagione 1994-95. In campo Milan e Ajax. Sul divano due amici, l’idraulico Gilberto Maestri e il termotecnico Ermanno Brunelli. Guarda come si piegano i cartelli dei cambi, si dicono, non si capisce nemmeno che numero chiamano per uscire e chi sta per entrare. Possibile che non si possa fare qualcosa di meglio?
L’IDEA – I due hanno le competenze necessarie per provarci. Prendono un vecchio orologio da farmacia, di quelli con i numeroni grandi che davano ora e temperatura, e lo modificano. Poi mandano una lettera alla Uefa. “Ci hanno risposto che il calcio era tradizione, la nostra invenzione non interessava”, racconta Brunelli. Dopo sei mesi, l’organo di governo del calcio in Europa cambia idea. I due amici vengono convocati a Berna. “Eravamo due liberi professionisti, un progettista e un artigiano, ma nel viaggio in ascensore fino all’ottavo piano del palazzo ci siamo trasformati nel direttore marketing e il presidente di una società ancora tutta da inventare. Ci siamo presentati convinti di trovarci di fronte il classico funzionario annoiato, invece ci aspettavano schierati tutti i 23 componenti che si passavano di mano in mano il disegno del nostro progetto. Fra poco ci sono le finali del torneo, possiamo fare una prova, hanno detto”. Nasce il “DELTA F” (Definitore Elettronico Luminoso del Tempo di Avvicendamento per il Football).
IL FISCHIO D’INIZIO – “E’ tutto pronto, abbiamo detto noi, ma non era così. Solo per uno stampo fatto bene sarebbero serviti tre mesi… ma eravamo talmente euforici che abbiamo lavorato giorno e notte”. È andata bene, e i biglietti di quelle partite sono appesi, incorniciati, nella sede dell’azienda. Il primo ordine è stato di 40 pezzi, ed è nata una Srl, la AMB Elettronic, con sede nella Bassa Ferrarese – “fra nebbia e zanzare”, scherzano i titolari – ora trasferita ad Adria, in provincia di Rovigo. Non un euro è stato speso in pubblicità: bastava l’immagine dell’arbitro che invitava il giocatore a entrare in campo, mentre il cartellone con il numero veniva sollevato, ben visibile e resistente al maltempo. Oggi ci sono 14 dipendenti, e i clienti sono ovunque, in 148 Paesi: come a dire, ovunque si giochi a calcio.
IL PROSSIMO MATCH – I tabelloni da bordocampo brevettati dalla AMB Elettronic si basano su cinque brevetti, approvati da Fifa e Uefa, commercializzati in tutto il mondo. La tavoletta luminosa che mostra le sostituzioni è stata adottata, oltre al calcio, anche nel rugby per le competizioni ufficiali. Massima qualità e buon design, naturalmente italiano, spiegano i due soci, per un prodotto che deve funzionare ovunque, nei campi da gioco gelidi del Nord Europa e nel clima rovente dell’Arabia Saudita. Oggi sono sette i modelli, che si adattano alle esigenze più diverse, dalle squadre di periferia ai club plurititolati: un kit può costare 500 euro, per il modello con batterie ricaricabili e spazio per lo sponsor. “Naturalmente in questi anni hanno provato a copiarci, ma nessuno ha mai raggiunto il nostro livello di affidabilità e garanzia: questo, e il lavoro dei nostri legali di fronte alle copie, ci ha difeso”. Di fatto, la concorrenza non c’è. Prossima fermata, i Mondiali di calcio del 2014 in Brasile.
Brunelli e Maestri
I mondiali in Giappone e Corea