A Rovereto si apre oggi, e fino al 15 ottobre, il Festival di Informatici Senza Frontiere. Tre giorni di confronti, dibattiti, laboratori e workshop per discutere su come usare le nuove tecnologie in modo consapevole e scoprire le attività che l’associazione “Informatici Senza Frontiere” sviluppa per promuovere l’utilizzo dell’informatica come strumento di inclusione sociale. Il Festival premierà anche sette istituti di formazione che si sono particolarmente contraddistinti per l’utilizzo dell’informatica al servizio del sociale.
Un riconoscimento dovuto, da parte di una manifestazione che radunerà centinaia di appassionati di nuove tecnologie che dedicano il loro tempo volontariamente per fare in modo che l’informatica sia al servizio di tutti e soprattutto delle fasce deboli della popolazione.
A premiare gli istituti, sabato 14 ottobre alle ore 10 a Rovereto, Palazzo Alberti Poja, sarà Dino Maurizio, presidente di Informatici Senza Frontiere.
Le scuole vincitrici del Premio Digital School per l’informatica sociale sono il Sant’Anna di Pisa, il Don Milani di Rovereto, il Greppi di Monticello Brianza, il Keynes di Castel Maggiore (Bologna), l’Itis Meccatronico di Vicenza, il Fermi di Padova e la scuola primaria bilingue di Benevent. Ve le presentiamo, partendo da Nordest.
Il programma completo della manifestazione è su www.isf-festival.it
Istituto di Istruzione Superiore “Don L. Milani”, Rovereto (TN)
MOVIMENTO “OMSILLUB – RIBALTA LA SITUAZIONE”
Durante l’anno scolastico 2016-17 al Don Milani di Rovereto si sono occupati di bullismo e cyberbullismo. “Abbiamo iniziato a creare, con l’attuale terza E, un movimento studentesco dallo strano titolo “OMSILLUB – Ribalta la situazione”, perché crediamo che sia importante raccontare da una prospettiva nuova, la nostra! Questo argomento ci riguarda, molti di noi conoscono questi fenomeni, ma in pochi ne parlano. Quindi volevamo informarci e informare. Siamo partiti con delle ricerche approfondite, su internet e anche incontrando vari esperti. Piano piano è nato uno spettacolo, mettendo insieme le idee di tutti noi”.
I ragazzi e le ragazze hanno parlato di bullismo, cyberbullismo, sexting, omofobia e molto altro: “Tra performance teatrali, testimonianze di personaggi famosi, storie di ragazzi che hanno perso la vita, attraverso i social e le interviste ai nostri compagni, abbiamo fatto un viaggio intenso ed emozionante. E per finire abbiamo anche scritto una canzone rap. Il bullismo è molto diffuso, ma l’informazione manca. Abbiamo ancora molto lavoro da fare!”.
Istituto Tecnico Superiore Meccatronico Veneto, Vicenza
PROGETTO CARROZZINA ELEVABILE “LIBERTY”
Si tratta di un progetto realizzato da un gruppo di 6 ragazzi del corso dell’Istituto tecnico Superiore Meccatronico di Treviso durante l’attività di Team Working. Si tratta di una particolare carrozzina per paraplegici comandabile nello spostamento da un joystic che permette una movimentazione in orizzontale con spostamenti in avanti, indietro e in rotazione e il posizionamento eretto della persona grazie alla contemporanea elevazione e apertura del sedile. Sono presenti delle cinture di contenimento per mantenere la posizione eretta con sicurezza. La carrozzina è dotata di uno schermo (con funzione touch) che permette la visione posteriore, dove è posizionata una telecamera. Sono presenti anche sensori di posizione posteriori per garantire una sicura movimentazione in retromarcia.
Liceo Scientifico “E. Fermi”, Padova
PROGETTO “BABY-GOLDRAKE”
Il primo obiettivo che ci si è posti è la riflessione sul “concetto di sofferenza e di educazione al dolore” nei suoi aspetti filosofici e sociali. Il secondo obiettivo è stato sviluppare negli studenti capacità tecniche e scientifiche, attraverso un’attività innovativa, appassionante e che valorizza il lavoro di gruppo. È un progetto che è volto ad accrescere la consapevolezza degli studenti, motivarli e formarli nell’uso della robotica umanoide, attraverso la programmazione all’interno di scenari in cui ottimizzano le capacità del NAO tenendo conto dei suoi limiti: in questo modo, il NAO può diventare un vero compagno e l’aiutante ideale nella accoglienza ai bambini ospedalizzati. Gli studenti hanno sviluppato la capacità di far interagire, attraverso le onde cerebrali, il bambino temporaneamente disabile con alcuni dispositivi, come una pista per automobiline o uno sparabolle o NAO stesso. L’idea di base è quella di sfruttare un lettore BCI che attraverso bluetooth, analizzi concentrazione o meditazione del soggetto che indossa il caschetto Mindwave Neurosky o il bracciale MYO, e che permetta, una volta superati alcuni parametri, di dare impulso al dispositivo.
Di loro avevamo parlato anche qui:
L’alternanza scuola lavoro dei liceali padovani: il robot che diverte e rilassa i bambini ricoverati in Pediatria |
Scuola Primaria Bilingue, Benevento
PROGETTO “BITSCHOOL”
La Scuola Primaria Bilingue di Benevento da anni promuove l’innovazione tecnologica nei processi di apprendimento, per consentire l’uso consapevole delle nuove tecnologie, ritenendo che la preparazione dei bambini debba affrontare le nuove sfide che i tempi richiedono. Sarà opportuno, dunque, investire nella scuola e nelle nuove tecnologie, per costruire una società più moderna, in grado di competere con i paesi emergenti che questo già fanno.
Il Progetto “BitSchool”, di natura prevalentemente pratica, è stato pensato al fine di suscitare l’attenzione e l’interesse dei bambini nel campo scientifico e tecnologico. La capacità di creare programmi con il computer è una abilità indispensabile e fondamentale. Quando si acquisiscono competenze nella programmazione, si realizzano importanti prodigiosamente strategie, utili a risolvere problemi, creare progetti e comunicare le proprie idee.
La nostra idea è nata dalla collaborazione tra la Scuola Primaria Bilingue di Benevento e l’associazione Informatici Senza Frontiere, che si occupa della diffusione delle nuove tecnologie in campo sociale. È stata costituita una rete con altre associazioni del territorio e con l’Istituto Tecnico Industriale di Benevento, al fine di perseguire gli stessi obiettivi.
I nostri bambini hanno preso confidenza con i componenti elettronici di base e realizzato circuiti semplici, ma con applicazioni immediate, per comprendere come gli oggetti di uso quotidiano abbiano una base elettronica semplice; hanno imparato altresì i principi del coding attraverso l’uso del linguaggio di programmazione Scratch del MIT e realizzato i propri programmi; hanno poi unito le conoscenze in elettronica e programmazione acquisite, utilizzando prima la scheda Makey Makey, poi la scheda Arduino e la variante di Scratch S4A (Scratch For Arduino) attraverso le quali sono stati realizzati dei sistemi completi di interazione fra PC e mondo esterno, come semafori, strumenti musicali, veicoli automatizzati.
Istituto di BioRobotica-Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa
PROGETTO DI ROBOTICA INDOSSABILE: UN NUOVO APPROCCIO AL RISCHIO DI CADUTA
Studi epidemiologici hanno ampiamente dimostrato che un anziano su tre cade almeno una volta l’anno con conseguenze che vanno dall’ospedalizzazione fino al decesso. La frequenza di questi eventi, associata al rapido invecchiamento della popolazione, influenza negativamente sia la qualità della vita dei singoli individui che i costi per la società. Per questo motivo, le cadute rappresentano un problema clinico di grande rilevanza, per il quale sono necessarie nuove e più efficaci soluzioni.
L’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa, in collaborazione con la Fondazione Don Gnocchi di Firenze, ha sviluppato e testato un nuovo robot indossabile in grado di promuovere il recupero dell’equilibrio a seguito di uno scivolamento. Questo dispositivo è in grado di rilevare l’eventuale perdita di equilibrio e di coadiuvare l’utilizzatore durante il recupero dell’equilibrio. L’approccio proposto è stato testato sia con anziani sani che con amputati trans-femorali, dimostrando che l’assistenza fornita dal dispositivo è efficace.
Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “A. Greppi”, Monticello Brianza (LC)
PROGETTO MOUSEUP
“La tecnologia deve essere sempre al servizio delle persone”. Con questo spirito, la classe 5IA dell’Istituto “A. Greppi” di Monticello Brianza ha sviluppato il sistema “MouseUp”; un progetto per permettere alle persone, con disabilità alle mani, l’utilizzo di smartphone e tablet in modo semplice. Il sistema MouseUp permette di usare un mouse virtuale su un dispositivo Android usando il movimento della testa: l’utente, guardando in un punto dello schermo, orienta il mouse in quel punto e poi il click è realizzato con comandi vocali oppure in modalità auto-click. Due sensori triassici (un giroscopio e un accelerometro), connessi mediante Bluetooth allo smartphone/tablet, permettono di trasdurre la posizione della testa in spostamenti del mouse. Il progetto è completamente Open Source e Open Hardware. Il codice sorgente è su GitHub: https://github.com/malafronte/mouseup e tutte le informazioni sul progetto sono disponibili al link www.mouseup.it.
Istituto Istruzione Secondaria Superiore “J.M. Keynes”, Castel Maggiore (BO)
PROGETTO DI ALLESTIMENTO DI DUE AULE INFORMATICHE ALL’INTERNO DELLA CASA CIRCONDARIALE “ROCCO D’AMATO” DI BOLOGNA
Il progetto ha visto l’allestimento di due aule attrezzate con PC in LAN, di cui una anche dotata di Lim, all’interno della Casa Circondariale “Rocco D’Amato” (per adulti/e) di Bologna, dove l’Istituto J.M. Keynes ha una propria succursale. Oltre all’installazione fisica delle aule, l’attenzione maggiore è stata posta sulla “disconnessione” tra “dentro” e “fuori”. In un contesto in cui l’accesso a risorse e mezzi di comunicazione sono limitati, oltre la necessaria rimozione degli ostacoli che sono propri del contesto, come la classica carenza di mezzi, si è cercato di rendere quel contesto un “paradiso”. Accontentarsi di qualunque cosa perché qualunque cosa è meglio di niente, è perdente perché deprimente, sottolinea ancora a chi in quel contesto vive come non abbia diritto che agli avanzi di altri, a scarti che si danno agli scarti. In un tale contesto, e a maggior ragione perché nel cuore dell’occidente, il digitale è sicuramente una via per colmare buona parte della mancanza di risorse materiali, banalmente i libri. Tuttavia, fuori da Internet, le risorse occorre cercarle, selezionarle, ricomporle e ripensarle in termini consoni agli strumenti a disposizione. È un investimento dei docenti, del loro tempo, ed è tempo degli studenti da dedicare allo studio, per una istruzione efficace che possa favorire anche una maggiore apertura verso l’esterno mediante la conoscenza che all’esterno si può dare. Ad esempio, una produzione di documentazione digitale che venisse dall’interno sarebbe uno sguardo diretto su come il tempo e lo spazio cambiano a viverci dentro, su come si pensa diversamente che a stare fuori, su quanto il contesto modifichi le priorità del pensiero. E produzione come azione attiva, contro “lo stato di inattività e inutilità”, che la scuola può incoraggiare, anche iniziando da quella di risorse didattiche.
Informazioni pratiche
L’edizione 2017 del Festival di Informatici Senza Frontiere animerà tutta la città: il talk e conferenze verranno ospitate al Teatro Zandonai, a Palazzo Fedrigotti, alla Fondazione Caritro, al Palazzo Alberti Poja e alla Sala Filarmonica, mentre i laboratori e le mostre saranno realizzati all’Urban Center di Corso Rosmini e alla Biblioteca Civica di Corso Bettini.
Tutti gli eventi del Festival sono a ingresso libero. I posti in sala sono limitati: è possibile registrarsi agli eventi in programma direttamente sul sito www.isf-festival.it, sezione “Programma”.
Il Festival è promosso da: Informatici Senza Frontiere Onlus
Curato da: Goodnet Territori in Rete
Con il patrocinio di: Provincia Autonoma di Trento, Comune di Rovereto, Università degli Studi di Trento, Confindustria Trento, Fondazione Bruno Kessler, Iprase, CCIICC
Partner: Dedagroup
In collaborazione con: La Meccanica, Chiesa Valdese, Intesys, Reverdito, Settimana dell’Accoglienza, Yarix
Media Partner: Egea
Supporter tecnici: Fondazione Caritro, Exquisita, Loison