Dal 26 novembre sulle Dolomiti venete è aperto il campo di addestramento Arpav per l’addestramento nelle valanghe. L’apertura anticipata, in genere è attivo da fine dicembre, è stata decisa da Arpav per le abbondanti nevicate di novembre che hanno richiamato sulle Dolomiti venete gli amanti dello sci fuori pista, dagli escursionisti con le ciaspole agli scialpinisti.
Wilderness in inverno, i rischi delle valanghe. Sono in aumento gli appassionati della montagna invernale che scelgono itinerari diversi dalle piste da sci, alla ricerca della wilderness. Ma per affrontare gli ambienti più selvaggi, è necessaria una preparazione adeguata oppure bisogna affidarsi ad esperti, come le guide alpine o le associazioni CAI. Ogni anno sull’arco alpino italiano si registrano in media venti morti per valanga. Perciò è fondamentale, acquisire una preparazione nivologica, frequentando corsi di formazione; consultare il bollettino valanghe, per il Veneto c’è quello del Centro Valanghe di Arabba dell’Arpa Veneto. Inoltre è necessario esercitarsi nella ricerca in valanga. Si stima che nei primi quindici minuti il 90% delle persone, completamente sepolte dalla neve, sia ancora in vita, quindi agire in modo tempestivo e utilizzare correttamente l’ARTVA l’apparecchio di ricerca dei travolti in valanga, la sonda da valanga, e la pala è di fondamentale importanza. E questo è l’obiettivo del campo di addestramento.
Il campo di addestramento sulle Dolomiti venete. Il campo si trova sul Col Margherita, nella ski area del Passo San Pellegrino-Falcade, a 2300 metri di altitudine in una zona recintata, visibile dalla pista. Consente di esercitarsi in massima sicurezza nella ricerca con l’ ARTVA e perfezionare l’uso della sonda. Il funzionamento è semplice: nell’area sono stati nascosti sei trasmettitori, che simulano una “sepoltura” in valanga, singola o multipla.
Una centralina di comando permette di sintonizzare vari livelli di difficoltà e procedere alla ricerca con il proprio ARTVA. Il campo è aperto non solo ai professionisti della montagna, quali Soccorso Alpino, Guide Alpine, Maestri di sci, scuole di sci alpinismo del CAI, ma a tutti i frequentatori della montagna invernale che vogliono collaudare la propria strumentazione e mettere in pratica le varie tecniche di ricerca per l’autosoccorso in valanga. Il sistema elettronico è stato predisposto dal Servizio valanghe del CAI ed è gestito da Arpav in collaborazione con la società impianti ski area SanPellegrino.
Per informazioni contattare il Centro Valanghe Arpav di Arabba alla mail cva@arpa.veneto.it oppure collegarsi al sito della ski area SanPellegrino www.skiareasanpellegrino.it
Modernità e tecnologia in pista
Anche l’area sciistica di Cortina d’Ampezzo è all’avanguardia su diversi fronti: tecnologia di innevamento programmato, sicurezza in pista e sostenibilità ambientale.
La prima grande novità tecnologica è data dalla sostituzione della funivia che porta dal centro di Cortina d’Ampezzo a Col Druscié con la nuova cabinovia Leitner, la prima in tutto il comprensorio sciistico di Cortina. Il nuovo impianto, operativo da Natale 2019, è all’avanguardia e le 47 nuove cabine da 10 posti permetteranno, anche in vista dei Mondiali di Cortina 2021 e delle Olimpiadi del 2026, di aumentare la portata oraria a 2.000 persone, dimezzando così i tempi di attesa a valle. Avrà una stazione intermedia nei pressi della sacca di arrivo delle gare dei Mondiali di Cortina 2021, favorendo la mobilità e accessibilità sostenibile all’evento stesso.
Seconda novità della stagione 2019/2020: la pista Lacedelli sulla ski area Cinque Torri, che nasce per le gare di qualificazione, le prove di slalom gigante e slalom speciale. La pista, dotata del sistema di innevamento artificiale, è un tracciato unico in Europa per le caratteristiche di sicurezza e manto nevoso in grado di soddisfare gare ed allenamenti.
Sul fronte sicurezza, a partire da questa stagione invernale sono attive una serie di 20 campane radiocomandate, conosciute come daisybell: si tratta di “esploditori” a gas – un mix di idrogeno e ossigeno – installati su supporti di acciaio, attivabili da valle senza impiego di elicottero, che proteggeranno da valanghe ed accumuli nevosi le piste di sci della Tofana, come la Vertigine bianca, il Canalone, Valon, Pomedes e Cacciatori. La nuova tecnologia, già utilizzata in molte località dell’arco Alpino, è stata realizzata con un investimento pari a 3 milioni di euro e si inserisce nel quadro di ammodernamento del comprensorio calendarizzato per i Mondiali di sci Alpino 2021.
Quanto all’innevamento programmato, fra le novità 2019/2020 c’è la nuova linea di 800 metri che garantirà il manto dello skiweg Croda Negra, importante collegamento sci ai piedi fra la zona delle Cinque Torri e del Col Gallina. Anche l’innevamento della zona di Rumerlo, finish area delle competizioni mondiali ed olimpiche, sarà ridisegnato e potenziato. Nel comprensorio di Tofana – Freccia nel Cielo invece i lavori sono in via di conclusione. L’impianto di innevamento è stato modernizzato e potenziato ed è stata realizzata una nuova sala pompe nella stazione intermedia della cabinovia per permettere un più veloce innevamento delle piste Druscié A e B.
Ulteriore novità è l’introduzione del sistema “snowsat” pensato per i mezzi battipista. La nuova tecnologia permette di misurare la profondità della neve, restituendo una serie di dati che permettono di dosare e adattare la produzione e l’intensità dell’innevamento, garantendo così una copertura sempre essenziale ed una gestione ancor più sostenibile dell’innevamento programmato, in quanto in grado di ottimizzare la produzione della neve. Ed infine è ormai ultimato il vallo a monte della seggiovia San Marco, che proteggerà da frane e valanghe il rifugio Scoter, la pista Serpentina e in generale tutta la parte alta del comprensorio sciistico della Ski Area San Vito.