La Regione del Veneto ha indicato lo IOV-IRCCS come centro di riferimento della Rete Italiana per lo Screening del cancro al Polmone (RISP), che offrirà a circa 400 volontari un programma per l’individuazione precoce del cancro polmonare, basato sull’esecuzione di una TAC spirale a basso dosaggio in soggetti ad alto rischio.
«Si calcola – rileva la dott.ssa Francesca Caumo, direttore della UOC di Radiologia senologica e della UOS Radiologia dello IOV e Principal Investigator del progetto – che un uomo su 9 e una donna su 37 sviluppino un tumore del polmone nel corso della vita. Il principale fattore di rischio di questa neoplasia è il fumo di sigaretta. Non a caso, negli ultimi anni si è registrata una diminuzione, sia pure modesta, dell’incidenza della malattia negli uomini, associata ad una altrettanto modesta riduzione dell’abitudine al fumo (-5,2 per cento/anno in tempi recenti). A questa tendenza fa però riscontro un aumento dei nuovi casi tra le donne (+2,7 per cento/anno) in relazione all’accresciuta abitudine al fumo nel sesso femminile».
La diagnosi precoce del tumore al polmone è dunque strategica per ridurre il rischio di morte: gli studi hanno dimostrato che gli screening con TAC spirale a basso dosaggio possono salvare la vita. «RISP si innesta nel solco di una nuova fase per l’Europa nella prevenzione del cancro – rileva il direttore scientifico dello IOV-IRCCS, Prof. Vincenzo Bronte – Mediante studi simili, che seguono le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) sugli screening efficaci, diversi Paesi stanno ridisegnando la mappa degli interventi per fumatori ed ex fumatori, con l’obiettivo di stabilire un razionale su tempistiche e modalità del controllo periodico basato sulla Tac spirale. Queste azioni devono necessariamente tradursi in un percorso integrato per favorire la cessazione del fumo».
Il programma prevede l’esecuzione degli esami di screening a Padova e l’eventuale collegamento con il centro per il trattamento del tabagismo più vicino al domicilio del paziente. Nel caso lo screening risulti positivo, è prevista l’immediata presa in carico del soggetto da parte del gruppo multidisciplinare dedicato alla patologia polmonare per proseguire l’iter di approfondimento diagnostico e per le eventuali cure. Infatti il progetto è seguito da un Gruppo tecnico-scientifico che vede impegnati professionisti dello IOV-IRCCS e dell’Azienda Ospedale – Università di Padova, oltre al coinvolgimento Regionale e del Rappresentante dei Medici di Medicina Generale.
Il programma è rivolto ai cittadini che rientrano nei seguenti criteri di selezione: età compresa tra 55 e 75 anni, senza episodi oncologici negli ultimi 5 anni; “forti fumatori” (consumo di una ventina di sigarette al giorno da trent’anni); ex “forti fumatori” che abbiano smesso nell’ultimo decennio.
La partecipazione è totalmente gratuita. È sufficiente registrarsi sul sito www.programmarisp.it e compilare l’apposito questionario e il consenso al trattamento dei dati personali. I volontari che risulteranno compatibili con lo studio verranno contattati telefonicamente per la programmazione degli esami.
In alternativa è possibile contattare l’Istituto Oncologico Veneto al numero 338 4912365 (dal lunedì al venerdì, dalle ore 11 alle ore 13) o all’indirizzo e-mail risp@iov.veneto.it.
L’ultima sigaretta
Intanto l’Istituto Oncologico Veneto spegne simbolicamente anche l’ultima sigaretta. Dal 1 settembre sarà severamente vietato fumare, non solo in tutti i locali al chiuso e negli automezzi come consolidata consuetudine, ma anche all’esterno, in tutte le aree di pertinenza aziendale. Il divieto riguarda la totalità delle sedi IOV (l’ospedale Busonera, gli uffici amministrativi allocati a Palazzo Santo Stefano, gli spazi presso la Palazzina di Radioterapia nell’area dell’Azienda Ospedaliera, la Torre della Ricerca in Zip, l’ospedale San Giacomo a Castelfranco Veneto, la Radioterapia all’ospedale di Schiavonia).
Uno specifico Regolamento disciplina le modalità attuative presso lo IOV della normativa nazionale e regionale in materia di divieto di fumo, con la finalità di garantire il diritto alla salute e alla protezione contro i rischi correlati al fumo dei cittadini che accedono alle strutture sanitarie, nonché degli operatori che svolgono la loro attività nell’ente.
“Il nuovo Regolamento è espressione della mission aziendale, che è quella di tutelare la salute e prevenire la malattia oncologica a tutti i livelli, promuovendo stili di vita sani in ogni forma. Pertanto il nuovo Regolamento mira – spiega il direttore generale, Patrizia Benini – ad evitare l’esposizione al fumo passivo delle persone presenti allo IOV, a qualsiasi titolo (pazienti, visitatori, operatori, etc.), garantire la salubrità dell’aria, mantenere libere dal fumo le aree all’aperto immediatamente limitrofe agli accessi, nonché le pertinenze esterne, mantenere il decoro e l’igiene ambientali in tutti i locali e nelle aree all’aperto, ma anche e soprattutto ridurre il numero di fumatori attivi. E per dare un segnale ulteriormente forte, tutti gli operatori aziendali saranno coinvolti nella realizzazione degli obiettivi della normativa antifumo”.
I destinatari del Regolamento sono i dipendenti e tutti i soggetti che svolgono a vario titolo attività all’interno delle strutture dell’Istituto Oncologico Veneto – IRCCS, i tirocinanti, i volontari, i frequentatori, – così come i ricoverati, gli utenti delle strutture, gli accompagnatori e i visitatori, i fornitori di beni e di servizi: in pratica ogni altra persona che accede a qualsiasi titolo nelle sedi dello IOV – IRCCS.
Il divieto riguarda, oltre agli spazi interni, tutte le aree esterne di proprietà o di pertinenza aziendale, ovvero entro i confini esterni dell’edificio e specificatamente in prossimità delle porte d’ingresso, delle pensiline di passaggio, nei terrazzi, nei cortili e nei giardini interni di pertinenza dell’Istituto. Il divieto è esteso anche a tutti i mezzi e autoveicoli dell’Istituto.
Per favorire il rispetto rigoroso del divieto, la Direzione Sanitaria dell’Istituto, coinvolgendo i servizi competenti, promuove iniziative informative, affinché il personale e l’utenza fumatrice siano sensibilizzati al rispetto della norma, coinvolgendoli ed orientandoli in possibili percorsi di disassuefazione. Tutti i soggetti che operano a vario titolo all’interno dell’Istituto, i ricoverati, gli utenti, gli accompagnatori e i visitatori che non osservano quanto deliberato saranno richiamati al rispetto delle disposizioni. Da normativa, per i trasgressori al divieto di fumo la sanzione amministrativa pecuniaria consiste nel pagamento di una somma di denaro da 27,50 a 275 euro. La misura di tale sanzione è raddoppiata qualora la violazione sia commessa in presenza di una donna in gravidanza, di lattanti o bambini fino a 12 anni.