Un progetto ambizioso pensato per restituire valore alla montagna e al ruolo dei malgari, che grazie al loro lavoro tengono in vita i pascoli, arginano l’espansione dei boschi, favoriscono la reintroduzione di specie locali adatte ai pascoli e garantiscono la conservazione della biodiversità e dei paesaggi.
Ritorna la scuola per malgari: un percorso di formazione che risponde inoltre all’urgenza di trovare risposta alla graduale scomparsa della professione del “malgaro” in tutto l’arco alpino e appennino, fornendo a coloro che si vogliono affacciare a questa possibilità imprenditoriale, gli strumenti e le conoscenze per farlo al meglio.
Il contesto
La montagna occupa oltre un terzo di tutto il territorio nazionale e rappresenta un patrimonio inestimabile in termini di biodiversità, economici, sociali e culturali, che va preservato dal rischio dell’abbandono e del degrado, soprattutto alla luce degli importanti cambiamenti climatici a cui assistiamo.
L’agricoltura e i mestieri connessi svolgono un ruolo cruciale per la conservazione e lo sviluppo di questi territori e delle loro economie: a livello nazionale il numero di giovani che intraprendono attività agricole è in forte crescita (l’ultima analisi di Coldiretti su dati Infocamere e Unioncamere 2014-2023 parla di +12,8% di imprese agricole Under 30, oltre 4mila in numeri assoluti); nei territori montani, per loro natura più ostici e complessi, non assistiamo sempre allo stesso trend.
La scuola
È in questo scenario che si inserisce la mission della Scuola Internazionale di Formaggi di Alte Imprese, la cui masterclass “Custodi della Montagna” giunge proprio in questi giorni alla sua quarta edizione: sono già oltre 60 custodi della montagna formati dal suo avvio, appassionati che stanno portando avanti progetti coraggiosi di ritorno all’agricoltura e all’allevamento non intensivi sulle nostre montagne. Più della metà sono donne, che negli ultimi anni stanno diventando sempre più protagoniste delle nostre montagne: l’Italia vanta il comparto agricolo più rosa di tutta Europa, una rivoluzione gentile fatta di sostenibilità, attenzione alla biodiversità, innovazione economica e sociale.
La masterclass prevede in tutto 15 lezioni online (per un totale di 30 ore) e di 3 giorni di esperienza diretta, in alpeggio (ai quali sarà possibile iscriversi fino a esaurimento posti) a Malga Telvagola, nel comune trentino di Pieve Tesino, un contesto così suggestivo da essere annoverato tra i “Borghi più belli d’Italia”.
L’idea
La scuola nasce da un’idea di Danilo Gasparini, docente di storia dell’agricoltura e dell’alimentazione all’Università di Padova, con il supporto di Valsana Srl – azienda trevigiana di Godega di Sant’Urbano distributrice di formaggi, salumi e prodotti gastronomici di alta qualità – e di Michele Pozzobon, imprenditore trevigiano legato al mondo della ristorazione, ex allievo della prima masterclass e grande appassionato del settore.
Il percorso formativo verrà presentato il prossimo 16 marzo nell’azienda Valsana Srl (in Via Degli Olmi 16 a Godega di Sant’Urbano (TV), a partire dalle ore 10. Nel corso della giornata ci sarà una presentazione del corso agli studenti e si svolgeranno le prime lezioni (di Storia e Antropologia con il prof Gasparini, Formaggi in cucina con Michele Pozzobon ed infine la prima lezione di Testimonianze Internazionali, seguita da una degustazione di formaggi, tenuta da Alessandro De Conto).
La visione
La scuola infatti offre una visione innovativa e multifunzionale della gestione di una malga: le lezioni online si concentreranno sulla storia e l’antropologia di questo antico mestiere, sul pascolo e i suoi animali, sulle tecniche di trasformazione del latte, sulla gestione di una impresa e sulla creazione di valore economico, ma anche qualche conoscenza di gastronomia e di accoglienza. Infine, l’ultima sezione, verrà dedicata a testimonianze internazionali “ispiratrici” e di successo, di alpeggio e transumanza.
La formazione esperienziale, si terrà nel weekend del 19 giugno, in un luogo unico, la Malga Telvagola, situata tra il Passo Brocon e la Valmalene, il progetto di coraggio e resistenza, sulla Catena del Lagorai, ideato e gestita dalla casara Irene Piazza assieme a dalla “signora” dei vini biodinamici, Elisabetta Foradori. Una tre giorni durante la quale i partecipanti potranno sperimentarsi e sperimentare in prima persona la vita d’alpeggio, a oltre 1.500 metri di altitudine. Guidati dai docenti, gli studenti approfondiranno sul campo la gestione degli animali al pascolo, l’igiene della mungitura, la botanica della flora alpina, le proprietà nutrizionali dell’erba e il valore dei fieni nella razione delle bovine, con un focus importante sulla tecnica casearia. Verranno dunque affrontati il tema dell’accoglienza in malga, con una lezione sulla valutazione organolettica dei formaggi, con più momenti di formazione sulla cucina in alpeggio.
Realizzato in partnership con l’Università degli Studi di Padova e patrocinata anche da AIDA – Associazione Italiana di Agroecologia e dalla Biblioteca Internazionale La Vigna, questa è una formazione che si rivolge a chiunque: a chi vuole cambiare vita e realizzare una idea imprenditoriale sostenibile e a contatto con la natura, chi già gestisce una malga ed è desideroso di affinare le sue conoscenze, ma anche a semplici appassionati di montagna e di natura.
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