Classe 1932, tuttora al lavoro alla sua scrivania.
Giuseppe Vicenzi, imprenditore veronese alla guida dello storico Gruppo dolciario scaligero, il 30 maggio ha spento 90 candeline. Un traguardo importante per l’imprenditore che ha fatto delle ricette di famiglia brand ‘gustati’ in tutto il mondo. Un anniversario che ha deciso di celebrare portando a Verona, la sua città, le ultimissime tecnologie per la teleriabilitazione delle persone affette da demenza.
Un vero e proprio polo scientifico neurologico donato alla Fondazione Pia Opera Ciccarelli onlus dotato di stazione di controllo, balance board, visori e un home tablet per la riabilitazione domiciliare. I macchinari, che hanno lo scopo di riattivare e stimolare le competenze residue e rallentare la perdita funzionale delle abilità cognitive, sono connessi con l’Ospedale San Raffaele di Milano, primo istituto di ricerca in Italia e punto di riferimento in Europa per lo studio e lo sviluppo di tecniche innovative in questo ambito.
“La mia palestra è l’azienda, è lì che alleno la mente tutti i giorni – afferma Giuseppe Vicenzi -, ma chi viene colpito dall’Alzheimer non ha questa possibilità. È forse la peggiore patologia in circolazione, per questo ho deciso di dare il mio contributo, sperando che possa fare la differenza per chi è agli stadi iniziali della malattia. Questa tecnologia all’avanguardia permetterà, infatti, ai medici di tenere sotto controllo la degenerazione neurologica dei pazienti, anche da casa, e di proporre loro esercizi per la riabilitazione. Una strumentazione costantemente collegata con una delle eccellenze della sanità italiana, il San Raffaele di Milano”.
Giuseppe Vicenzi, nominato nel 2021 Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è alla guida dell’azienda di famiglia dagli anni ’50. Settant’anni di direzione dell’impresa nata nel 1905, data a cui risale il primo documento ufficiale, a San Giovanni Lupatoto, un piccolo centro alle porte di Verona. Allora, la nonna Matilde Venturini, 39 anni, vedova, con quattro figli piccolissimi da crescere, decise di prendere in mano la gestione dell’attività del marito: un forno da pane e pasticceria. Qui aveva raccontato la sua storia, un biscotto alla volta, per farlo meglio di tutti.
E alla vendita di generi alimentari iniziò ad affiancare quella di dolci fatti in casa, tipici della tradizione pasticcera locale: amaretti, savoiardi, sfogliatine. L’attuale struttura organizzativa è stata costituita nel 2005 quando l’azienda Vicenzi acquisì tutto il ramo da forno Parmalat. Oggi il Gruppo comprende tre brand d’eccellenza: Matilde Vicenzi, dedicato alla fine pasticceria italiana, Grisbì, la famosa frolla ripiena, e Mr.Day, le merende di pasta margherita e panificati.
Tre le sedi produttive (San Giovanni Lupatoto e Bovolone in provincia di Verona, Nusco in provincia di Avellino), 15 linee di produzione e 363 dipendenti. Il fatturato consolidato del gruppo nel 2021 è stato di 136 milioni di euro. Nel corso del 2021 sono stati esportati 876mila chili di Millefoglie Matilde Vicenzi, 547 mila chili di Savoiardi Vicenzovo, 391 mila chili di Minisnack e 106 mila chili di Amaretti.
Il Gruppo Vicenzi, grazie ai suoi prodotti, è entrato in più di 8 milioni di famiglie italiane e ha portato il gusto dell’alta pasticceria italiana in 97 Paesi, tra Europa, America Latina, Stati Uniti, Medio Oriente ed Asia Meridionale. Oltre il 95% dei dipendenti ha un contratto a tempo indeterminato, il 35% dei collaboratori lavora in Vicenzi da più di 20 anni e il numero di assunzioni è costante.
Nel futuro del Gruppo, delineato nel nuovo Rapporto di Sostenibilità, più digitalizzazione e un nuovo hub logistico a San Giovanni Lupatoto, con navette elettriche e tecnologie all’avanguardia per il benessere del personale.
Una vita, quella di Giuseppe Vicenzi, scandita dalla crescita aziendale e dai traguardi familiari. Tre figlie, 8 nipoti il cui nome è legato a quello dell’alta pasticceria industriale e allo stretto rapporto con il territorio dove sorgono gli storici stabilimenti. “Il mio legame con la Pia Opera Ciccarelli parte da molto lontano – ricorda il presidente Giuseppe Vicenzi –. Quando ero solo un bambino, mia mamma mi mandava per l’Epifania, con mio fratello Mario e mia sorella Beppina, a portare ad ogni ospite della Fondazione una confezione dei nostri savoiardi. Era un modo per stare vicini e incoraggiare gli anziani che, in quell’epoca, non potevano godere né di piccole né di grandi ricchezze materiali e umane. Era un piccolo gesto che li faceva stare meglio. È quello che spero di continuare a fare ancora a lungo”.
Il nuovo polo, realizzato alla memoria della sorella Beppina, è dotato della postazione TeleCockpit, una completa stazione di controllo connessa con il San Raffaele per la condivisione dei casi clinici e la riabilitazione cognitiva via remoto; il modulo per la neurostimolazione, opportunamente programmato, per l’effettuazione del trattamento a domicilio; il VRRS, Virtual Reality Rehabilitation System, un sistema di realtà virtuale completo e clinicamente testato per la riabilitazione; il VRRS Home Tablet, dispositivo innovativo e completo per la riabilitazione cognitiva domiciliare con esercizi clinicamente validati. L’estrema facilità di utilizzo, l’elevata capacità di personalizzazione, la completa reportistica automatica e la funzione di teleriabilitazione sono alcuni tra i principi guida del nuovo progetto che entra nelle case dei malati, mettendoli a loro agio e rendendo più efficace la verifica dei risultati.