Il nome di uno studente o una studentessa, e quello di una azienda. Un’inedita cerimonia di abbinamento quella che si è tenuta ieri a Trieste, dove hanno raggiunto il primo traguardo due progetti paralleli nati sulla base delle esigenze delle aziende che lamentano una carenza della disponibilità di ingegneri da poter assumere per le loro necessità lavorative. A giudicare dalle segnalazioni fatte all’associazione degli industriali, sembrerebbe che la sola area della Venezia Giulia cerchi 200 ingegneri e non li trovi. Di qui l’avvio di due percorsi in collaborazione fra aziende e università.
Il primo si chiama Talent Acquisition, con di borse di studio per lauree magistrali in ingegneria e inserimento in azienda: nei mesi scorsi le imprese finanziatrici dell’iniziativa hanno incontrato e selezionato i candidati, che in questo modo sanno già di andare a fare un tirocinio presso una data azienda e che tale tirocinio è finalizzato a un inserimento professionale. Ieri si è tenuta la cerimonia di abbinamento; ognuno ha saputo di essere stato scelto e in quale azienda andrà a fare lo stage. Sette i profili di Laurea Magistrale, afferenti al Dipartimento di Ingegneria e Architettura, cui gli studenti si sono iscritti: Ingegneria Clinica, Ingegneria dell’Energia Elettrica e dei Sistemi, Ingegneria di Processo e Dei Materiali, Ingegneria Elettronica e Informatica, Ingegneria Meccanica, Ingegneria Navale, Production Engineering and Management.
Il secondo percorso è Training the Specialist of the Future e punta a formare professionisti trasversali adeguati alle esigenze di analisi di dati in più campi; anche questo prevede l’erogazione di borse di studio per l’iscrizione alla nuova Laurea Magistrale in Data Science and Scientific Computing, i cui insegnamenti si svolgono interamente in inglese, che ha lo scopo di formare professionisti del futuro, esperti altamente richiesti a causa della digitalizzazione della società e dell’evoluzione dell’industria 4.0. In questo caso non è contestualmente previsto un tirocinio in una specifica azienda tra quelle sostenitrici del progetto e dunque nella cerimonia sono stati solamente annunciati i nomi di coloro che hanno ottenuto l’agevolazione allo studio.
In totale i due progetti – Talent Acquisition e Training the Specialist of the Future – hanno visto l’erogazione di 53 borse di studio (38 di 2.800 euro l’una per Ingegneria e 15 di 3.500 euro per Data Science) per il primo anno di magistrale. I borsisti di Ingegneria vedranno inoltre l’inserimento con un tirocinio ad hoc presso una delle aziende del territorio finanziatrici del bando: AcegasApsAmga, Amped Software, Beantech, CGN Group/Seek & Partners, Cluster Reply, Cybertec, Danieli, Danieli Automation, Esteco, Electrolux, Fincantieri, GAP, Goriziane Group, Illycaffè, Innova, ModeFinance, PricewaterhouseCoopers, Savio, Solari Udine, Stroili Oro, Sultan, Tbs Group, Telit, U-blox, Wärtsilä. La prima edizione dell’iniziativa, ideata dall’Università degli Studi di Trieste, da Confindustria Venezia Giulia e dalla Regione Friuli Venezia Giulia e realizzata anche con il patrocinio dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Trieste, si è chiusa con un ulteriore nota positiva: l’annuncio che prossimamente usciranno nuovi bandi per l’anno accademico 2018/19.
Ieri c’erano tutti i protagonisti: Maurizio Fermeglia, Rettore dell’Università degli Studi di Trieste, Loredana Panariti, assessore al Lavoro Regione Friuli Venezia Giulia, Sergio Razeto, presidente di Confindustria Venezia Giulia, Salvatore Noè, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Trieste, Giorgio Sulligoi, Delegato del Rettore alle Politiche territoriali e rapporti con le attività produttive, Ilaria Garofolo, direttore del Dipartimento d’Ingegneria e Architettura e Francesco Princivalle, direttore del Dipartimento di Matematica e Geoscienze. Ha introdotto e moderato: Donata Vianelli, delegata del Rettore all’Orientamento in Entrata e in Uscita – Job Placement.
L’iniziativa Talent, risponde all’esigenza segnalata più volte dall’associazione industriali e dalle imprese locali di trovare sul territorio lavoratori professionalizzati in ambito ingegneristico, necessari alle aziende per poter proseguire nella loro crescita sui mercati italiano e internazionale, affrontare la sfida della necessità di incrementare il livello di competitività e di accelerare i percorsi di trasformazione tecnologica, in ottica “industria 4.0”.
La fotografia non è rosea nemmeno a livello nazionale, dove si registra un analogo “skill gap” di mancanza di ingegneri. Questa situazione è un forte freno per lo sviluppo delle aziende e se non viene affrontata rallenterà la competitività. Si stima infatti che nel medio periodo (3 anni) il numero di posizioni lavorative che si apriranno sia destinate ad aumentare considerevolmente e che il trend di crescita dimensionale, che ha portato a Trieste e a Gorizia alla trasformazione delle imprese di questi settori da piccole (meno di 50 dipendenti) a medie impresa (tra 50 e 150 dipendenti), nel giro di 5/10 anni sia destinato a confermarsi.
Per questo motivo già a settembre 2015 Confindustria Venezia Giulia e l’Università degli Studi di Trieste hanno siglato un protocollo di intesa triennale, cui nel 2017 è seguito un primo Accordo attuativo, per aumentare l’integrazione tra il mondo accademico e quello imprenditoriale, incrementare le occasioni di confronto e di condivisione sulla didattica, la ricerca e il trasferimento tecnologico, agevolare la collaborazione tra i Dipartimenti e le aziende, con lo scopo di rafforzare le competenze specifiche degli studenti e di promuovere di conseguenza lo sviluppo e la competitività del sistema produttivo. Il progetto Talent Acquisition è una delle espressioni di questo protocollo, che in questo momento vede anche una serie di tavoli tra Ateneo, Confindustria e Aziende per adeguare il programma formativo dell’anno accademico 2018 /2019. E il progetto Training the Specialist of the Future va nella stessa direzione: aggiornare la formazione oggi per far trovare meglio preparare al domani lavoratori e imprese.
“L’Università di Trieste ha al primo punto della sua mission istituzionale l’obiettivo di formare ai massimi livelli del sapere i professionisti e i cittadini del futuro – dice Maurizio Fermeglia, Rettore dell’Università degli Studi di Trieste -. I progetti Talent Acquisition e Training Specialist rispecchiano appieno questo impegno, facendo sistema con le aziende che diventano parte del progetto formativo dei nostri migliori studenti fin dal primo anno della Laurea Magistrale. Per le nostre otto lauree magistrali in Ingegneria e per la laurea in Data Science and Scientific computing, i progetti rappresentano un’opportunità per l’Università e, soprattutto, per il territorio, di attrazione dei migliori studenti che vengono affiancati ed accompagnati dalle aziende verso un futuro inserimento lavorativo, non solo con il rafforzamento delle loro competenze tecniche ma anche nelle loro soft skills e competenze trasversali.”
“Da un lato è necessario subito fare sistema per dare ossigeno alla crescita delle imprese che non trovano ingegneri qualificati, che stanno espandendosi a ritmi accelerati fuori dal mercato domestico, diventando partner di player mondiali dell’IT, dell’automotive, delle telecomunicazioni, dell’ambito navale e non solo… – dice Sergio Razeto, presidente di Confindustria Venezia Giulia – Se queste aziende non trovano forze lavoro qualificate in numero adeguato, rischiano non solo di non poter rispondere in tempo agli ordini che stanno ricevendo, ma addirittura la loro stessa sopravvivenza sul nostro territorio. Dall’altro lato credo sia nostro dovere sottolineare ai ragazzi che si apprestano a fare la scelta degli studi universitari e alle loro famiglie, che ci sono tanti posti di lavoro che non trovano figure professionalizzate che li possano occupare, e che quindi prima di avviarsi a un percorso formativo è utile informarsi ancora di più su ciò che un territorio sta chiedendo, in modo da poter essere agevolati nel trovare subito un’occupazione una volta terminati gli studi”.