Il cambiamento interessa 10mila potenziali interessati solo in provincia di Belluno.
Grazie al rinnovo del contratto nazionale Industria Occhialeria, da questo mese è stato introdotto un nuovo contributo a carico del datore di lavoro (lo 0,20% del minimo salariale), da versare a tutti i dipendenti iscritti ad un Fondo Pensione contrattuale come completamente del piano previdenziale . Il contributo andrà ad alimentare, quale premio assicurativo, una copertura accessoria per i casi di premorienza ed invalidità permanente.
Nella malaugurata ipotesi di infortunio sul lavoro con esito mortale o con invalidità superiore al 50%, i beneficiari (gli eredi nel primo caso) potrebbero ricevere la pensione complementare come se fossero stati versati normalmente i contributi per tutta la vita lavorativa. Per il direttore del Fondo Solidarietà Veneto Paolo Stefan è “indiscutibile ed evidente la convenienza della novità contrattuale. Contrattando collettivamente le prestazioni con l’assicurazione si ottengono condizioni ben più vantaggiose rispetto all’offerta che verrebbe proposta ad un singolo richiedente”.
La novità contrattuale riguarda soprattutto il Veneto dove sono collocate le principali aziende del comparto che compongono il distretto dell’Occhialeria del bellunese. Come spiega Nicola Brancher, segretario generale Femca Cisl Belluno Treviso, “i lavoratori potenzialmente coinvolti sono circa 10mila. Potenzialmente perchè¨ le aziende sono tenute a pagare il contributo solo a chiè iscritto ad un Fondo Pensione (Solidarietà Veneto o Previmoda). Il contratto offre quindi un motivo in più per iscriversi o mantenere l’adesione ad un Fondo: pensando alla propria pensione complementare ci si garantisce, contemporaneamente e a costo zero, anche una sicurezza economica in caso di sventura“.
Un caso a parte sono i lavoratori di Luxottica che già beneficiano, nell’ambito del welfare aziendale, di una forma assicurativa in caso di premorienza per tutti gli ottomila dipendenti (più della metà del comparto), Brancher chiarisce che all’azienda sono state fatte due proposte: la prima di allargare alla non autosufficienza l’attuale copertura generalizzata, l’altra di aggiungere ed integrare il versamento dello 0,20 a chi è iscritto ad un Fondo Pensione.