A Ca’ Foscari, Venezia, 1.600 studenti hanno incontrato 33 aziende (tra cui per la prima volta Apple, Auchan, Gruppo Engineering, H&M, P&G) all’ottava edizione del Career Day, pensato per creare occasioni di colloqui e incontri con un occhio alle nuove opportunità del mercato del lavoro e a come afferrarle.
E sono proprio le aziende – intervistate dal Settore Placement dell’ateneo – a spiegare cone una indicazione sovrastimata di se stessi, ma anche una fotografia inadeguata e un testo prolisso siano gli errori da non commettere nella stesura del proprio del Curriculum vitae.
Sapersi presentare in modo appropriato, insomma, è il primo passo verso la selezione.
Che cosa dicono le aziende
Quanti CV riceve mediamente un’azienda in una settimana?
Il 42% dichiara di riceverne dai 20 ai 50. Un numero quindi decisamente elevato, per il quale si rende essenziale saper fare la differenza.
Quale modello scegliere?
Il 32% dei recruiter dichiara di preferire il modello cronologico rispetto a quello Europass. Una veste grafica personalizzata e il modo in cui si decide di strutturare i contenuti risulta infatti essere una chiave di lettura interessante per la selezione del candidato.
Su cosa puntare?
L’elemento su cui il 78% degli intervistati pone immediatamente l’attenzione è la sintesi del profilo e la descrizione degli obiettivi professionali.
l 67% delle aziende dichiara importante, in un CV, ritrovare indicate competenze in linea con il ruolo ricercato dalle aziende.
Che cosa fa escludere un CV?
Per il 71% delle aziende un elemento che compromette il buon esito di una candidatura è l’indicazione sovrastimata dei ruoli ricoperti.
Un altro elemento importante, che può essere decisivo per escludervi dai giochi, è la fotografia che scegliete di usare. Il 25% dei recruiter dichiara infatti di trovarla spesso inadeguata. Sono da escludere immagini in spiaggia o in una serata di divertimento. E’ importante imparare a distinguere i contesti e a individuare per ciascuno le etichette più appropriate.
La gestione dei profili sui Social network
Il 50% dei recruiter cercherà informazioni su di voi anche attraverso i canali social. Lo strumento utilizzato dal 50% degli intervistati è LinkedIn, ma possono esserci veloci incursioni anche nel profilo di Facebook. Le informazioni che maggiormente vengono ricercate sono spunti generali per capire chi siete (25%) oppure post su tematiche inerenti il settore dell’azienda (21%).
È una buona idea un Cv in lingua straniera?
Il 42% dei recruiter dichiara che sì, è utile per valutare le competenze linguistiche di un candidato. La stessa percentuale dichiara però che la ricezione di un CV in lingua straniera dovrebbe fornire anche un segnale preciso: il candidato è disponibile alla mobilità. Se non vi interessa trasferirvi all’estero, ponderate bene la vostra scelta.
Gli errori da non fare
Il 18% dei recruiter dichiara di escludere un CV se non sono segnalate in modo preciso le informazioni di contatto: ad esempio anno, luogo di nascita e residenza. Per il 14% anche la mancata indicazione del diploma e del voto di laurea è un segnale negativo.
Il 21% dei selezionatori non apprezza un CV eccessivamente prolisso e il 28% dei selezionatori dichiara di trovare nei CV una cronologia confusionaria, date discordanti che non consentono di ricostruire in modo lineare il percorso del candidato.