Due week end, 180 espositori da tutta Italia (ma non solo) e un programma che parla di generazioni e di futuro, di Alternanza Scuola Lavoro e di economia solidale e equa, di sostenibilità ambientale, di nuove energie, di agricoltura biologica, di assistenza e solidarietà.
A Treviso è di nuovo il momento di Fiera 4Passi, organizzata e ideata dalla Cooperativa Pace e Sviluppo di Treviso (prima organizzazione di commercio equo e solidale in Veneto per attività, fatturato e numero di volontari e terza in Italia) al parco Sant’Artemio.
L’appuntamento è per il 12, 13 e 19 e 20 maggio. Quattro giornate che si sviluppano attraverso spettacoli culturali, musica, laboratori e approfondimenti, oltre agli espositori selezionati che porteranno in Fiera prodotti, progetti, pratiche e proposte a partire dall’ambito alimentare, passando attraverso l’abbigliamento fino alla cosmesi ma anche edilizia, architettura, finanza e turismo. Tutto all’insegna delle buone e concrete pratiche per costruire un’economia più giusta, sostenibile e capace di futuro.
Ecco qualche segnalazione.
L’impresa friulana del pannolino che diventa compost
Una delle realtà presenti in fiera è heiLife, una delle prime aziende al mondo – con base a Pordenone – ad aver introdotto l’innovazione dei materiali bio ed ecosostenibili applicata ai prodotti personal care monouso. Naturaè, questo il nome del prodotto, è un pannolino naturale e ipoallergenico, il primo pannolino usa e getta certificato compostabile, e risponde infatti a quattro requisiti: è biodegradabile, è disintegrabile, non contiene metalli pesanti e il suo compostaggio non danneggia le piante.
Naturaè è fatto in modo che a diretto contatto con la pelle del bambino ci siano soltanto fibre di origine vegetale: non ci sono materiali sintetici, ftalati, profumi, inchiostri e non contiene cloro. “Un’alternativa che ambisce a rivoluzionare l’impatto ambientale dei pannolini monouso, per lasciare ai nostri figli un pianeta migliore”, spiegano in azienda.
I pannolini tradizionali sono costituiti da materie plastiche, di origine petrolifera, spesso causa di fastidiose irritazioni e allergie. Gli ecopannolini Naturaè invece sono naturali, perfetti anche per le pelli più delicate: sono composti da soffici veli filtranti in fibra di amido, senza profumo, cloro, tensioattivi, creme o altri additivi chimici.
Gli ecopannolini Naturaè sono il risultato di attente ricerche e test di laboratorio, certificati dai più prestigiosi enti di ricerca. Essendo un pannolino naturale, è il primo al mondo ad aver ottenuto il certificato di compostabilità: è dunque un prodotto sano e sicuro non solo per la pelle, ma anche per l’ambiente e ambisce a rivoluzionare l’impatto ambientale dei pannolini monouso, “per lasciare ai nostri figli un pianeta migliore. Questi pannolini sono il risultato di attente ricerche e test di laboratorio, certificati dai più prestigiosi enti di ricerca. Continuano le sperimentazioni per realizzare altri prodotti personal care: Infatti Narturaè sarà presente a Fiera4passi anche con un nuovo prodotto che verrà lanciato proprio durante i due weekend della manifestazione: assorbenti per donne compostabili e biocompatibili”.
Già presente nel mercato italiano, heiLife (azienda produttrice dell’ecopannolino) ha lo sguardo rivolto a un mercato internazionale attraverso la progettazione e la produzione di articoli per l’igene personale meno impattanti e più salutari, ” perché ogni cambiamento inizia dai piccoli gesti quotidiani ma anche da sogni ambiziosi”.
La moda con design veneto in salsa indiana
Una delle realtà presenti in fiera sarà il progetto “Full Power” di Matteo Momentè e della compagna Isabella. Il marchio nasce quasi casualmente pochi anni fa in India (Pushkar- Rajasthan) quando Raju, uno dei proprietari del laboratorio sartoriale che collabora al progetto, propose di aggiungere un’etichetta sui modelli di abiti realizzati.
Full power è la risposta locale alla domanda “come stai?”, e significa per gli indiani “in piena forma”. Per Matteo e Isabella il significato letterale di quel modo calza con il progetto avviato, esprime pieno potere, piena energia il potere di un consumo consapevole, attivo,informato.
Gli abiti, venduti tramite fiere ed esposizioni, hanno avuto successo, e il progetto è decollato. Da aprile a ottobre Matteo e Isabella si dedicano all’attività di vendita al dettaglio, mentre il periodo invernale lo trascorrono in India (Pushkar- Rajasthan) per occuparsi della creazione di nuove collezioni. Il processo lavorativo in India segue oggi un protocollo ben avviato. Inizia con l’ideazione dei modelli a cui segue il confronto con il mastro sarto Goyal per la realizzazione del campione e la scelta delle stoffe più adatte (tra cotone, rayon e seta). Quando il prototipo è pronto passa alla prova e alla definizione della taglia, quindi il modello giunge al reparto della produzione composto da due stanze attrezzate con una decina di macchine da cucire che sono il principale strumento di lavoro dei dipendenti dignitosamente trattati (umanamente ed economicamente)
“Ci piace pensare che la collaborazione Italia-India sia un’incontro tra un made in Italy creativo, progettuale e di design e un made in India delle abilità sartoriali e delle variegate materie prime utilizzate” raccontano Matteo e Isabella. Ora Full Power intende crescere e innovarsi attraverso la creazione di una collezione in tessuti biologici certificati (cotone e canapa) al fine di promuovere un acquisto consapevole e sensibilizzare i consumatori circa lo sfruttamento di adulti e bambini che operano nel settore tessile convenzionale, oltre allo sfruttamento della terra per mezzo delle monocolture intensive e contaminate.
A ciò si aggiunge l’apertura di un sito internet con shop on line che vuole essere un ulteriore punto vendita, ma anche una piattaforma in cui rendere note varie informazioni e condividere gli sviluppi del progetto.
La spirulina biologica alla bergamasca
Ultima segnalazione per l’azienda agricola Prato della Voja. Nata tre anni fa, ha investito il primo anno in un percorso di ricerca e sviluppo, adattando le serre già preesistenti per la coltivazione futura dell’alga spirulina biologica in 10 vasche in una serra da 3.000 m².
La spirulina bio (certificata), prodotta dall’azienda agricola Prato della Voja, è un’alga ricca di vitamine, proteine, elementi nutritivi e sali minerali come ferro, calcio, magnesio; quest’alga apporta molti benefici a chi l’assume regolarmente tanto da farla definire direttamente dalla FAO il “superfood” del futuro’ .
Avendo scelto una coltivazione biologica, vengono rispettati i tempi di crescita dell’alga non andandola a forzare durante il periodo invernale. La spirulina ha bisogno di luce e temperature sopra i 35 gradi per cresce, per questo la produzione, che dipende molto delle condizioni meteorologiche, inizia a fine maggio e termina a fine ottobre, successivamente l’alga finisce il suo ciclo produttivo smettendo quasi completamente di cresce.
Per la produzione viene utilizzata l’acqua di fonte: essendo limitrofi al lago d’Iseo, in zona collinare, questo elemento è di fondamentale importanza per il rispetto dei requisiti di qualità e sapore finale del prodotto e per il rispetto del profilo organolettico della spirulina. Ne consegue che i controlli e le analisi dell’acqua vengono eseguiti settimanalmente al fine di poter garantire la qualità finale della spirulina bio essicata a bassa temperatura, senza conservanti, coloranti né additivi aggiunti. Le tre tipologie di prodotto ( spirulina filamenti, spirulina in polvere e spirulina in capsule) saranno proposti in Fiera4passi come esempio di economia innovativa, sostenibile e rispettosa dell’ambiente.
“Un’economia più solidale e sostenibile è possibile solo se coinvolgiamo le nuove generazioni – sostiene Alessandro Franceschini coordinatore della Fiera – Dobbiamo lasciarci ispirare da loro, farci contaminare dalle loro idee, trasmettendo a nostra volta i valori e il senso profondo che ispirano da anni la nostra Fiera e il nostro agire in Cooperativa. Sono 15 anni che, anche grazie a Fiera4passi, raccontiamo le molte buone prassi che quotidianamente possiamo mettere in pratica per migliorare la qualità della vita, l’etica nel lavoro e nel consumo e il rispetto dell’ambiente in cui viviamo”.