Alla Roncadin di Meduno, Pordenone, è arrivato il momento che tutti aspettavano da più di dieci mesi: questa mattina (lunedì 13 agosto) è entrata in funzione la linea produttiva numero 7 nel nuovo stabilimento costruito dopo l’incendio del 22 settembre scorso.
Quello che è successo dopo il rogo è una storia di efficienza (sono tornati a produrre in 72 ore), di solidarietà dimostrata da clienti e fornitori (la banca che congela i mutui ai dipendenti, le aziende della fornitura di verdura per le pizze e quelle della logistica), e di efficienza.
Così oggi alle 12 quindici dipendenti Roncadin che fanno parte del nuovo team hanno varcato la soglia del nuovo stabilimento per il primo turno di completo ciclo della produzione, di sette ore giornaliere, su cinque giorni settimanali (lunedì-venerdì). Da settembre si aggiungerà un turno anche per la mattina.
«Si concretizza quello per cui, fin dal primo secondo dopo lo spegnimento delle fiamme, abbiamo lavorato senza sosta in questi mesi tutti insieme: proprietà, dipendenti e attori del territorio – commenta l’amministratore delegato Dario Roncadin –. I nostri sforzi hanno sempre avuto un unico obiettivo: ricostruire e ripartire, prima possibile. E adesso è un’emozione indescrivibile vedere le macchine che si rimettono in moto e il nuovo stabilimento che prende vita. Dopo la fase di test della scorsa settimana, si tratta ovviamente – precisa Roncadin – di una fase iniziale di collaudo, avviamento e messa a regime, tecnicamente molto delicata, che prevede un incremento graduale della produzione fino a raggiungere la capacità standard a fine settembre».
A quel punto ci sarà spazio per una grande festa, con il tradizionale open day per i familiari dei dipendenti che Roncadin ha scelto di tenere proprio il 22 settembre, ad un anno esatto dal rogo: «Quella data terribile si trasformerà così in una giornata di gioia, dedicata alla ripartenza che è stata resa possibile dallo straordinario lavoro di tutti» dichiara Dario Roncadin.
La linea produttiva numero 7 è la prima di quelle costruite per sostituire le linee 1, 2, 3 e 4 colpite dall’incendio. In questi mesi le linee superstiti, la 5 e la 6 (più recenti e performanti rispetto a quelle andate distrutte) hanno lavorato a pieno regime, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, per garantire i volumi di produzione necessari al proseguimento delle attività di Roncadin. In parallelo l’azienda ha proceduto con la costruzione delle nuove strutture del polo produttivo di Meduno: uno stabilimento tecnologicamente all’avanguardia concepito per ospitare le linee 7 e 8 (quest’ultima pronta a fine anno), con possibilità di ampliamento per costruire la numero 9, a partire dai primi mesi del 2019.
«La linea numero 7, a pieno regime potrà sfornare 150 mila pizze al giorno – prosegue Dario Roncadin –. Anche se non ci sono più le linee 1,2,3,4, abbiamo deciso di battezzarla con un numero progressivo rispetto alle linee esistenti, per rimarcare la nostra volontà di guardare avanti verso il futuro e, contemporaneamente, per ricordare questo momento difficile, che non è riuscito a fermarci».
Roncadin guarda con ottimismo ai prossimi mesi: « A ricostruzione completata ed entro un quinquennio, il nostro obiettivo è di arrivare a raddoppiare, raggiungendo circa 200 milioni di euro di fatturato e di produrre 1 milione di pizze al giorno». Non solo, spiega sempre Dario Roncadin: «Il progetto a lungo termine è di avere un polo produttivo tecnologicamente all’avanguardia, ecosostenibile e visitabile dal pubblico, per portare nella nostra area uno sviluppo anche turistico».
Roncadin Spa, sede a Meduno (Pordenone), nasce nel 1992 per la produzione di pizza italiana di qualità per la grande distribuzione nazionale ed internazionale. Oggi in azienda lavorano oltre 500 persone e il fatturato 2018 è stato di 108 milioni di euro. Pizze e snack sono realizzati con un esclusivo metodo brevettato e con l’impiego del 100% di energia sostenibile.