Le aziende italiane non usano i social network (tre su quattro secondo l’ultima ricerca della Fondazione NordEst) e non vendono online, quelle trivenete ancora meno della media nazionale. Ma c’è chi si sta aprendo a nuovi canali: a scegliere il nome e l’etichetta di un vino bianco frizzante, dedicato a un pubblico perlopiù giovane, della cantina Siro Merotto di Farra di Soligo (Treviso), è stato il web.
Fin da luglio è partita la caccia al nome, affidata alla piattaforma creativa tutta veneta, Youcrea.com. Allora sono arrivate 400 proposte, fra le quali è stato scelto “In un sol bianco” proposto da un giovane genovese. Un risultato giudicato positivo, tanto da ricorrere alla rete anche per il passo successivo, l’etichetta, presentata ufficialmente domenica 12 ottobre.
Ha vinto una ragazza di Pisa, Stefania Gini, ma proposte sono arrivate da tutta Italia (di Bari e Vercelli i secondi classificati).
Il vino bianco frizzante, rivolto a un target giovane (fascia di prezzo medio, acquistabile principalmente in locali da cocktail, aperitivo e musica dal vivo oltre che nello store on-line che sarà attivato a breve sul sito dell’azienda) è prodotto al 100% con uve dei vigneti in collina curati direttamente dall’azienda seguendo il più possibile i metodi naturali messi in pratica dal giovane enologo, Nicola Merotto. L’idea di attingere al talento dei maghi della grafica via web per lanciare sul mercato il nuovo prodotto ha dato risultati oltre le aspettative: «Dopo le quattrocento proposte, in due settimane sono arrivate oltre 250 idee per il secondo contest, quello sull’etichetta», spiega Isaia Busatta, 32 anni, che segue la comunicazione per l’azienda.
Quanto costa e che impegno richiede una simile avventura per una piccola impresa? Sul piatto vanno messi i premi in denaro, circa 900 euro in tutto, e prepagati, «nel senso che vengono riconosciuti sempre ai vincitori anche nel caso poi si decidesse di non utilizzare nessuna delle proposte ricevute – spiega Isaia – E poi c’è da mettere in conto qualche spesa di gestione, nel senso che seguire la gara online richiede tempo, e ogni richiesta di informazione che viene dai partecipanti deve ricevere una risposta. D’altro canto, nessuna azienda affidandosi a una sola agenzia può ricevere centinaia di proposte fra le quali scegliere la più adatta».