Il Comune più sfavorito dalla crisi del turismo risulta Malcesine, seguito da altre località gardesane come Brenzone sul Garda, Garda, Torri del Benaco, Bardolino e Lazise.
Sono in tutto 21 i Comuni del Veneto potenzialmente più penalizzati dalla crisi del turismo derivante dall’emergenza sanitaria attualmente in corso. La fotografia dei territori più esposti al previsto calo del movimento turistico è stata scattata dalla Fondazione Think Tank Nord Est (che ha sede a Mestre ed è un laboratorio di idee, proposte e progettazioni al servizio del territorio): secondo le ipotesi della Fondazione, i Comuni più svantaggiati saranno quelli contraddistinti da un’economia fortemente sbilanciata nei confronti delle attività turistiche, da una quota elevata di turisti stranieri e da un picco stagionale dei visitatori previsto nel prossimo semestre.
Sulla base di questi fattori, la Fondazione ha costruito un indicatore che misura l’impatto della crisi del turismo: più elevato è l’indicatore e maggiori saranno le ricadute negative in termini economici.
I primi posti della graduatoria sono occupati dal Lago di Garda e dalle località balneari, territori naturalmente vocati all’ospitalità, con una netta prevalenza di turisti stranieri e con un picco delle visite durante il periodo primaverile ed estivo. A questi si aggiunge Venezia ed alcune aree montane.
Tra le località più penalizzate – oltre a quelle già citate – troviamo poi le spiagge dell’Alto Adriatico con Cavallino-Treporti, Caorle e San Michele al Tagliamento (ovvero la spiaggia di Bibione). Tra i Comuni del Veneto più colpiti c’è anche Venezia, alcune località dolomitiche (Livinallongo del Col di Lana e Rocca Pietore) e del Polesine (Rosolina e Porto Tolle).
Tra i 21 Comuni più penalizzati, Rocca Pietore paga la più alta quota di imprese nel settore turistico (43,3%), davanti a Malcesine (41,6%) e Livinallongo del Col di Lana (39%). Malcesine sconta la più elevata percentuale di turisti stranieri (93,8%), seguita da Garda (92,2%) e Torri del Benaco (90,1%). Rosolina è penalizzata soprattutto dalla più marcata stagionalità nel periodo marzo-agosto (90,1%), così come Porto Tolle (87,7%) e Caorle (87,5%).
“L’emergenza sanitaria sta determinando pesanti ripercussioni sull’economia turistica di tutto il Veneto – spiega Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est – e le imprese stanno sperimentando ricadute negative sia in termini di cancellazioni sia soprattutto di mancate prenotazioni. Chiediamo un’attenzione speciale al settore turistico nei prossimi mesi: non basterà un’efficace campagna di marketing, ma saranno fondamentali gli investimenti per far sì che il settore turistico continui a trainare l’economia di tutta la regione. In questo quadro, le realtà balneari, a causa di una stagionalità ancora ridotta, rischiano di pagare il prezzo più alto di questa emergenza sanitaria e pertanto mi auguro che proprio in questi territori il sostegno sia maggiore.”