Pinot grigio delle Venezie DOC
a Londra al fianco di The Drinks Business
Il Consorzio delle Venezie DOC Pinot grigio, il primo esperimento inter-regionale che comprende i territori vitati di Provincia Autonoma di Trento, Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e Regione Veneto, ha partecipato al The Wine & Spirits Show – stand 11, il 12 e il 13 ottobre nel cuore di Londra, al One Whitehall Place (The Royal Horseguards Hotel).
Questa nuova fiera, organizzata dal team dei magazine The Drinks Business e The Spirits Business, raccoglie i migliori vini e brand di distillati provenienti da tutto il mondo, divisi in due padiglioni. Nel corso delle due giornate era previsto un afflusso di circa 2.500 visitatori tra stampa, operatori del settore, professionisti e grande pubblico.
Delle Venezie DOC non è nuova a The Drinks Business: infatti, i vini della Denominazione sono già stati premiati in occasione dell’ultima edizione del Global Masters of Pinot Grigio 2018, l’esclusiva competizione organizzata dal magazine britannico, che ha assegnato 18 medaglie ad altrettante referenze di Pinot grigio del nostro Nordest. Risultati – come ha dichiarato durante la London Wine Fair (maggio 2018) il MW e caporedattore della testata londinese Patrick Schmitt – che posizionano il Pinot grigio del Triveneto tra i migliori del mondo. “Nella prima metà del 2018, abbiamo deciso di lanciare ufficialmente il Pinot grigio DOC delle Venezie nel Regno Unito – dichiara il presidente del Consorzio Albino Armani – Si tratta di un mercato decisamente strategico in grado di dettare trend ed influenzare il consumatore a livello globale”.
Per il giovane Consorzio, l’andamento positivo dei primi sei mesi del 2018 – ormai ben oltre un milione di hl di vino certificato, con una crescita di richiesta di prodotto certificato del 73% e con un obiettivo, ormai diventato un’aspettativa, di “giacenza zero” a fine anno – va di pari passo con la cessazione definitiva dell’imbottigliamento dell’IGT a partire dal primo agosto 2018, lavorando nell’unica direzione di garanzia e qualità e portando sul mercato esclusivamente prodotto DOC, controllato e certificato fin dalla vigna. Un traguardo che interessa fortemente i mercati esteri, considerato che il Pinot grigio delle Venezie rappresenta l’85% del Pinot grigio italiano totale esportato.
“Siamo molto orgogliosi di far parte di questo importante evento a Londra e di essere nuovamente partner di The Drinks Business per la promozione internazionale del nostro Pinot grigio. Il mercato UK è molto importante in termini di export, dove il consumatore mostra una maggiore consapevolezza e interesse verso le novità e dove, di conseguenza, la domanda di vino proveniente da tutto il mondo è più alta”, conclude Albino Armani.
Esportare sulle rive del Golfo Persico
L’elevata capacità di spesa e l’apprezzamento dei prodotti europei offrono buone chance alle aziende altoatesine, che guardano con attenzione a questo mercato.
In particolare dipendenza dalle importazioni, consumatori ad alto reddito e usi e costumi europei in ascesa: il Golfo Persico occidentale offre grandi chance di business alle aziende altoatesine che esportano. I nostri alimenti e prodotti per l’edilizia hanno già trovato uno spazio, seppur ridotto, ma c’è ampio margine di crescita. Per approfondire le possibilità di export in Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti, IDM Alto Adige ha organizzato la giornata di consulenza sul tema alla sede di Via Alto Adige.
«Tutto ciò che serve per lo sviluppo dei Paesi del Golfo Persico deve essere importato: da alimenti e bevande, a macchinari e impianti fino a medicinali, materiali edili e perfino lavoratori» ha spiegato la direttrice del dipartimento Sales di IDM Bettina Schmid all’apertura dell’odierna giornata di consulenza “Paesi del Golfo”. Inoltre, nei Paesi che si affacciano sulla parte occidentale del Golfo Persico i giacimenti di petrolio e gas naturale in passato hanno generato una grande ricchezza che nel tempo ha permesso – e permette tutt’ora – a consumatori affascinati dai prodotti europei di spendere per la qualità. «Ed è proprio a questo tipo di target che i prodotti delle nostre aziende possono rivolgersi con successo: le aziende strutturate che hanno già esperienza nell’export hanno ottime chance di affermarsi coi propri prodotti made in South Tyrol, come per esempio con gli alimenti o i prodotti del settore edile» ha sottolineato Bettina Schmid.
Durante l’evento diversi relatori hanno illustrato l’economia della zona e hanno condotto colloqui individuali con gli imprenditori per valutare le possibilità di esportare prodotti altoatesini in questi Paesi.
Lo spazio non manca: attualmente infatti l’export verso questi Paesi dall’Alto Adige non è molto sviluppato. Nel 2017, per esempio, solo l’1,15% delle esportazioni altoatesine è andato verso l’Arabia Saudita in alimenti e bevande; gli altri Paesi della zona hanno tutti registrato quote sotto all’1%. Gli esperti hanno anche assicurato che, nonostante la stabilità di questi Paesi sia legata all’andamento altalenante del petrolio, da anni si punta ad affrancarsi dalla dipendenza da petrolio e gas e rafforzare i settori già esistenti o creare ambiti economici del tutto nuovi all’insegna della “diversificazione”. IDM Alto Adige supporta le aziende altoatesine che vogliono esportare in questi Paesi trovando contatti e partner commerciali in loco e fornendo consulenza sulle pratiche burocratiche. Ogni anno, inoltre, accompagna le aziende ai due appuntamenti fieristici internazionali di Dubai dedicati all’edilizia e al cibo, rispettivamente la fiera BIG 5 di novembre e la Gulfood, che nel 2019 si svolgerà dal 17 al 21 febbraio.
Il contesto economico dell’area si sta vivacizzando visto l’approssimarsi dell’esposizione universale che fra il 20 ottobre 2020 e il 10 aprile 2021 verrà ospitata nella città emiratina di Dubai, la quarta destinazione turistica del mondo dopo New York, Londra e Hong Kong, e dei Campionati mondiale di calcio che si disputeranno nel 2022 in Quatar. Per Expo 2020, per esempio, si prevede l’arrivo di ulteriori circa 25 milioni di visitatori da tutto il mondo in un Paese che sta investendo decine di miliardi di dollari in progetti di infrastrutture, strutture ricettive e turismo: un appuntamento per fare networking e approfondire le possibilità che offrono questi mercati.
«L’Alto Adige, insieme alle province di Trento e Belluno, sta presentando al Commissario Generale di Sezione per EXPO 2020 Dubai Paolo Glisenti un progetto comune sul tema delle Dolomiti» racconta Hansjörg Prast, direttore di IDM, che aggiunge: «oltre al turismo, lo scopo è quello di agganciare alla presenza italiana l’innovazione, in particolare nel settore in cui le nostre province eccellono ovvero le tecnologie alpine».
Si rafforzano le relazioni tra Veneto e Australia
grazie al Nuovo Centro Estero Veneto
Continua a ritmo serrato la collaborazione tra le Camere di Commercio di Treviso-Belluno, di Venezia – Rovigo con il Nuovo Centro Estero Veneto per l’internazionalizzazione delle imprese venete e la promozione dei territori.
Giovedì 11 ottobre è stata di scena l’Australia presentata in videoconferenza dalla dott.ssa Rachele Grassi, Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana a Sydney che ha parlato delle opportunità commerciali per il settore agroalimentare.
Presenti 19 aziende venete, accuratamente profilate per il comparto dei prodotti da forno, vino e prodotti biologici, a cui sono state presentare le interessanti opportunità d’ affari offerte dalle aziende locali.
Una novità è emersa dall’incontro – afferma il presidente del Nuovo Centro Estero Veneto Mario Pozza – ossia che in Australia i prodotti biologici, vegani, vegetariani e gluten free, si affiancano sempre più all’adozione di una dieta di tipo Mediterraneo. Gli imprenditori del Veneto e il territorio stesso, grazie ad avvedute politiche sulle coltivazioni, sono pronti per affrontare naturalmente questa sfida dal momento che la ricerca della qualità, la cultura stessa delle nostre produzioni tipiche, ha portato ad un “made in Veneto” d’eccellenza.
Nel corso dell’incontro gli imprenditori hanno potuto ascoltare in diretta le peculiarità del mercato australiano e gli attuali trend del settore agroalimentare, che evidenziano la sempre maggiore attenzione dei consumatori ad un cibo sano e genuino di alta qualità.
L’Australia, Paese ricco di risorse naturali e caratterizzato da un elevato dinamismo economico, è la tredicesima economia globale per dimensione del PIL. Si consideri infatti che le previsioni di crescita economica nel quinquennio 2018-2022 sono tra le più elevate tra le economie avanzate con un tasso medio annuo di variazione del PIL pari al 2.8%.
Il Paese, che rappresenta il quinto mercato di esportazione italiano nell’area dell’Asia/Oceania (dopo Cina, Hong Kong, Corea del Sud e Giappone), si sta inoltre trasformando in un’ideale piattaforma per la penetrazione economica dell’area asiatico – pacifica, grazie alla stipula di accordi di libero scambio tra questi Paesi, divenendo rilevante specialmente per le aziende italiane del settore agroalimentare, che pongono un particolare riguardo ai prodotti biologici e di qualità.
Un mercato che guarda all’Italia e al Veneto in particolare, con un occhio di riguardo sia per la vicinanza affettiva, dal momento che circa un milione di persone dichiara di avere origini italiane sia per il fatto che gli australiani si interessano sempre di più alla cultura e allo stile di vita del Bel Paese, affascinati dal mondo del cibo e motivati a raffinare il proprio palato, approcciando nuovi prodotti.
La dott.ssa Grassi ha sottolineato come il canale Ho.Re.Ca. rappresenti una quota importante della distribuzione, soprattutto per i prodotti di fascia alta, così da includere gli interlocutori ideali per i prodotti veneti Made in Italy.
La dott.ssa Pina Costa, direttore di Assocamerestero, ha evidenziato l’importanza della valorizzazione dell’autenticità dei prodotti italiani rispetto ai prodotti “Italian Sounding”, presentando il progetto True Italian Taste, che si inserisce nell’ambito della Campagna di promozione del cibo 100% Made in Italy, nato con lo scopo di promuovere, valorizzare e consolidare i prodotti enogastronomici italiani di qualità nei Paesi destinatari del nostro export.
Invito le aziende venete ad aderire alla Settimana della Cucina Italiana – sollecita Pozza – dal momento che si presenta come un’ottima opportunità per introdurre i propri prodotti nel mercato australiano, peraltro con una particolare presentazione presso alcuni noti ristoranti, insigniti del marchio “Ospitalità Italiana”.
Le imprese interessate possono rivolgersi al Nuovo Centro Estero Veneto e all’Ufficio promozione Estero delle Camere di Commercio per avere tutte le informazioni a disposizione.