Il distretto della giostra si snoda fra le province di Rovigo (oltre la metà del totale) e Vicenza, con qualche presenza nel Trevigiano, Veronese e Padovano: un “mondo delle emozioni”, che punsta su aspetti estremamente pratici: l’innovazione, la tecnologia. In Polesine, in particolare, si trovano imprese leader a livello nazionale, europeo e internazionale e che rappresentano, per quantità, circa la metà di tutte le imprese che in Veneto operano nel settore della costruzione di giostre e spettacoli viaggianti, inclusi i fuochi di artificio. E qui arrivano annualmente potenziali clienti provenienti dai parchi divertimento fissi e mobili europei ed extraeuropei più importanti del mondo come Francia, Algeria, Regno Unito, Australia, Messico, USA, Romania e Spagna, Pakistan e altri ancora.
Proprio da qui è iniziata una battaglia sfociata in una sentenza che permetterà alle aziende del settore – non solo venete ma anche nazionali – di esportare i propri prodotti pirotecnici, la cui qualità è riconosciuta a livello mondiale, nel territorio tedesco in maniera congrua alle disposizioni UE e di affacciarsi in un mercato dalle enormi potenzialità.
A fine maggio 2013, Unioncamere del Veneto – Eurosportello Veneto, accogliendo la richiesta dell’azienda del settore pirotecnico Martarello Group di Arquà Polesine (Rovigo), ha presentato alla Corte di Giustizia Europea una denuncia relativa alla corretta applicazione, da parte della Germania, della direttiva 2007/23 e la seguente direttiva 2013/29 concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri sulla messa a disposizione nel mercato di articoli pirotecnici. La denuncia si riferiva alla non corretta applicazione della normativa da parte della Germania, circostanza che rendeva molto complicata l’esportazione dei prodotti veneti sia in termini tempistici sia economici.
La legislazione interna tedesca violava, infatti, la legislazione Ue, in particolare la Direttiva 2007/23/CE, come stabilito dal Decreto legislativo 4 aprile 2010, n.58 “Attuazione della direttiva 2007/23/CE relativa all’immissione sul mercato di prodotti pirotecnici” obbligando l’azienda ad ottenere specifiche autorizzazioni per poter esportare i propri prodotti in territorio tedesco con enormi ritardi ed ulteriori costi relativi ad ogni certificato emesso. Questa procedura rendeva estremamente complicata e poco conveniente l’esportazione dei prodotti in Germania.
In seguito alla sentenza della Corte di Giustizia del 27 Ottobre 2016 (C-220/15), la Germania ha posto fine alla violazione del diritto della Ue riformando la propria legislazione nel giugno 2017.
«La vicenda testimonia concretamente l’efficacia dell’attività di rappresentanza e difesa degli interessi imprenditoriali in Europa di Eurosportello Veneto (ufficio di informazione e assistenza su leggi e finanziamenti europei della Commissione Europea – rete EEN Enterprise Europe Network) e di Unioncamere del Veneto, nonché gli importanti benefici in termini finanziari e di fatturato per le nostre imprese che derivano da queste attività» evidenzia il presidente di Unioncamere del Veneto Giuseppe Fedalto.
«Le attività principali della Delegazione di Bruxelles sono il monitoraggio delle politiche europee, fornendo supporto informativo ed operativo agli stakeholders veneti, la promozione delle eccellenze del territorio e la parte relativa alla programmazione della Commissione Europea – spiega il segretario generale di Unioncamere–Eurosportello Veneto Gian Angelo Bellati–. La nostra Delegazione ha contatti diretti con le Istituzioni europee e con altri attori rilevanti a Bruxelles, garantendosi un ruolo significativo all’interno dei processi decisionali dell’Unione ed assicurandosi che la voce del Veneto sia sempre rilevante e tenuta nella massima considerazione, come dimostra l’esito assolutamente positivo e rilevante per l’economia della nostra regione della sentenza della Corte di Giustizia Europea».