Da un lato le difficoltà e i bisogni di inclusione da parte di famiglie con bambini affetti da disturbi dell’attenzione e del comportamento, dall’altro la solitudine di molte persone anziane. E un’idea.
Progetto Mille colori, promosso da Auser Provinciale di Treviso Aps e finanziato attraverso contributi della Regione del Veneto nasce da un’idea di Auser Provinciale di Treviso Aps risalente al 2021, dopo aver constatato e accolto, attraverso la propria rete di associazioni territoriali, molte segnalazioni.
Auser Provinciale di Treviso Aps, che da sempre si occupa di invecchiamento attivo, si è chiesta – anche dopo aver toccato con mano difficoltà e bisogni acuitisi in seguito alla pandemia – come poter coniugare la propria mission con le nuove richieste arrivate dal territorio.
Rete di territorio
Da fine 2021 e per tutto il 2022 l’associazione ha collaborato con la Conferenza dei Sindaci della provincia di Treviso e con l’Ulss2 Marca Trevigiana per elaborare un progetto concreto che creasse una rete territoriale di Comuni, professionisti, associazioni Auser locali, associazioni culturali ed associazioni sportive pronte ad accogliere bambini, dai 3 agli 11 anni, in situazioni di fragilità dovute a disturbi dell’età evolutiva e/o difficoltà psicologiche maturate in seguito all’isolamento forzato durante la pandemia.
È nato così il Progetto Mille Colori che vede coinvolti quali collaboratori di Auser Provinciale di Treviso Aps: Ulss2 Marca Trevigiana, Comune di Treviso, Comune di Casier, Comune di Silea, Comune di Roncade, Comune di Ponte di Piave, Comune di Preganziol ed Associazione Auser Polaris Aps. Partner di progetto sono: Auser Gruppo Insieme Luciana e Mario Aps di Ponte di Piave, Auser Nuova Villa Aps di Monastier, Auser La Torre Aps di Casale sul Sile, Auser Lavagne di Solidarietà Odv di Treviso, Auser Anziani Casier Aps.
Il ruolo degli anziani
Le persone anziane, attraverso l’aiuto di educatori e volontari appositamente formati, saranno coinvolte in un’azione di scambio intergenerazionale a supporto dei bambini. Prenderanno, infatti, parte a laboratori di diversa tipologia insegnando ai bambini le loro esperienze pratiche di vita.
Il Progetto Mille colori si svolgerà, infatti, in orario extrascolastico ed attuerà azioni che promuovono i processi di apprendimento di minori e persone anziane quali: teatroterapia, rugby, karate, bioterre, arteterapia, letture animate, laboratori di cucina, laboratori di falegnameria, momenti di racconto reciproco, doposcuola, utilizzo delle tecnologie e fotografia. Le attività ed i laboratori verranno attivati, al momento, nei Comuni di Treviso, Ponte di Piave, Silea, Casier e Casale sul Sile in collaborazione con le realtà del territorio. Parteciperanno alle attività minori segnalati dai servizi territoriali di riferimento e persone anziane indicate dalle amministrazioni comunali, i quali saranno sostenuti da educatori e volontari appositamente formati da professionisti del settore.
Il progetto, sarà preceduto dal percorso di formazione in quattro serate “Argento Vivo – Bambini con ADHD e fragilità di comportamento”, tenute dalla dott.ssa Emanuela Fornasier, psicoterapeuta esperta in disturbi e problematiche dell’età evolutiva. Le serate di formazione, obbligatorie per educatori e volontari che parteciperanno al progetto, saranno aperte anche a famiglie e cittadini allo scopo di sensibilizzare e dare strumenti e buone prassi di intervento a tutti coloro che si occupano di minori con difficoltà legate all’età evolutiva.
La formazione
Le serate di formazione si terranno lunedì 23 gennaio, lunedì 30 gennaio, lunedì 6 febbraio (presso Parco dei Moreri – Via Giuseppe Mazzini, 11 – 31057 – Silea – TV) e lunedì 13 febbraio (presso Auditorium Scuola Primaria “A. Moro” – Via Verdi, 7 – 31047 – Ponte di Piave – TV) dalle 20:30 alle 22:30 e si focalizzeranno sulle seguenti tematiche:
- Capire l’ADHD ed i disturbi del comportamento;
- Strategie di intervento per bambini con ADHD;
- Ampliamo la nostra cassetta degli attrezzi;
- Fare il gioco di squadra: come migliorare l’inclusione sociale dei bambini con ADHD.
“La nostra Associazione promuove l’intergenerazionalità e la coesione sociale ritenendoli da sempre valori necessari ad una società solidale. Alle molte attività, che già sono il nostro patrimonio e alle molteplici che intendiamo promuovere, aggiungiamo ora questo progetto, considerando quanto la pandemia e le misure restrittive hanno influito sulla vita dei minori e delle persone anziane – spiega Umberto Tronchin, Presidente di Auser Provinciale di Treviso – I tre anni affrontati hanno portato ad un aumento delle diagnosi di disturbi dell’attenzione e del comportamento, di problematiche relazionali e difficoltà nel gestire la quotidianità. Il progetto nasce e si sviluppa come un supporto di rete per i bambini, attraverso attività loro dedicate in orario extrascolastico, coinvolgendo volontari, persone anziane e professionisti”.
Il valore dell’esperienza
“Grazie al Progetto Mille colori – continua Umberto Tronchin – valorizziamo l’esperienza delle persone anziane, che tanto hanno ancora da raccontare e da insegnare, dando loro la possibilità di invecchiare in modo attivo, di inserirsi in contesti sociali strutturati e di mettere a disposizione la propria esperienza ai minori che in questo momento stanno vivendo dei momenti di difficoltà. Speriamo diventi un punto di riferimento per il territorio anche nei prossimi anni. Ringrazio tutti gli educatori e i volontari che si sono messi a disposizione.”
“Ringrazio Auser Treviso per il progetto Mille Colori – dice la presidente dalla Conferenza dei Sindaci Aulss2, Paola Roma – per una progettualità che mette insieme le generazioni, i territori con un investimento per l’intera società civile che vede trasformare i soggetti con fragilità in risorse per l’intera comunità di appartenenza. Gli anziani diventano soggetti attuatori di un welfare generativo, attori fondamentali per trasmettere ai ragazzi non solo tradizioni, valori e insegnamenti, ma soprattutto un mettersi in gioco a 360° gradi per sentirsi corresponsabili del benessere della loro comunità di appartenenza. I ragazzi diventano stimolo e nuova linfa per l’invecchiamento attivo nel loro territorio”
E per l’assessore alle Politiche Sociali Comune di Treviso, Gloria Tessarolo – “l’esperienza dell’assessorato a Treviso conferma che i progetti basati sulla condivisione di competenze e risorse tra generazioni diverse sono generativi. In questo caso verrà chiesto alla popolazione anziana dei comuni di farsi parte attiva a sostegno dei bambini e ragazzi che necessitano di particolari attenzioni nel tempo extrascolastico. Le esperienze e le competenze dei nonni a servizio di tanti piccoli che potrebbero essere i loro nipoti. Il progetto Mille Colori ha un valore culturale oltre che sociale inestimabile, perché costruisce ponti tra diverse generazioni, ponti che hanno scricchiolato nella recente esperienza pandemica”.
Giudizi sbagliati
“I bambini iperattivi o, come venivano definiti anni addietro, bambini con l’argento vivo addosso – spiega Emanuela Fornasier, psicoterapeuta esperta in disturbi dell’età evolutiva – spesso vengono giudicati come bambini maleducati, irrispettosi, svogliati, pigri. Spesso anche i genitori di questi bambini vengono giudicati incapaci di dare una buona educazione ai propri figli, disinteressati o assenti. Poche persone hanno in mente che dietro ad un comportamento “sopra le righe” ci possa essere un disturbo neuro evolutivo, una compromissione funzionale significativa rispetto alla vita quotidiana della persona. I giudizi della società contribuiscono in modo importante a creare sofferenza, senso di solitudine, scarsa autostima e fiducia nelle proprie capacità. Un ambiente preparato e supportivo, al contrario, permette ai nostri bambini di sperimentare modalità di funzionamento adeguate, sviluppo di competenze, socializzazione positiva.”
E conclude: “Questo progetto nasce con l’intento di dare ai nostri bambini e alle loro famiglie un concreto supporto, attraverso un ambiente preparato a gestire i comportamenti problema, che favorisca la possibilità di fare amicizie, giocarsi un ruolo diverso e positivo, far emergere i propri talenti. I nostri bambini sono come un diamante grezzo: occorre la pazienza è l’abilità di un bravo incisore per far emergere la pietra preziosa che è dentro di loro. Questo progetto ha l’obiettivo di far emergere quella pietra”.
Le associazioni al lavoro
“Nel nostro territorio è nata da alcuni anni l’Associazione Zuppa di Sasso – spiega Silvija Kramersteter, Presidente dell’Associazione Zuppa di Sasso – per supportare le famiglie che, dopo la diagnosi di ADHD dei propri figli, si sentivano sole e smarrite. Ci occupiamo di dare supporto attraverso incontri condotti da esperti, che si tengono ogni mese e mezzo, per quanto concerne l’ADHD, le comorbilità, la scuola e le normative di riferimento. L’ADHD ha varie sfaccettature e le famiglie si trovano spaesate per ciò che riguarda il percorso di cura e di vita dei propri figli. Inoltre, forniamo formazione gratuita dedicata a tutte le persone che vengono a contatto con i nostri figli e con bambini e ragazzi che hanno questo tipo di fragilità. L’obiettivo è far comprendere che non sono bambini maleducati ma con delle difficoltà. Abbiamo attivato due tipologie di formazione: il percorso “Svegli come un grillo”, che ciclicamente riproponiamo, e serate informative che teniamo nel territorio, aperte a tutta la cittadinanza.”
“Abbiamo anche creato dei gruppi di rete su WhatsApp suddivisi per territorio e per fasce d’età, nei quali i genitori possono porre domande ad esperti che rispondono puntualmente – continua a spiegare Silvija Kramersteter – Tutto ciò va nell’ottica dell’aiuto, in quanto avere un figlio con ADHD, in particolare quando l’iperattività è pronunciata o c’è anche un disturbo oppositivo provocatorio (DOP) associato, è molto difficile da gestire. Noi genitori siamo impreparati a tutto questo e spesso veniamo accusati di non saper educare e non saper gestire i nostri figli quando, in realtà, ci mettiamo il triplo delle energie con metà dei risultati degli altri genitori. Le difficoltà che abbiamo sono a 360 gradi e, a parte la scuola in cui i nostri figli stanno molte ore e quindi si verificano problematiche, le difficoltà ci sono anche in ambito sociale. Capita, infatti, che i bambini vengano allontanati dalle attività sportive, da catechismo e dai coetanei. Questa parte pesa molto sulle famiglie e sui bambini e ragazzi, che a causa di un disturbo che hanno, vengono stigmatizzati. Ci occupiamo anche di organizzare dei momenti di festa per dare dei momenti di serenità alle famiglie e collaboriamo con le scuole ed anche con i Comuni nell’ottica di una maggiore integrazione dei bambini che hanno queste difficoltà”.