Un nuovo successo per “Rehub”: la startup Iuav che dà nuova vita agli scarti non riciclabili del vetro di Murano: è l’unica veneta tra i vincitori del Premio Nazionale per l’Innovazione all’Aquila.
Che il vetro sia un materiale completamente sostenibile e riciclabile è una falsa percezione, secondo i fondatori di Rehub, la startup dell’Università Iuav di Venezia che dà una seconda possibilità agli scarti del vetro di Murano sfruttando processi ad alto tasso tecnologico.
Marta Donà e Matteo Silverio, ex studenti Iuav, designer ideatori di ReHub, sono partiti da Murano, dove ogni anno si generano mille tonnellate di scarti di vetro solo apparentemente e parzialmente riciclabile, per ideare un laboratorio dove grazie alla tecnologia il vetro si trasforma in un materiale modellabile come la plastilina, con il quale si possono realizzare oggetti di design e accessori per il mondo della moda.
Ecologista e project manager, laureato in architettura, Matteo Silverio, che oggi insegna al Master in Architettura Digitale all’Università Iuav di Venezia, ha ottenuto la collaborazione dei vetrai muranesi per il suo progetto. Ma il tema dei rifiuti non riciclabili in vetro a Murano è rilevante a livello globale: in Europa ogni anno il comparto delle costruzioni genera 5 milioni di tonnellate di scarti di vetro, solo in piccola misura riciclabile e destinato in gran parte alle discariche.
Numerosi i riconoscimenti ottenuti da Rehub: prima classificata a starthub 2022, il percorso con cui ogni anno l’Università Iuav di Venezia individua le migliori e più promettenti idee imprenditoriali di studenti ed ex studenti; seconda classificata nella competizione StartCup Veneto, che lo scorso 7 ottobre ha premiato le cinque migliori Startup del territorio; seconda su 60 startup al Mit DesignX Venice, programma di accelerazione del MIT di Boston.
Al Premio Nazionale dell’Innovazione, Rehub è risultata l’unica startup veneta tra i vincitori e ha ottenuto una menzione speciale da Encubator e due premi: il Premio Green&Blue Climate Change, che destina 20.000 euro alle startup che propongono le migliori soluzioni innovative e ad alto impatto indirizzate al contrasto del cambiamento climatico, e il Premio “WMF We Make Future – Il Festival sull’Innovazione Digitale” che si terrà a Rimini nel 2023.
Al Premio Nazionale dell’Innovazione concorrono i 65 progetti d’impresa vincitori delle 15 StartCup regionali attivate dai 53 atenei e incubatori universitari che aderiscono a PNICube in 16 regioni d’Italia. Numeri che confermano il Premio Nazionale per l’Innovazione come un percorso generativo unico a livello locale e nazionale e come la più grande e capillare business plan competition italiana.
1,5 milioni di euro il montepremi complessivo: circa 500.000 euro in denaro e 1 milione in servizi, offerti dagli atenei e dagli incubatori soci di PNICube lungo tutto il percorso che dalle competizioni regionali porta alla sfida finale.