Il “sciur Bianchi” – a NordEst potremmo chiamarlo sior – è colui o colei che è a capo di un’azienda e ne è il vero cuore pulsante. Ha visto nascere e crescere la sua Pmi magari fin da bambino quando sbirciava il papà che lavorava notte e giorno, ed è l’unico che ne comprende il vero potenziale. E oggi, magari, guarda a questo passato con un velo di malinconia: la crisi, la fatica che quotidianamente è più forte delle soddisfazioni, i cambiamenti tecnologici e digitali che sembrano non arrestarsi lo disorientano. Da dove partire? O meglio, ripartire?
Rosa Giuffré, consulente di comunicazione e strategie aziendali oltre che blogger, parla direttamente a quel “siur Bianchi” – imprenditore, artigiano o commerciante che sia – nel suo libro “Cambia testa e rivoluziona la tua azienda con la cultura digitale”; oggi, 20 maggio, lo presenta alle 18 nella direzione generale di Banca Ifis a Mestre (via Gatta, 11) in un incontro aperto (basta registrarsi qui: comunicazione@bancaifis.it )
Il succo è che «è il momento di cambiare e reagire: abbracciare un percorso di cultura digitale potrà migliorare la sua situazione». E cultura digitale non è sinonimo solo di tecnologia o web, ma innanzitutto di cambiamento aziendale. La parola d’ordine è consapevolezza: sapere, informarsi, ricercare fino ad arrivare a distruggere vecchi paradigmi organizzativi che imprigionano inconsapevolmente le nostre aziende perché “si è sempre fatto così!”.
«Perché cambiare? Perché si è costretti o perché si decide di farlo» ha dichiarato Alex Rovira, formatore manageriale di fama internazionale in un recente convegno. In effetti è così: prima di subire un cambiamento è necessario convincersi del cambiamento perché poi ciò che possiamo fare è solo accettare ciò che succede.
Ecco allora, in sintesi qualche consiglio per chi vuole abbracciare una vera trasformazione digitale e rilanciare con successo il suo business.
- ATTACCA E REAGISCI, ovvero prendi l’iniziativa e non subire la trasformazione digitale per comprendere quale vantaggio potrai trarne.
- ACQUISISCI IDEE E CONOSCENZA: Formati, informati, esci dal guscio della tua azienda. Apriti alle nuove opportunità, contamina idee e progetti tra tradizione e futuro: i giovani hanno la forza e le capacità tecnologiche, gli anziani la conoscenza e l’esperienza. Non credi che insieme sarebbero un bel mix?
- ADATTA (le persone), ADOTTA (nuovi processi): Il tuo valore non è il prodotto che proponi, ma le persone che lo producono: dai valore al tuo team. Applica politiche di sostenibilità aziendale, nel posto di lavoro. Favorisci la comunicazione aziendale e lo scambio. Permetti il confronto e grazie alla tecnologia abilita questo cambiamento. Aggiorna software e device. Abbi il coraggio di abbandonare il vecchio per il nuovo e procedere con nuovi processi.
- ANALIZZA costantemente e non saltuariamente ciò che fai! Quali risultati ottieni, perché non sono soddisfacenti? Quali erano gli obiettivi, perché non li hai raggiunti e perché in quel caso sì? Non farti inglobare dalla quotidianità rimani attento e vigile sull’obiettivo: il tuo business!
- AFFIDA E SMETTI DI ESSERE DIFFIDENTE Il manager controlla, il leader motiva. Tu vuoi essere solo un manager o un vero leader? Impara ad avere fiducia delle persone: delega e impara a verificare il lavoro per step. Dai modo alle persone di sprigionare il loro potenziale, sarai sorpreso di quanto potrà dare nella tua azienda questa scelta.
- AVANZA CON RESILIENZA Oggi un vero ‘sciur Bianchi’ non può non essere resiliente (capace, cioè, di reagire alle avversità riorganizzandosi) perché oggi, più che mai, ha la responsabilità di aziende e persone che, per poter produrre al massimo, non devono percepire sfiducia e tristezza, ma forza e motivazione ad andare avanti perché parte di una realtà, di una comunità che progetta e realizza prodotti che sono molto più di un semplice oggetto, ma rappresentano valori e competenze uniche.
- REAGISCI ALLA CRISI E TORNA A ESSERE UMANO Tu sai ‘essere umano’? Tornare ‘a terra’, comprendere che il denaro e la vecchia logica del “gli affari sono affari” non è l’unica leva che manda avanti la nostra vita è il vero grande insegnamento che la crisi sta dando a chi la sta attraversando, cioè tutti. C’è chi parla di etica dell’economia, o come Papa Francesco di globalizzazione della solidarietà, ma una cosa è certa: l’individualismo degli ultimi decenni ha provocato troppi danni e il risultato si evince chiaramente dal fatto che, ancor prima di essere economica, la crisi che ci circonda è relativa ai valori sociali.
(Grazie @rosagiuffre)