Una nuova sfida che avrà come obiettivo il posizionamento di Albatros quale eccellenza del benessere italiano. Lo storico sito della Domino riaprirà i battenti con la produzione di bagni turchi, vasche, saune e mini-piscine disegnate dal designer Claudio Papa che verranno esposte per la prima volta al Cersaie di Bologna il prossimo 24 settembre. Nel titolo l’abbiamo definita la Silicon valley dell’idromassaggio: in questa stessa zona, a Valvasone, ha sede Jacuzzi Europe.
L’azienda mira a raggiungere un totale di 30 dipendenti nel prossimo triennio e a riattivare l’indotto dei fornitori diretti e indiretti: si presenta come una realtà dal volto umano, caratterizzata da una gestione che punta ad una grande attenzione al prodotto più che ad aspetti strettamente finanziari, ben consapevole del ruolo sociale e della responsabilità che l’impresa deve avere nei riguardi del territorio.
Secondo il CEO di Albatros Srl, Gerardo Iamunno, «questa è una delle aziende più importanti di settore ed ha indubbiamente fatto la storia del prodotto. Era ferma da qualche anno, soprattutto nella modellistica, ed è chiaro che in un mercato così veloce c’è bisogno di rifare tutto in tempi rapidissimi. Siamo diventati effettivi dal primo agosto scorso e il 24 settembre, in una corsa contro il tempo, presenteremo i primi quattro modelli al salone internazionale della ceramica e arredobagno. Consideriamo che il 15 gennaio l’azienda si presenterà con tutto il suo catalogo al mercato nazionale e internazionale. Dal punto di vista occupazionale abbiamo, con la vecchia proprietà, assorbito tutti i dipendenti, l’obiettivo è arrivare a 30 diretti e 20 indiretti». Per Filippo Tortoriello, presidente di Unindustria Lazio, questa operazione, condotta da Iamunno (che è anche presidente delle PMI del Lazio) «è motivo di gioia ed orgoglio, per una sfida che intende rilanciare in Italia e nel mondo un marchio di così grande prestigio».
Una rinascita, quella di Albatros, che è «un nuovo inizio della reindustrializzazione del territorio spilimberghese che ha subito, forse più di qualunque altro in regione, un processo di desertificazione industriale», ha detto alla presentazione del progetto. Non solo: «In questa vicenda ha funzionato il sistema confindustriale, se ci siamo incontrati è grazie a questa opportunità. A Roma abbiamo avuto l’occasione di conoscerci, di valutare le opportunità migliori per Albatros. Questo significa – ha detto ancora Agrusti – che Confindustria è un elemento dinamico al servizio delle singole territorialità del Paese».
E quello tenuto a battesimo pochi giorni fa è un «paradigma di come dovrebbero essere gli insediamenti industriali in Italia: efficienti, moderni e rispettosi dell’ambiente». Con Agrusti c’erano il CEO Gerardo Iamunno insieme al Socio e General Manager Alessandro Rorato, il Governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, il Presidente di Unindustria Pordenone Michelangelo Agrusti insieme al Direttore Paolo Candotti, il Presidente di Unindustria Lazio Ing. Filippo Tortoriello e il Sindaco del Comune di Spilimbergo Avv. Enrico Sarcinelli.
Al centro dei lavori le modalità di acquisizione del marchio, i vantaggi per i consumatori e le ricadute sul settore del Wellness. Il Business Plan che è stato pianificato e che verrà, in questa occasione, illustrato dalla società Zeta Consulting prevede il rilancio dei marchi Albatros e Revita sul mercato nazionale, internazionale e crocieristico nell’arco di tre anni.
Per il governatore del FVG, Massimiliano Fedriga, che «a Pordenone, in particolare, le PMI hanno fortemente subito gli effetti della crisi del 2008 ma proprio dalla piccola e media impresa – ha detto ancora – sta partendo la ripresa; oggi, quella dinamicità afflitta, ha la forza di riscoprirsi e di reinventarsi». Fedriga ha altresì annunciato l’avvio di iniziative volte ad abbassare la fiscalità in regione, spiegando che sono in corso contatti col Governo. «La ripartenza dell’Albatros di Spilimbergo non rappresenta solo la rinascita di un’azienda ma anche la riaccensione di una speranza ed un segnale positivo per la nostra economia», ha aggiunto durante la presentazione dei nuovi proprietari di uno storico marchio nel campo dell’idromassaggio e del piano industriale per il rilancio dell’azienda, presente nella Zona industriale nord della Città del mosaico.
«Pordenone – ha detto il governatore – ha subito in maniera molto pesante la crisi anche per la conformazione del tessuto imprenditoriale della zona, costituito da tante piccole e medie imprese all’interno di un contesto ad elevata dinamicità. Questi stessi elementi – ha aggiunto – ora si trasformano in vantaggi competitivi; la capacità di adattamento ai cambiamenti sta diventando la chiave che ha dato nuovo slancio alle imprese, le quali hanno deciso di reinventarsi attraverso nuove operazioni di investimento. Non va dimenticato che in questo momento il Friuli Venezia Giulia vive di un particolare interesse a livello internazionale per la sua posizione geopolitica e per la propria dotazione infrastrutturale, settore questo che stiamo implementando».
Il governatore ha inoltre evidenziato che in questa fase di rilancio, la Regione è pronta a compiere la sua parte, anche attraverso una trattativa con il governo. «La nostra intenzione – ha detto Fedriga – è quella di incidere in maniera importante sulla riduzione della pressione fiscale, già a partire dalla prossima legge di bilancio. Dal 2011 ad oggi abbiamo avuto minori trasferimenti dallo Stato pari a 850 milioni di euro. Sono fondi questi che, se ci venissero garantiti, potrebbero essere utilizzati anche per l’abbattimento della pressione fiscale a favore delle imprese».
La rinascita di Albatros entra di diritto come nuovo capitoli di Risvegli: 15 storie di aziende abbandonate che rinascono e produzioni che ritornano, qui a Nordest (in questa pagine si scarica gratuitamente, anche pdf).