Sei premi da 3mila euro ciascuna per imprese che hanno saputo innovare, e distinguersi per creatività. Imprese femminili, che hanno partecipato al bando della Camera di commercio di Treviso. Una di queste vede come socie madre (Raffaella Bianchin) e figlia (Marina Moretto) che a Signoressa producono imbottiture e veli per cofani funebri. Tutto è iniziato 50 anni fa.
«Mio nonno era un impresario di pompe funebri – racconta Marina – e mia mamma ha iniziato a lavorare con lui, confezionando fodere per abbellire l’interno dei cofani funebri. In quegli anni si usava la carta crespa, ma mia mamma, indottrinata ai corsi sartoriali tenuti dalle suore, iniziò a usare tessuto di taftas».
I colleghi delle pompe funebri notarono e apprezzarono l’innovazione, tanto da chiedere a Raffaella di cucire imbottiture anche per loro: «Oltre a produrre, mia mamma si ritagliava il tempo per contattare e visitare potenziali clienti, e a mano a mano che le richieste aumentavano venivano assunte altre sarte». Oggi macchinari e attrezzature industriali consentono alla 3BI-RB di produrre annualmente
decine di migliaia di imbottiture (50mila nel 2014).
L’attività si è sviluppata nel tempo: negli anni Settanta venivano usati raso e jacquard, poi il velluto, e nel decennio successivo i tessuti d’arredo, che hanno richiesto un passo avanti nelle capacità creative e operative. L’ultima innovazione sono i fiori in seta, che valorizzano un’arte antica, nata nei monasteri. «I tessuti vengono tinti con tecniche che garantiscono effetti molto naturali e la creazione dei singoli petali e foglie tramite stampi in bronzo, fustelle in acciaio e altri piccoli utensili che con pressioni manuali sono in grado di ricreare le venature presenti in natura», spiega Marina.
Sempre con uno sguardo alla qualità e all’ambiente, per rispettare i requisiti di biodegradabilità. I prodotti dell’azienda trevigiana sono venduti da una rete nazionale ed europea: oggi arrivano in tutta Europa, Inghilterra, Francia e Spagna, e sono sbarcati anche in America. I prodotti si sono continuamente rinnovati, nel rispetto delle normative vigenti e seguendo le richieste del mercato: «Ci siamo confrontate anche con la concorrenza di prodotti a basso costo qualitativamente scarsi e talora non rispettosi della nostra legislazione: un mercato ostico, dove la corsa al ribasso sembrava non arrestarsi mai. Siamo rimaste convinte che per preservare la peculiarità del nostro Paese occorre far emergere la creatività, la maestria artigianale, anche per un’arte come i fiori di seta, quasi in estinzione».
Con una convinzione di fondo: «La dignità con cui una comunità si prende cura dei suoi morti è indice del rispetto dei suoi ideali e della fedeltà ai grandi principi della vita».