Oggi, venerdì 16, in Veneto è stato il Girls’Day.
Perché si chiama così?
Perché le protagoniste della giornata sono le ragazze
Perché è stato istituito?
Per far sì che le ragazze scelgano percorsi formativi di tipo tecnico-scientifico e per permettere così la piena parità tra uomo e donna anche a livello di salari.
Hanno risposto in 530
Quattordici aziende della regione hanno ospitato 530 studentesse di 14 istituti comprensivi per una giornata di formazione e confronto: un’occasione per avvicinarsi a professioni abitualmente preferite dai ragazzi e diventare consapevoli delle opportunità occupazionali offerte dai settori tecnici, scientifici e artigianali del territorio.
Nell’elenco delle imprese ospiti c’è di tutto, dalla moda all’alimentare fino all’arredo.
Nato come progetto europeo, il Girls’Day è alla sua prima edizione in Regione: alle studentesse di seconda e terza media per qualche ora è stata data la possibilità di osservare da vicino il mondo delle professioni tecniche, dalle quali spesso le ragazze si auto escludono. «L’obiettivo è aiutare le più giovani ad affrontare meglio e con più consapevolezza la scelta del proprio percorso formativo, che può essere decisivo per il loro futuro – dice Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, formazione e lavoro -. Con questa iniziativa vogliamo spronarle a guardarsi intorno e a non trascurare professionalità che per tradizione sono preferite dai colleghi maschi. Dopo la scuola media molte giovani si orientano verso professioni inflazionate che offrono scarse possibilità di impiego mentre dall’altra parte ci sono aziende che faticano a trovare profili adatti e soffrono sempre più la carenza di personale qualificato. Si tratta di scelte che hanno inevitabilmente ripercussioni negative sulle possibilità di carriera e sui redditi della popolazione femminile».
A Belluno, su questo tema in febbraio era stata dedicata un’altra iniziativa: il convegno “Tecnologia è un sostantivo femminile”, al quale hanno partecipato imprenditrici e manager di aziende associate proprio per raccontare la propria esperienza professionale agli studenti. «La nostra associazione – aggiunge Elena Pison, presidente del gruppo Giovani imprenditori – ha coinvolto, per questo progetto, un’azienda modello nel territorio, la Tecnowrapp Srl di Fonzaso, e progettato un intervento formativo preliminare alla visita, volto a illustrare alle studentesse la struttura produttiva della provincia, con particolare riferimento alle attività manifatturiere».
La Scuola Nievo ha scelto le classi e le allieve che partecipano all’iniziativa,mentre l’ufficio scolastico ha progettato un intervento di formazione sugli stereotipi che ostacolano le scelte scolastico e professionali. L’Itis Segato ha selezionato alcune ragazze iscritte a diversi indirizzi del proprio istituto, che accompagneranno le studentesse delle medie e racconteranno le ragioni della loro scelta.
In tutta la regione le studentesse hanno trascorso una mattinata in una delle aziende della propria zona, guardando da vicino il mondo del lavoro e una professione tecnica; le aziende che hanno accettato l’invito a partecipare hanno individuato risorse importanti per il loro futuro e rafforzare il legame con il mondo della scuola mostrando all’opinione pubblica il proprio impegno sociale. Anche le scuole ne hanno tratto vantaggio allacciando contatti con il mondo del lavoro: i professori hanno potuto riscoprire temi e spunti per l’attività di insegnamento e orientamento professionale delle future generazioni. Infine, i genitori hanno avuto una buona occasione per accompagnare le proprie figlie a conoscere un mondo tutto nuovo e confrontarsi con loro su problemi e scelte lavorative future. «Sarà utile anche a loro per superare eventuali preconcetti nei confronti delle professioni tecniche», spiegano gli organizzatori, ben sapendo che spesso la famiglia ha un ruolo determinante in questo genere di scelte… di genere.