Ok, l’obiezione è scontata: degli spaghetti hanno la forma, non il gusto. Ma nemmeno le calorie, a ben vedere. E hanno un pregio: non sanno davvero, assolutamente, di nulla: il che – se sei a dieta e hai provato il tofu ad esempio, che promette ma non mantiene di non avere sapore (magari!) – è un pregio. Annegandoli nel sugo, insomma, l’impressione è di mangiare degli spaghetti non troppo saporiti.
E pensare che la concidenza temporale fra il debutto degli spaghetti e la mania delle diete senza carbodrati è una “felice coincidenza”, dicono loro (una botta di c, si potrebbe esplicitare). Loro, cioè marito e moglie che stanno dietro all’azienda italo-giapponese, con magazzino distributivo in quel di Quarto d’Altino (Venezia) e sede legale a Malta.
Una storia che potrebbe rientrare nell’ampio capito del “cambio vita” spesso raccontato in questi spazi.
“Sono ingegnere elettronico, ho lavorato come manager in Francia, Usa, Italia, ma ero ampiamente stressato. A un certo punto ho iniziato a chiedermi: quando sarò anziano, guardandomi indietro, mi basterà ricordare che ogni trimestre ho raggiunto gli obiettivi assegnati? Avevo 36 anni”, racconta Lorenzo Simonini, veronese, oggi 42enne che con la moglie giapponese Yuko ha fondato nel 2012 la sua azienda.
“Avevo letto un libro di Timothy Ferriss che spiegava come vivere lavorando 4 ore a settimana: e qualche spunto interessante l’ho trovato”. Identificare una nicchia, ad esempio, più che sufficiente per sostenere una famiglia. In questo caso “viste le origini di mia moglie abbiamo pensato di importare un cibo nuovo, salutare, visto che il filone del benessere appariva in grande ascesa. Gli spaghetti zero carboidrati, fatti di Konjac e chiamati anche shirataki Zen Pasta, per l’appunto”.
Grazie a un brevetto gli spaghetti Zen Pasta sono secchi, da cuocere in acqua (non scuociono mai), e sostanzialmente non hanno concorrenti: se ne trovano solo di già immersi in umido, ma non a tutti piace la consistenza che prendono. Sul sito aziendale si trovano anche le ricette, e ultimamente sono state avviate collaborazione con blogger come Claudia Annie Carone di “Le ricette dell’amore vero“. L’esperienza da ingegnere è servita per la parte tecnica, “ma in realtà basta un minimo di conoscenze di base per gestire un e-commerce: la parte davvero sfidante è stata quella burocratica, la nascita di una azienda. Ora siamo solo io e mia moglie, ci basta un pc”.
Non è servita la pubblicità: l’appetito legato alla dieta ha portato i clienti dritti al prodotto, con questi risultati. Nel 2013 l’azienda è cresciuta 160%, nel 2014 di un ulteriore 60%, nel 2015 ancora dell’8%. E per il 2016 la previsione è simile. Gli spaghetti sono venduti nei negozi specializzati (46% nel 2015, ultimo dato) e online (54%) sul sito; le spedizioni sono dirette in Italia (che pesa per il 59% sul fatturato), in Francia (26%), Spagna (19%) e altri Paesi.
E Lorenzo e la moglie? “Non lavoriamo quattro ore a settimana, certo, ma una dozzina. E passiamo molti mesi dell’anno vivendo su una barca: molti consigli su come organizzarci li abbiamo trovato su blog di famiglie che hanno fatto questa stessa scelta come questo o questo”. Ecco perché la scelta di avere Malta come base: “Viviamo qui per circa 7 mesi l’anno, mentre siamo in giro in mare per il periodo rimanente. Abbiamo una figlia grande e un bambino, per la scuola ci organizziamo anche con l’insegnamento domestico”. Prossima partenza: giugno, direzione Creta e Turchia, almeno fino a ottobre.