Si è chiusa a Vicenza l’edizione autunnale della fiera orafa, punto di riferimento per gli operatori che già guardano agli acquisti per Natale. Proprio in questi giorni c’è stato il ritorno sui banchi di scuola: due mondi – scuola e impresa del gioiello – ancora troppo lontani. Il settore è in ripresa, e secondo l’ultimo monitor dei distretti firmati Intesa Sanpaolo l’Oreficeria di Vicenza è in crescita anche all’estero (+2%) trainata dalla ripresa degli Emirati Arabi Uniti, del Canada e del Sudafrica. «Resta una percezione errata nei giovani che scelgono su quale mestiere e soprattutto nelle famiglie che li guidano nelle scelte» spiega Antonio Girardi, direttore del Centro di produttività Veneto, in prima fila per la formazione dei giovani, ma anche degli imprenditori, dei dipendenti e dei professionisti lungo tutto l’arco della vita lavorativa.
«Fra un percorso professionale nella meccanica e uno nell’oreficeria, tutte le famiglie reputano il primo settore più solido: così riempiamo le classe, mentre facciamo più fatica quando si tratta di formare nuove leve per il distretto orafo».
Eppure una ricerca condotta dal Centro di Produttività Veneto e presentata proprio a Vicenzaoro January ha fotografato la situazione del distretto vicentino e ha quantificato nel 37,5% del totale le imprese che ricercano figure professionali tradizionali e il 39,3% quelle che richiedono professionalità innovative.
In particolare il 26,8% delle imprese ricerca tecnici addetti all’assemblaggio, il 21,4% lustraresse e il 12,5% modellisti in cera e metallo, mentre sul fronte delle lavorazioni più innovative il 37,5% delle richieste riguarda la figura di tecnico addetto alla progettazione in 3D, il 20,3% quella di tecnico addetto alla saldatura laser e 18,8% cerca designer specializzati.
E la formazione è un punto centrale: il 68% delle imprese del distretto ha dichiarato di somministrare formazione continua ai propri dipendenti e di queste ben il 70% ha dichiarato di fare formazione interna. Le aziende più grandi hanno una maggiore “vocazione” formativa; le microimprese evidenziano una maggiore propensione alla formazione interna.
Il lavoro, dunque, non manca: il 41,3% delle imprese ha assunto personale nell’ultimo periodo. Anche per colmare questa distanza fra domanda e offerta il Centro di Produttività Veneto ha messo in campo una offerta rinforzata di corsi specializzati dedicati alle singole professionalità, e con Vicenzaoro ha attivato una collaborazione per promuoverne la diffusione e la conoscenza a vantaggio delle aziende e di tutto il settore.
Quali canali impiegano oggi le imprese per il reclutamento di nuovo personale? Il vecchio passaparola è in testa alle modalità di ricerca, con una quota del 73,1% degli intervistati (il sondaggio è stato fatto fra il 17 e il 20 dicembre su 200 imprese del settore orafo vicentino, di cui il 48,2% Srl e il 30,4% Spa, estratte dal registro imprese della Camera di commercio). Le agenzie di recruiting e interinali sono al 19,6%, quindi seguono le scuole alle quali ricorre il 18,3% di chi cerca personale, con una quota crescente se si tratta di imprese giovani.
Per i giovani i canali di formazione e di accesso ad un lavoro nel settore orafo sono diversi. Un ruolo centrale è quello della Scuola d’arte e mestieri di Vicenza, con una tradizione storica nel tessuto artigianale della città e un ruolo riconosciuto nel tramandare di generazione in generazione i segreti delle arti manifatturiere. Oggi è un Dipartimento della Fondazione Centro Produttività Veneto (CPV) che ha ereditato, potenziandola, la tradizione formativa dell’ente vicentino. La formazione professionale duale vede, fra le novità, un crescente utilizzo dell’alternanza scuola lavoro: la percentuale di adesione è finora al 37%, ma fra le aziende che vi ricorrono è alto il gradimento e il riscontro su questa modalità di apprendimento.
Chi invece ha già un diploma, può entrate nell’ITS orafo a titolarità Fondazione Cosmo, ma anch’esso gestito dal CPV, una delle academy sulle quali puntamolto la Regione Veneto per far crescere una nuova generazione di super tecnici tanto che nei mesi scorsi la Giunta regionale ha stanziato 6 milioni di euro per dare continuità e ampliare l’offerta formativa affidata a sette fondazioni e 40 corsi frequentati da oltre 900 ragazzi.
Una punta di diamante dell’alta formazione tecnica e professionale, in grado di garantire un lavoro sicuro e coerente con aspettative e competenze all’88 per cento degli allievi entro un anno dal diploma», un dato che per l’oreficeria è di qualche punto superiore.
La durata è biennale, ma da quest’anno si può fare anche il terzo anno; fra le aziende partner del progetto figurano tra le altre Fope Spa (Vicenza), Nuovi Gioielli srl (Mussolente Vi), 3DFast srl (Padova). Con un monte di 2mila ore di formazione (1.200 in aula e 800 di tirocinio) il Fashion Jewellery Coordinator ha competenze di progettazione e prototipazione, organizzazione e marketing, storia del gioiello e tecnologia dei metalli. È ancora possibile accedere alle selezioni (www.itscosmo.it/corso-orafo-vicenza).