Il 5 settembre a Schio (Vicenza) si inaugura “Collettivo sartoriale”. Qui l’idea è di creare prodotti di alta qualità, ottenendo contemporaneamente ricadute sociali positive. Si potranno portare capi di abbigliamento usati, magari quelli ai quali si è troppo affezionati per buttarli via, e chiedere di modificarli, aggiustarli, rinnovarli, adeguarli. Se ne occuperà un gruppo di donne che, cucendo e tessendo, riprende in mano il filo della propria vita.
È una sartoria unica: creativa, organica e collettiva, che affonda le radici nel rispetto del made in Italy e della solidarietà e rientra nel progetto “Re-living” (percorsi di opportunità per donne in condizioni di povertà e situazioni di disagio sociale).
L’iniziativa viene portata avanti dalla Cooperativa Progetto Zattera Blu e dalla Cooperativa Samarcanda di Schio con il sostegno della Fondazione Cariverona e in collaborazione con il Comune di Schio e il Comune di Thiene. Al centro c’è la tradizione della manifattura tessile – siamo in una città che per 200 anni ha vissuto di questo – con la sua qualità. Il progetto di inserimento sociale per donne che vivono in situazioni di disagio dà vita a un laboratorio/sartoria che non solo crea opportunità di inclusione, ma vuole promuovere una nuova visione produttiva che rispetti l’eccellenza e la competenza.
Al loro fianco c’è Alessio Berto, direttore creativo e tecnico, modellista con 26 anni di esperienza per marchi nazionali e internazionali ed esperto di vintage. Con lui ci saranno anche alcune sarte che metteranno a disposizione la propria professionalità.
“Collettivo Sartoriale” offre un servizio di rivisitazione di capi usati trasformandoli in abiti nuovi e contemporanei oppure, semplicemente, modifica, aggiusta o ripara i vestiti secondo le singole esigenze. È un laboratorio creativo perché utilizza la creatività delle persone coinvolte e delle persone che mettono a disposizione i loro capi per trasformarli; è organico perché opera attraverso il riciclo e vuole tramandare un nuovo valore ad oggetti a cui si è legati e dei quali non ci si vuole disfare; è collettivo perché convinto che solo attraverso la collettività, lo scambio culturale, la trasmissione e l’insegnamento delle competenze si possa guardare al futuro.
Lo slogan “ricostruire l’abbigliamento” porta al lavoro di donne che, aiutate da persone esperte, saranno guidate in un nuovo cammino tanto personale quanto collettivo. “Collettivo Sartoriale” vuole essere un luogo di incontro, complicità, condivisione di saperi tra donne e non solo. Accanto alla sartoria e al suo interno nasceranno laboratori di cucito e si creeranno occasioni di confronto attraverso serate a tema e corsi che inizieranno nei prossimi mesi: a quelli organizzati fin qui hanno partecipato ragazze minorenni e donne over 60, italiane e straniere. I temi trattati andranno dalla globalizzazione della vestibilità alle regole per individuare un capo di qualità, dalla cultura vintage alle macchiniste di confezione.
«Il Collettivo vuole essere il telaio sul quale unire momenti di difficoltà e promozione della qualità, della manualità e, perché no, della mondanità – dice Alessandra Turcato, presidente della Cooperativa Samarcanda -. L’obiettivo è ricostruire un nuovo tessuto sociale. Da molti anni, come Cooperativa, abbiamo scelto il cucito come strumento di mediazione e di incontro tra donne che a tutte le latitudini creano, cuciono, tessono in un modo che va al di là dell’attività manuale e diventa attitudine alla relazione e alla cura, spesso alla cura degli altri. Ci piacerebbe che il Collettivo diventasse un luogo dove le donne possano re-imparare la cura di se stesse». La sfida è fare il modo che il progetto possa durare e auto sostenersi.
“Collettivo Sartoriale” inaugura il 5 settembre alle 19.30 a Schio in via Castello 18. L’evento è aperto a tutti.
Chi porta un capo da ricreare e fissa un appuntamento nel giorno dell’inaugurazione avrà uno sconto del 20%. Il Collettivo sarà inizialmente aperto il giovedì dalle 16 alle 19.30 e il sabato matina dalle 9 alle 13.
La Cooperativa Samarcanda ricerca sponsor che sostengano il progetto.
Per info: 0445/500048 o sartoria@samarcandaonlus.it