Meno abusivi che tagliano i capelli (in nero) nelle case dei clienti, più posti di lavoro per i giovani che vogliono iniziare la professione ma non possono permettersi un locale tutto loro, nè trovano facilmente un contratto da apprendista o dipendente. Il ministero dello Sviluppo economico ha varato la circolare che permette il contratto di "affitto di poltrona e di cabina". Un risultato portato a casa in tempi rapidi da Lino Fabbian, presidente nazionale e veneto della Federazione benessere e acconciatori di Confartigianato e – particolare forse decisivo per la buona riuscita dell’operazione – per anni addetto alla cura della chioma proprio del padovano ministro Flavio Zanonato.
La circolare da seguire è la numero 16361, datata 31 gennaio 2014. Qui si regolano l’affitto di poltrona o di cabina, mediante specifico contratto «in base al quale il titolare di un salone di acconciatura o centro estetico concede in uso una parte dell’immobile e delle attrezzature, verso pagamento di un determinato corrispettivo». La cifra dipenderà dalla trattativa, dalla posizione più o meno centrale e da una serie di fattori.
L’affitto di entrambe le postazioni «sarà possibile solo a estetisti e parrucchieri in possesso dei titoli che li abilitino all’esercizio della professione»: è questa l’unica condizione posta dalla circolare ministeriale.
(alla destra del ministro Lino Fabbian)
IN VENETO – In un periodo di forte crisi, la normativa potrebbe essere un toccasana per 2.873 centri di estetica e 8.572 saloni di acconciatura: circa 11mila imprese artigiane, operatori del benessere in un settore che comunque cresce (+0,5% l’anno la dinamica 2013 fra cessazioni e nuove aperture).
«Da una parte – spiega Lino Fabbian presidente nazionale e regionale Veneto della Federazione benessere e degli acconciatori di Confartigianato- questa norma permetterà ai giovani qualificati di entrare nel mondo dell’impresa a fronte di una spesa commisurata alle proprie necessità e disponibilità; dall’altra, l’affitto della poltrona da acconciatore o della cabina da estetista potrà migliorare la redditività dell’impresa sfruttando magari una parte di locale poco utilizzata. Un vantaggio considerevole in tempi difficili».
L’esempio è mutuato da Paesi come l’America, dove funziona egregiamente. «Questa normativa, se ben usata potrà non solo alzare il livello qualitativo delle professioni, ma anche combattere il fenomeno dell’abusivismo – aggiunge Valeria Ferron, presidente veneta dell’Estetica – Estetisti e acconciatori che prenderanno in affitto poltrone e cabine potranno finalmente rispettare le regole vigenti. I consumatori saranno quindi tutelati sia dal punto di vista qualitativo, sia sotto l’aspetto sicurezza. Senza contare il grande incentivo alla concorrenza che potrà rappresentare un vantaggio per i consumatori stessi».