Staranzano, provincia di Gorizia, 7.183 abitanti al 31.12.2015 (3.162 famiglie).
Una provincia dove il 54 per cento degli iscritti al Centro per l’impiego ha un’età compresa tra 30 e 54 anni, e dove emerge forte il peso dei problemi di conciliazione tra il lavoro e la famiglia. E nasce non a caso qui “un progetto interessante che conferma la positività delle donne di fronte ai percorsi di formazione, la disponibilità a imparare e intraprendere, per affrontare nuove opportunità lavorative e ricollocarsi”, dice l’assessore regionale al Lavoro e alla formazione, Loredana Panariti. Il progetto si chiama “Portiere di quartiere: esperte di conciliazione a tua disposizione”.
Presentato nella Giornata internazionale della donna 2018, è stato ideato dal Comune di Staranzano in collaborazione con l’associazione Fantasticamente, e realizzato con un finanziamento della Regione di 15mila euro, nell’ambito delle Iniziative Speciali – Buone Pratiche bando 2017.
“Portiere di quartiere” ripropone, prosegue e sviluppa l’azione positiva ‘Tutti nella stessa … famiglia’. Si tratta di iniziative innovative destinate a favorire l’accesso al lavoro e i percorsi di carriera delle donne, affrontando l’ostacolo più grande, quello della conciliazione dei tempi e della redistribuzione dei carichi domestici all’interno della famiglia.
“Portiere di quartiere: Le Bobolare vicine tuttofare” coniuga esigenze e risposte: il titolo deriva dal nome dialettale dall’albero simbolo della cittadina, il “Bobolar”, e vuole rafforzare le relazioni tra le persone dentro la comunità.
L’elemento innovativo di quest’azione sta nel fatto che il reclutamento avviene tra le donne disoccupate e che quindi il reclutamento stesso, e la formazione, rappresentano un’attività lavorativa. La promozione del progetto avviene il sabato mattina in occasione del mercato: in quel contesto le operatrici raccolgono le domande di conciliazione, ascoltando le necessità e proponendo quelli che sono i servizi forniti.
A partire dal mese di aprile, nella piazza principale di Staranzano, sarà attiva la casetta delle ‘Bobolare: vicine tuttofare’, che si mettono a disposizione della popolazione offrendo servizi al cittadino. I servizi proposti sono semplici: si parte dalle faccende domestiche, come la stiratura o il fare la spesa, per poi passare a servizi di baby sitting o ad altre forme di sostegno, come per esempio aiutare gli anziani nella compilazione della modulistica quotidiana.
Le donne che sono impegnate a operare nei servizi di conciliazione trovano occupazione dopo avere seguito un corso di formazione. Dimostrando, ha precisato l’assessore, “che le donne sono molto disponibili a formarsi, a mettersi in rete, a intraprendere nuovi progetti ai quali partecipare ed essere protagoniste”. Spiega Panariti che “è essenziale diffondere quante più informazioni possibili su queste iniziative, al fine di promuovere i percorsi di formazione e creare una rete territoriale efficace che sostenga il lavoro delle donne”. La Regione, inoltre, per supportare le esigenze delle donne sostiene i servizi di conciliazione e incentiva le assunzioni di lavoratrici madri.