KARTON Spa è una delle eccellenze del sistema produttivo del Friuli Venezia Giulia. Fondata da Matteo e Roberto Bressan nel 1967 per servire la nascente industria del mobile con imballi di cartone ondulato, ha conosciuto una importante espansione negli anni, grazie alla capacità di evolversi e adattare le produzioni alle esigenze del mercato. Oggi, con due stabilimenti produttivi in Italia, a Sacile e a San Giorgio di Nogaro, KARTON è leader europeo nella produzione e trasformazione di lastre in polipropilene alveolare (Cartonplast), utilizzati principalmente per realizzare imballi riutilizzabili. Occupa complessivamente circa 200 dipendenti e realizza un fatturato di oltre 70 milioni di euro (2016).
L’azienda è già molto attiva sui mercati internazionali: realizza infatti il 66% delle vendite all’estero, prevalentemente in Germania, Francia e UK. Per i prossimi anni l’azienda ha l’obiettivo di incrementare ulteriormente le quote di mercato, soprattutto nel Nord Europa e nell’Europa Centro-Orientale, con uno sguardo al crescente mercato della Federazione Russa.
Il modello di internazionalizzazione di Karton. I principali destinatari del prodotto di Karton sono clienti ripetitivi di primario standing, ubicati in larga misura in Nord Europa. Un mercato che deve essere soddisfatto con servizio, puntualità e qualità eccellenti. Di qui la scelta aziendale di espandersi in Polonia, secondo il modello di internazionalizzazione “make where you sell” che consente di avvicinare la produzione al mercato di sbocco, contenendo i costi di trasporto e dogana e permettendo di rifornire i clienti esteri in tempi rapidi e con un servizio di qualità.
L’Offerta Pubblica di Acquisto. La Gekoplast è una Società polacca quotata alla Borsa di Varsavia, precedentemente controllata dal Fondo di Private Equity Capital Partners, che ne deteneva il 73%. L’acquisizione, coordinata dal CFO del Gruppo KARTON Vincenzo Durì, ha pertanto seguito l’iter dell’Offerta pubblica di acquisto. “In questa complessa operazione internazionale il lavoro di squadra è stato determinante. I nostri partner tecnici sono stati lo Studio legale Raengo per la parte legale e procedurale, affiancato dai legali polacchi di Finest S.p.A., che ci ha accompagnati anche per la parte finanziaria, con un apporto di equity e financing. Lavorando tutti assieme nella stessa direzione siamo riusciti a concludere con successo l’acquisizione” conclude Durì.
Da azienda locale a gruppo internazionale. L’espansione in Polonia sancisce a tutti gli effetti il passaggio di KARTON da realtà locale a player internazionale. Un passaggio importantissimo per le caratteristiche settoriali del mercato in cui l’azienda opera, caratterizzato dalla presenza di poche aziende di medio-grandi dimensioni che si contendono clienti altamente strutturati.
“In un mercato con queste dinamiche, riuscire a mantenere posizioni di leadership è fondamentale, per questo ci siamo impegnati con KARTON affinché questa importante realtà friulana potesse continuare a giocare un ruolo decisivo nel suo settore. Abbiamo colto immediatamente le potenzialità dell’operazione polacca e abbiamo messo a disposizione di KARTON tutte le nostre competenze in quel Paese, che per altro è il primo in termini di investimenti effettuati da Finest negli ultimi tre anni – dichiara il direttore di Finest Eros Goi; siamo orgogliosi di aver contribuito al successo internazionale di KARTON, che conserva in Friuli Venezia Giulia il cuore tecnologico e di sviluppo della propria attività, col timone saldamente nelle mani della famiglia Bressan che l’ha fondata” conclude Eros Goi.
Padova incontra il Vietnam
L’export di Padova e del Veneto verso i Paesi Asean è positivo. Il totale degli scambi commerciali si attesta a 1 miliardo 166 milioni di euro (Padova 124,5 milioni). Nel 2017 si è registrato un aumento delle esportazioni (+8,8%) verso i Paesi dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico e un’accelerazione verso il Vietnam (Veneto +23%, Padova +10,1%), il principale partner commerciale nell’area Asean che sta suscitando un sempre maggiore interesse da parte delle imprese grazie alla promettente evoluzione economica e politica in corso.
L’Ambasciatore della Repubblica Socialista del Vietnam in Italia, S.E. Cao Chinh Thien, è stato ospite di Confindustria Padova nell’ambito delle attività di SistemAperto (Confindustria Padova e Unindustria Treviso) per approfondire i rapporti economici tra l’Italia e il Vietnam, i vantaggi e le opportunità commerciali e di investimento, in particolare per le imprese venete, in un mercato con grande potenziale di crescita in diversi settori, come infrastrutture e trasporti, energie rinnovabili e green technologies, meccanica, farmaceutica.
Con 96 milioni di abitanti, una crescita del 6,4% nel 2017 e un trend in espansione per domanda, consumi e servizi, il Vietnam rappresenta uno tra i più dinamici Paesi dell’area Asean e una frontiera di opportunità per le Pmi italiane e venete. In ambito Ue, l’Italia è il quinto partner commerciale per interscambio complessivo (oltre 3,7 miliardi) e il quarto esportatore.
Era presente S. E. Cao Chinh Thien, Ambasciatore della Repubblica Socialista del Vietnam in Italia, che ha parlato dello stato dei rapporti economici tra i due Paesi e le prospettive di cooperazione per il tessuto economico italiano e veneto.
A seguire il contributo di Nguyen Duc Thanh, Consigliere economico dell’Ambasciata del Vietnam in Italia, che ha presentato le opportunità offerte alle aziende venete dal Protocollo d’intesa tra la Regione Veneto e la Provincia vietnamita di Ba Ria Vung Tau firmato a inizio anno. La testimonianza di imprese che già operano con successo in Vietnam ha visto Turatti Group di Cavarzere (Ve) con Ilaria Turatti, Presidente Turatti Pacific Co.LTD Vietnam.
«Gli importanti tassi di crescita del Vietnam si sommano a molti altri fattori nel delineare un Paese dinamico, sempre più interessante per le nostre imprese – dichiara Marco Stevanato, Delegato Confindustria Padova all’Internazionalizzazione -. Il settore industriale, focalizzato al 96% sulle piccole e medie imprese e sui nostri punti di forza, dal tessile abbigliamento, all’agroalimentare e arredamento, offre similitudini e complementarietà e l’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio con l’Ue faciliterà le transazioni economiche tra i due Paesi. In più, è un Paese che si sta aprendo con una politica di attrazione degli investimenti esteri, anche all’interno di parchi industriali. L’incontro con l’Ambasciatore darà ulteriore impulso allo scouting di opportunità e alla collaborazione istituzionale a vantaggio delle Pmi associate che cercano di affacciarsi per la prima volta in Vietnam e nell’area Asean».
Tra i punti di forza del Vietnam il sistema industriale fondato sulle Pmi, la politica attrattiva in tema d’investimenti esteri, gli ambiziosi obiettivi in più settori industriali, l’espansione di una classe media sensibile al richiamo dei prodotti ‘made in Italy’, la disponibilità di manodopera giovane e qualificata, così come la rete di accordi di libero scambio con gli altri Paesi Asean e con tutti i principali mercati della regione (India, Cina, Giappone, Sud Corea, Australia e Nuova Zelanda). Nel mirino delle imprese italiane in Vietnam la vendita di macchinari e tecnologie per la trasformazione agroalimentare e la lavorazione della pelle, ma anche il settore medicale interessato da un piano mirato a raggiungere entro il 2035 la copertura sanitaria universale.
Il Vietnam è una delle rotte più promettenti per il made in Italy nell’area Asean che riunisce dieci Paesi del Sud-Est asiatico (Filippine, Indonesia, Malesia, Singapore, Thailandia, Brunei, Vietnam, Birmania, Laos, Cambogia) con più di mezzo miliardo di abitanti, una crescita del 5% all’anno e un piano di infrastrutture da mille miliardi nei prossimi tre anni.
La Finanza blocca il “prosecco” bulgaro
“Esprimiamo tutta la nostra soddisfazione per l’operazione portata a termine dai funzionari dell’ufficio delle Dogane di Brindisi e dai militari della Guardia di Finanza che hanno scoperto e sequestrato del falso prosecco in arrivo dalla Bulgaria con destinazione la Francia”. Parole di Walter Feltrin, presidente di Coldiretti di Treviso, che plaude alla tutela al made in Italy per merito dei controlli e dell’intuizione degli addetti ai lavori.
In un camion con targa bulgara, infatti, c’erano 13 mila 812 bottiglie di falso prosecco con etichette “product in Italy” prodotto con uve presumibilmente bulgare: “E’ un lavoro continuo e certosino a tutela delle nostre imprese agricole – aggiunge Feltrin – Grazie a questo lavoro e all’azione di Coldiretti che lotta con tutta se stessa per tutelare i consumatori e per ottenere sul cibo l’origine indicata in etichetta. Ricordiamoci che stiamo raccogliendo firme contro il Cibo falso per far si che a livello comunitario non si aprano pericolose falle nel sistema normativo di cui potrebbero beneficiare gli spacciatori di cibo falso”. Per Feltrin gli spacciatori di cibo falso devono essere perseguiti e condannati con pene severissime perché non c’è solo il danno diretto alla nostra agricoltura, ma anche per i rischi alla salute che questi prodotti possono causare.
Selle San Marco vola in California
Sea Otter Classic è riconosciuto come il più importante festival ciclistico statunitense, dove ogni anno si radunano oltre 70.000 appassionati che hanno la possibilità di scoprire e testare le ultime novità del mondo cycling in un ambiente outdoor, informale e ricco di energia.
Il Sea Otter Classic ospita infatti la più grande esposizione di biciclette e accessori per ciclismo in Nord America. Selle San Marco è presente con un proprio spazio espositivo (Booth 473), allestito all’interno del Villaggio Italiano organizzato dall’ICE, l’Istituto Italiano per la promozione del commercio estero.
Sea Otter Classic rappresenta una vetrina fondamentale per tutte le aziende presenti, ma è anche e soprattutto uno show per i fans. Durante i 4 giorni di Festival (dal 19 aprile) infatti vengono organizzate gare di mtb cross country, downhill, short track, ciclocross e ciclismo su circuiti appositamente preparati, dove si confrontano i più importanti campioni internazionali ma anche i semplici appassionati di tutte le età.
“Il Nord America è un mercato molto importante per Selle San Marco e il Sea Otter Classic è un evento che ci da la possibilità di far conoscere e apprezzare ulteriormente il nostro brand,” dichiara il marketing Manager di Selle San Marco Paolo Frison. “Al Sea Otter Classic esporremo l’intera collezione Selle San Marco, per dare la possibilità a tutti i fans che si recheranno al nostro stand di identificarsi nel modello a loro più congeniale per stile e carattere.”
«Internazionalizzarsi è strada
obbligata per crescere»
Internazionalizzare non più come opzione, ma come necessità, come strada oggi obbligata per le imprese che vogliono crescere davvero. Rivolgendosi a un mix di Paesi: quelli vicini e sempre promettenti come Germania, Francia e Gran Bretagna, assieme a Paesi più lontani che, pur con le complessità dell’attuale congiuntura geopolitica internazionale, sono sempre ottimi recettori del made in Italy, come Russia e Nord America, e guardando pure lontano, alla Cina, per esempio, che ha consolidato la sua crescita e la sua classe media, per cui il prodotto italiano è sempre più richiesto, soprattutto per quanto riguarda i prodotti cosiddetti del “lifestyle” e dell’innovazione.
Antonio Laspina, direttore dell’Ufficio di Coordinamento Marketing dell’Ice-Agenzia per la promozioneall’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ha incontrato un gruppo di imprese in Camera di Commercio di Udine, una delle prime in Italia, dopo la riforma camerale, ad aver attivato una convenzione proprio con l’Ice, «confermandosi come una tra le più attive in tema di iniziative di internazionalizzazione per le imprese del suo territorio», ha rimarcato Laspina. Dopo Milano e Udine, la convenzione si è estesa a un primo gruppo di 15 Cciaa che hanno già sottoscritto e ce n’è ora altre 12 che vogliono aderire, per una promozione dell’internazionalizzazione sempre più coordinata e mirata, di sistema, oltre che con un calendario comune per arrivare nei Paesi oggetto di missione nei momenti e nelle occasioni migliori affinché le imprese italiane (e dunque friulane) possano fare affari e stringere nuove collaborazioni.
Tra i Paesi cui Laspina ha fatto riferimento come meta ottimale per le imprese friulane c’è anche il Giappone, «dove la crescita economica consolidata da qualche anno determina delle significative risposte per i nostri prodotti», ha detto il direttore, citando poi anche l’area dei Paesi del Golfo tra le più interessanti, soprattutto in vista dei grandi eventi che si stanno preparando, con occasioni importanti per le imprese che si occupano di infrastrutture.