Con una piccola cerimonia nella sede regionale della Protezione Civile l’assessore Gianpaolo Bottacin, insieme ai vertici aziendali della Stiga di Castelfranco Veneto, ha consegnato a diverse associazioni di volontariato 61 motoseghe donate dall’azienda, leader a livello europeo nella produzione di tali attrezzi.
I volontari sono quelli che – dopo la tempesta di fine ottobre – hanno lavorato e tuttora lavorano per ripristinate il territorio, limitare i danni, raccogliere il legname. “Impossibile non provare gratitudine nei loro confronti – spiega Franco Novello, vice presidente Operations del Gruppo – Le aziende come la nostra si sentono a casa propria in Europa e nel mondo intero, ma quando accadono cose come questa si sente forte il legame con i luoghi dove sei nato: la montagna poi, per noi e per i nostri dipendenti, è il luogo dei week end, delle vacanze, dei ricordi”.
Stiga Spa è probabilmente l’azienda metalmeccanica più flessibile del Paese: si tratta della ex Castelgarden di Castelfranco Veneto, oggi parte del Gruppo Stiga, precedentemente denominata Gruppo GGP – Global Garden Products, e comprende anche i quattro marchi locali Mountfield, Atco, Alpina e Castelgarden. Il Gruppo è presente in oltre 70 nazioni in tutto il mondo e ha la sede principale a Castelfranco Veneto, Treviso e produce macchine e trattorini tagliaerba, robottini per i giardini domestici, decespugliatori e, appunto, motoseghe. Il gruppo ha un fatturato di circa 500 milioni, il 95% realizzato all’estero, prevalentemente in Europa. Nella sede italiana lavorano 600 persone quando sono poche: poi, con la stagionalità – sono prodotti che si vendono nella stragrande maggioranza in primavera ed estate; la produzione si concentra nei mesi freddi – si arriva a 800 – 850. Altri stabilimenti sono in Slovacchia e Cina (1.700 dipendenti totali nel gruppo), e ci sono 12 filiali commerciali. Solo di motoseghe ne vengono venduti circa 100mila pezzi all’anno.
Una motosega come quelle donate costa, in negozio, fra i 250 e i 350 euro, e la spesa è sostenuta interamente dall’azienda, una delle tante che si sono date da fare dopo la tempesta: a Nordest fra le altre Goccia di Carnia, a sua volta danneggiata, che ha distribuito acqua alla popolazione nei giorni dell’emergenza, e poi supermercati, altre aziende del Bellunese, anche centri di ricerca).
“Abbiamo inteso distribuire le motoseghe – ha detto l’assessore Bottacin – alle associazioni che si sono più adoperate, in particolare nel maltempo bellunese, per contribuire alle attività di ripristino delle aree boschive del territorio“. Quindi, in base al lavoro già svolto e quindi al grado di esaurimento delle attrezzature di cui erano dotate, alcune associazioni sono andate via con sei motoseghe, altre con tre e via dicendo. E vista la mole di lavoro ancora da svolgere, “per la nostra azienda si tratterà di un test importante sull’utilizzo delle nostre attrezzature con un uso intensivo, non domestico: faremo tesoro dei riscontri che le associazioni ci daranno per crescere e migliorare ancora”, sottolinea Novello.
“In un momento difficile come quello dello scorso autunno – ha aggiunto Bottacin – abbiamo infatti avuto l’ennesima prova della grandissima solidarietà dei veneti, che fin da subito si sono prestati in mille modi per attenuare gli effetti del maltempo e aiutare a riportare le località colpite in condizioni di normalità. Una sensibilità tipicamente veneta, che si è espressa attraverso i volontari che si sono messi fisicamente a disposizione, ma anche attraverso i tantissimi cittadini che hanno voluto fare delle donazioni e attraverso il mondo imprenditoriale, che non ha mancato di far sentire il suo sostegno disinteressato“.