Si chiamava Chiara Moressa, aveva 40 anni, padovana: è morta in un maxi tamponamento, schiacciata nella sua auto fra due tir coinvolti, con altri cinque camion, in un maxi tamponamento fra Cessalto e San Stino di Livenza. Viaggiava con il suo cane. Qui si sono contati oltre venti vittime, un incidente mortale ogni 1,5 chilometri.
L’ennesima vittima lungo il “tratto maledetto” della A4 – quello compreso tra San Donà di Piave e Portogruaro, dove sono ancora solamente due le corsie per senso di marcia – riporta l’attenzione sulla pericolosità di questa autostrada, troppo spesso teatro di incidenti mortali. Una situazione sempre più insostenibile, in primis per la Venezia Orientale, che subisce anche i disagi determinati dalle chiusure dell’autostrada, con la viabilità secondaria invasa dai tir e i paesi travolti dal traffico.
La A4 Venezia-Trieste, infatti, è una tra le infrastrutture più trafficate del Paese: secondo uno studio della Fondazione Think Tank Nord Est, già nel corso del 2021 il traffico pesante sulla Venezia-Trieste aveva superato le percorrenze pre-pandemia (in totale 832 milioni di km, +2% rispetto al 2019) e nel 2022 ha continuato a crescere, nonostante il caro energia e la guerra in Ucraina.
E’ ormai noto – fa sapere l’associazione – come la situazione si possa sbloccare solo con la piena operatività della newco “Autostrade Alto Adriatico”, che a breve subentrerà ad Autovie Venete nella gestione della tratta Venezia-Trieste della A4. Nel corso dell’estate, prima della caduta del governo Draghi, c’era stata la firma dell’accordo di cooperazione tra il Ministero delle Infrastrutture e le Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto. Ma l’iter relativo al passaggio di consegne alla nuova concessionaria non è ancora terminato.
La Fondazione Think Tank Nord Est, che si è spesa in più occasioni – anche organizzando numerosi incontri con i rappresentanti delle istituzioni, di Autovie Venete, di Autostrade Alto Adriatico, nonchè con il Commissario Fedriga – lancia un appello al Governo che si insedierà nelle prossime settimane, per velocizzare il completamento della terza corsia.
“La Venezia-Trieste è un’autostrada strategica per tutta l’Europa, sia per il traffico pesante sia per l’economia turistica – ricorda Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est – e pertanto dovrà godere della massima attenzione da parte del prossimo Governo. L’iter che porterà all’operatività della newco deve procedere con la massima urgenza e quindi invitiamo i nuovi parlamentari eletti in Veneto e Friuli Venezia Giulia a monitorare costantemente il passaggio di consegne alla nuova concessionaria. Al prossimo Ministro delle Infrastrutture chiediamo che vengano stanziate le risorse necessarie per consentire l’apertura dei cantieri 24 ore su 24 sulla tratta San Donà di Piave-Portogruaro – conclude Ferrarelli – al fine di completare la terza corsia nel più breve tempo possibile”.
Il traffico
I dati consuntivi 2021 hanno certificato il forte incremento del traffico lungo le autostrade del NordEst. Infatti, secondo lo studio della Fondazione Think Tank Nord Est pubblicato a fine giugno – che ha analizzato i dati di AISCAT (Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori) appena pubblicati – nel complesso le arterie autostradali del NordEst, nel corso del 2021, hanno registrato percorrenze di “veicoli pesanti” per 5.338 milioni di km: un dato già superiore a quello del 2019 (+1,4%). Per quanto riguarda il traffico totale, invece, il valore complessivo è pari a 16.394 milioni di km, l’11,9% in meno del 2019.
In questo quadro generale, la A4 Venezia-Trieste mostra un recupero notevole delle percorrenze rispetto al periodo pre-pandemia. Infatti, il traffico pesante è già oltre i livelli 2019, con 832 milioni di km (+2% rispetto a due anni fa). Anche il dato complessivo non è poi così lontano da quello pre-covid (-10,8%). In questa prospettiva, molto probabilmente nel 2022 si raggiungeranno nuovi record di percorrenze per quanto riguarda i tir. Ma la crescita dei flussi interessa anche i veicoli leggeri, come evidenziato dalla notevole presenza di turisti lungo il litorale fin dalla fine di maggio.
A questo forte aumento di traffico, la Venezia-Trieste abbina il triste primato degli incidenti mortali: infatti, nel 2021, ben 21 persone hanno perso la vita lungo i 210 km di competenza di Autovie Venete (che includono anche la A23 Palmanova-Udine, la A28 Portogruaro-Conegliano, la A34 Villesse-Gorizia e parte della Tangenziale di Mestre). Si tratta di un dato molto superiore rispetto a quello delle altre autostrade del NordEst. Peraltro, anche nel 2022 il tributo di vittime rimane elevato, soprattutto nel tratto tra San Donà di Piave e Portogruaro, l’unico rimasto a due sole corsie per senso di marcia.
Per quanto riguarda le altre autostrade, risulta in forte ripresa anche la Brescia-Padova, dove i km percorsi dai veicoli pesanti sono 1.476 milioni, anche in questo caso un valore più alto del 2% rispetto al 2019. La Brescia-Padova si conferma la più frequentata in assoluto del NordEst, con un totale di 4.517 milioni di km, ancora l’11,7% inferiore al dato di due anni fa: ma nonostante un traffico maggiore, le vittime sono circa metà (11 in totale) di quelle sulla Venezia-Trieste.
L’autostrada del Brennero registra le percorrenze maggiori dei veicoli pesanti (1.497 milioni di km): un dato ancora inferiore, seppur di poco, a quello del 2019 (-1,3%). Le percorrenze complessive sono il 15% in meno del 2019, mentre i morti per incidente sono 9. Anche sulla Bologna-Padova i tir sono leggermente meno di due anni fa (-2,3%), mentre il traffico complessivo segna un -14,8% sul 2019 e le vittime nel 2021 sono 6. Sulla Padova-Venezia (Passante incluso) e la Venezia Belluno i veicoli pesanti sono già tornati ai livelli del 2019 (rispettivamente +1% e +0,4%) e sono in ripresa anche le percorrenze totali. La A23 Udine-Tarvisio registra già un +7,9% dei tir sul 2019, mentre la Valdastico è l’unica autostrada ad aver raggiunto un livello di traffico superiore rispetto a due anni fa anche per i veicoli leggeri.