Quali sono le ricadute economiche e sociali di un’Adunata nazionale alpina?
Alla Camera di Commercio di Treviso-Belluno su questo tema hanno organizzato insieme al Comitato Organizzatore dell’Adunata del Piave-Treviso 2017 un pomeriggio di studio, dal titolo “Prospettive e valorizzazione di impatto socio-economico”. Al microfono anche i professori dell’Università Cattolica di Piacenza Paolo Rizzi e Antonio Dalla, che hanno studiato scientificamente “L’impatto economico e sociale dell’Adunata degli Alpini: il caso Piacenza”.
L’Adunata degli Alpini 2017 (qui il programma completo) è prevista a Treviso dal 12 al 14 maggio 2017; le previsioni parlano di 500mila partecipanti, nel centenario di quello che è stato definito “l’anno della fame”, fra luoghi simbolo come il Piave, il Montello, il monte Grappa.
Oltre a Treviso, sono coinvolte le Sezioni ANA di Conegliano, Valdobbiadene, Vittorio Veneto.
”Ho voluto personalmente questo convegno qui in Camera di Commercio – dice il presidente Cciaa Mario Pozza – perché nella durata di soli tre giorni la città e le sue attività d’impresa vengono coinvolte in un evento altamente pervasivo. Le strutture ricettive, gli alberghi e gli agriturismi, gli esercizi commerciali, l’artigianato, la piccola e grande impresa, il commercio al dettaglio, specialmente nell’ambito agroalimentare, hanno un’importante occasione di business e di promozione delle proprie realtà imprenditoriali. Il compito della Camera di Commercio è anche questo, di rendere consapevole il sistema impresa affinché sappia afferrare le opportunità offerte da questo evento voluto a Treviso per accogliere e promuovere il nostro territorio e le nostre imprese”.
Il presidente del Comitato organizzatore dell’adunata Luigi Cailotto ha sottolineato “la rilevanza dell’indagine condotta dall’Università Cattolica di Piacenza durante l’Adunata del 2013, con l’obiettivo di quantificare le dimensioni economiche dell’evento, l’impatto sul territorio e sulla popolazione”. Attraverso questionari diretti ad un campione rappresentativo di Alpini che hanno partecipato all’Adunata piacentina, si sono potuti calcolare i principali indicatori di partecipazione e impatto socio-economico: oltre 342 mila partecipanti non residenti, di cui circa 79mila Alpini e 263mila accompagnatori, parenti e amici.
Le persone sono rimaste sul territorio piacentino per 2,6 giorni in media, pernottando in tenda o camper (oltre il 30%), in albergo (19%), in palestre o capannoni (11%), quindi in altre strutture ricettive, presso amici, parrocchie, centri sportivi, sedi di associazioni. La maggior parte dei partecipanti ha dormito in provincia di Piacenza (64%), in seconda battuta nelle province limitrofe come Parma, Lodi e Pavia o in quelle di residenza, soprattutto chi è arrivato direttamente il giorno della sfilata. La spesa personale sostenuta durante i giorni dell’Adunata, escludendo le spese di viaggio, è pari a circa 132 euro.
Attraverso un modello input-output, fondato su una tavola intersettoriale bi-regionale Piacenza – Resto d’Italia, si è potuta così stimare la spesa totale diretta effettuata dai partecipanti all’Adunata, pari a circa 42,5 milioni di euro nel territorio piacentino e 14 milioni di euro fuori Piacenza per un totale di 56,5 milioni di euro. Ma questa spesa diretta ha innescato ricadute indirette sul sistema economico del valore di 28 milioni di euro sulle imprese piacentine e di 35 milioni di euro per le imprese esterne. L’impatto economico complessivo dell’Adunata ha così raggiunto la cifra di 120 milioni di euro, di cui 70 milioni nella provincia di Piacenza e 50 milioni nel resto d’Italia. Si sono così innescati “circoli virtuosi” di produzione che hanno generato nuova ricchezza, nuova occupazione temporanea, nuovi redditi.
I principali settori produttivi beneficiari delle ricadute sul territorio provinciale, considerando sia gli effetti diretti che quelli indiretti, risultano:
-Alloggi, bar e ristorazione: 48% delle ricadute locali, pari a 34 milioni di euro
-Commercio al dettaglio: 13% delle ricadute locali, pari a 9,2 milioni
-Trasporti: 4,1% delle ricadute locali, pari a 2,9 milioni
-Industria agroalimentare: 3,9% delle ricadute locali, pari a 2,8 milioni.
Considerando invece i settori produttivi al di fuori della provincia di Piacenza, i maggiori beneficiari delle spese innescate dall’Adunata sono i seguenti:
-Commercio al dettaglio (che ha beneficiato del 15,7% delle ricadute esterne a Piacenza, pari a 7,7 milioni di euro dei 49,2 ricaduti al di fuori della provincia)
-Trasporti (13,1% delle ricadute esterne, pari a 6,4 milioni di euro dei 49,2)
-Industria agroalimentare (10,7% delle ricadute esterne, 5,3 milioni di euro
-Alloggi, bar e ristorazione (che hanno ricevuto il 7,5 per cento delle ricadute esterne a Piacenza, pari a circa 3,7 milioni di euro dei 49,2 milioni di cui ha beneficiato complessivamente il resto d’Italia).
Secondo i relatori, i dati di Piacenza potrebbero subire un aumento del 20 per cento circa. L’indagine scientifica trova riscontro nelle parole di due sponsor dell’Adunata del Piave: Giorgio Caballlini di Sassoferrato, presidente del Consiglio di amministrazione e amministratore delegato Dersut Caffè spa, e Giovanni Ravaglioli Channel Activation Manager Heineken Italia.
Tornando all’indagine, una parte rilevante è occupata dal “sentire” della popolazione locale nei confronti dell’evento: il giudizio che più appare entusiastico è quello relativo al contributo riconosciuto agli Alpini in termini di valori testimoniati e quindi di impatto culturale e sociale. Il valore principale incarnato dalle penne nere è quello dell’allegria (90% di molto), seguito dalla fratellanza (73,1%) e dall’amore per la patria (68,4%). L’analisi evidenzia in conclusione un impatto economico davvero rilevante, ma soprattutto la trasmissione di valori positivi, capaci di contribuire a rafforzare il senso comunitario e lo spirito di accoglienza e umanità di una città.
Per Marzio Bodria responsabile Marketing dell’Adunata, l’evento è un “driver di promozione del territorio”.
L’evento gode del patrocinio dell’Ana, Regione Veneto, Provincia e Comune di Treviso.
Un coro per l’adunata – La 90ª Adunata nazionale degli Alpini, l’Adunata del Piave-Treviso 2017 vede anche un concorso di composizione corale indetto dalla Sezione ANA di Treviso. “Una canzone per l’Adunata” il titolo dell’iniziativa che intende “promuovere la nuova creatività riconoscendo alla musica la straordinaria capacità di dar nobile espressione ai valori alpini, in coerenza e in riferimento con quanto enunciato nell’art.1 dello Statuto dei Cori ANA della Sede Nazionale”. I partecipanti sono invitati a realizzare una composizione polifonica di ispirazione popolare, da 3 a 4 voci pari a cappella, di durata compresa tra 2 e 5 minuti. Il tema scelto dovrà essere legato al contesto alpino con particolare attenzione al valore dell’Adunata degli Alpini, o al Centenario della Prima Guerra Mondiale, o ai luoghi caratterizzanti l’Adunata 2017. Qui le informazioni.
L’evento sarà seguito anche dai social (anche sulla pagina Facebook).